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ALLA RUSSIA NON SI CONTESTA IL GAS NERVINO MA I GASDOTTI
Di comidad (del 29/03/2018 @ 01:13:58, in Commentario 2018, linkato 2341 volte)
La serietà non è più di questo mondo, ammesso che lo sia mai stata. A conclusione dell’ultimo Consiglio Europeo, che ha deciso una raffica di sanzioni diplomatiche contro la Russia per il presunto tentato omicidio al gas nervino, il Presidente del Consiglio Gentiloni ha dichiarato che le decisioni del vertice sono condivise ma che non bisogna chiudere la porta al “dialogo”. In linguaggio diplomatico “dialogo” significa “affari”, business. Come a dire: se la NATO vuol continuare a criminalizzare Putin, si accomodi e noi ci accodiamo, ma lasciateci fare qualche affaruccio sulle forniture di gas.
Questa schizofrenia non è soltanto italiana. Il giornalista Bernard Guetta, voce informale ma “autorevole” della politica estera francese, spinge la sindrome dissociativa sino al delirio in fase acuta. Guetta propone infatti una politica della “mano tesa” alla Russia, rimanendo però negli schemi della narrazione euro-americana, cioè contestando alla Russia le ingerenze in Ucraina (ma lì il colpo di Stato nazista chi lo ha organizzato se non la NATO?), l’occupazione della Crimea (ma una Russia senza basi in Crimea quanto durerebbe?) e l’appoggio al “criminale” Assad (e i galantuomini jihadisti in Siria chi li arma?). Il punto di vista francese quindi non è diverso da quello italiano, anzi la dicotomia risulta persino più stridente dato che il governo francese è uno di quelli che hanno spinto maggiormente per la destabilizzazione della Siria. Ma Guetta propone comunque la “mano tesa” per continuare a raccogliere in Russia gas, petrolio ed altre materie prime.
Nel gennaio scorso il finanziere ungherese americano George Soros ha dichiarato al “Financial Times” che l’Unione Europea è al collasso e che la potenza emergente è la Russia. Al collasso europeo Soros ha dato la sua manina poiché ha contribuito ad esasperare l’elettorato italiano inventando una lista “Più Europa” affidata alla sua fida Emma Bonino. Soros non è più al centro della ribalta perché troppo esposto e sputtanato, perciò anche il suo margine di manovra si restringe. Soros però continua a parlare e straparlare in base alle direttive della sua agenzia di riferimento, cioè la NATO.
La NATO è un’agenzia di affari e quindi non è che ce l’abbia con Putin per le fiabe degli attacchi al gas nervino o delle ingerenze nelle campagne elettorali. Se la NATO criminalizza la Russia è proprio per questioni di affari, soprattutto per i gasdotti. Pochi giorni fa vi è stato un incontro dell’ambasciatore italiano in Russia, Pasquale Terracciano, con la multinazionale russa Gazprom per trattare l’aumento e la diversificazione delle rotte dei gasdotti che collegano Russia ed Europa. Si pensa in particolare ad una rotta Sud che attraversi il Mar Nero.

Visto che sono proprio i gasdotti russi il principale bersaglio nel mirino della NATO, sarà sempre più difficile per i governi europei conciliare le proprie contraddizioni facendo appello alle solite farneticazioni. La NATO è a conduzione anglo-americana e vede nell’integrazione energetica tra Russia ed Europa un pericolo mortale per la sopravvivenza dell’assetto imperialistico. Più i governi europei insisteranno nella loro politica ambivalente, più le provocazioni anglo-americane verso la Russia diventeranno frequenti e destabilizzanti. Nei periodi più aspri della Guerra Fredda non si era mai arrivati ad un tale rischio di rottura definitiva.
Gazprom è stata fondata da Gorbaciov nel 1989. Gorbaciov non immaginava che Gazprom si sarebbe comportata con lui come la Creatura nei confronti del dottor Frankenstein. Gazprom infatti è stata determinante nella caduta di Gorbaciov e nella fine dell’Unione Sovietica, poiché lo scopo dei neo-petrolieri russi era quello di trasformare gli ex sudditi dell’impero in clienti della nuova multinazionale russa. Per raggiungere il risultato Gazprom fu disposta persino a pagare un notevole prezzo in termini di perdita di infrastrutture esterne alla Federazione Russa.
È stata quindi Gazprom a regalare agli USA la vittoria definitiva nella Guerra Fredda. Per una sorta di nemesi storica, Gazprom è stata poi individuata dalla NATO come un nemico più insidioso del vecchio partito comunista sovietico. Potrebbe verificarsi una guerra nucleare, non causata dallo scontro delle ideologie ma dai gasdotti.

p.s. ringraziamo il compagno Giovanni C. per la collaborazione.