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"Il capitalismo non è altro che il rubare ai poveri per dare ai ricchi, e lo scopo della guerra psicologica è quello di far passare il vampiro per un donatore di sangue; perciò il circondarsi di folle di bisognosi da accarezzare, può risultare utile ad alimentare la mistificazione."

Comidad (2009)
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Di comidad (del 12/09/2024 @ 00:08:27, in Commentario 2024, linkato 5425 volte)
Ci sono persone con le quali è impossibile interloquire, poiché si teme quasi di intromettersi nel loro monologo interiore o di turbare i loro flussi di coscienza. Ma il picco della capacità di cantarsela e suonarsela da soli va riconosciuto certamente alla propaganda USA/NATO, che ha toccato le vette della poesia simbolista con la storia del superamento delle presunte “linee rosse” della Russia e della altrettanto presunta incapacità di reagire da parte del Cremlino. Si trattava in realtà di “linee rosse” tracciate dallo stesso presidente Biden due anni e mezzo fa, come ad esempio l’invio dei caccia F-16 a Kiev, escluso ancora un anno fa.
C’è anche da dubitare della tesi secondo cui il controllo dell’escalation sarebbe un monopolio esclusivo degli USA e della NATO. L’attacco missilistico russo della scorsa settimana al centro di formazione militare di Poltava rappresenta oggettivamente un’escalation, poiché si è selezionato un obiettivo militare all’interno di un’area civile densamente abitata, sapendo inoltre che almeno una parte degli istruttori colpiti non sarebbero stati ucraini ma di provenienza di paesi NATO. C’è stata la “coincidenza” che immediatamente dopo l’attacco arrivassero le dimissioni del ministro degli Esteri svedese Tobias Billström, la cui opera era stata determinante nel trascinare la Svezia a tutti gli effetti nella NATO, mentre sino a tre anni fa Stoccolma, pur partecipando dal 1995 a tutte le esercitazioni militari dell’alleanza, non aveva mai chiesto di formalizzare l’adesione. Billström si è dimesso dal governo e persino dal parlamento; ovviamente lo ha fatto per motivi del tutto personali, perché innamorato oppure per l’improvvisa vocazione di diventare figlio dei fiori. Nessuno nel governo svedese però gli ha fatto notare che i tempi di quelle dimissioni avrebbero dato adito alla supposizione che vi fossero degli svedesi tra le vittime dell’attacco a Poltava. Rassegnare le dimissioni con una tempistica così inopportuna avrebbe un senso solo se la testa di Billström fosse stata reclamata da poteri interni alla Svezia, talmente infuriati con lui da non essere disposti ad accettare dilazioni. In base ad indizi si è ipotizzato che nel massacro di Poltava fossero stati coinvolti anche ingegneri della Saab, come a dire la Leonardo svedese. Un’eventualità del genere significherebbe per la Saab una prospettiva di caduta delle capacità progettuali e produttive. Gli ingegneri non sono come i papi: morto uno non è facile farne un altro. L’ipotesi del coinvolgimento di personale Saab nel massacro di Poltava è stata formulata da Giuseppe Gagliano, che è presidente dell’Istituto Studi Strategici “Carlo De Cristoforis”, nella cui dirigenza vi sono anche i generali Fernando Termentini e Carlo Jean.

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Di comidad (del 05/09/2024 @ 00:06:44, in Commentario 2024, linkato 5609 volte)
La gran parte del dibattito pubblico è basata su suggestioni, astrazioni ed elucubrazioni, in modo da marginalizzare le poche notizie concrete; addirittura si può determinare un fenomeno di condizionamento per il quale una parte dell’opinione pubblica diventa impermeabile a qualsiasi elemento di fatto. Un ulteriore esempio di cortina fumogena è la gestione della vicenda del disastro del panfilo Bayesian, infatti ogni giorno spunta un nuovo testimone o un nuovo video che sembrano aprire chissà quale prospettiva di indagine. In tal modo si perde di vista l’unico dato di fatto stabilito dagli “inquirenti”, e cioè che tutti gli indagati dell’equipaggio sono volati via, sono uccel di bosco, con tanto di autorizzazione della magistratura che ha concesso loro di lasciare l’Italia; perciò se ci fossero stati un crimine premeditato ed eventuali mandanti, si perderebbe ogni possibilità di farseli rivelare. Nelle fiction il poliziotto dice al sospettato di tenersi a disposizione e di non lasciare la città, ma qui siamo nella realtà e, quando ci potrebbero essere di mezzo i veri potenti, la magistratura non finge neanche di voler fare le indagini; perché anche la mera finzione potrebbe essere fraintesa e diventare rischiosa.
A scanso di equivoci, nel caso Bayesian gli “inquirenti” non hanno neppure ipotizzato il disastro doloso, nonostante il possibile movente miliardario, poiché il dolo e l’associazione a delinquere sono concetti complottisti dai quali il codice penale deve essere purgato. Se però le ipotesi di complotto vengono formulate in modo suggestivo e irrealistico, con personaggi da fumetti, allora vanno benissimo, perché sono utili a far confusione e a mettere in ombra i dettagli che contano. In tal modo si può, ad esempio, parlare di George Soros che userebbe le sue fondazioni “filantropiche” per destabilizzare e condurre le sue trame globaliste; ma la cosa essenziale è credere che lo faccia con i soldi propri; invece così non è. In risposta ad un’interrogazione del parlamentare europeo Jorge Buxadé Villalba, l’anno scorso la Commissione Europea ha ammesso di finanziare le fondazioni di George Soros. La stessa Open Society Foundation ha riconosciuto la cosa, poiché ha “minacciato” di ritirarsi dall’Unione Europea, se questa non sgancerà i fondi pubblici per sostenere le Organizzazioni Non Governative, che poi spetta appunto ai collaboratori di Soros gestire e incanalare, ovviamente per favorire la “democrazia”. Senza soldi pubblici improvvisamente si sgonfia tutta la passione di Soros per la “società aperta” (uno dei tanti “flatus vocis” messi in circolazione da Karl Popper).

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Di comidad (del 29/08/2024 @ 00:13:58, in Commentario 2024, linkato 5937 volte)
Stavolta “Open” non ha potuto scaricare la colpa su Massimo Mazzucco. La NASA, l’ente spaziale americano che aveva mandato l’Uomo sulla Luna, oggi non riesce a riportare sulla Terra gli astronauti che aveva spedito sulla stazione spaziale internazionale. Chi poteva essere a combinare il pasticcio? Ovviamente la Boeing, che aveva rifilato l’ennesimo bidone al contribuente americano, cioè la capsula Starliner, che dovrebbe essere una sorta di navetta tra la Terra e l’orbita bassa ma che non è capace neanche di trasportare la spesa dal supermercato a casa. Meno male che a salvare la situazione è arrivato il “cavaliere libero e selvaggio”, il grande outsider Elon Musk, quello arrivato negli USA dal Sud-Africa per via Canada. La NASA ha affidato a lui ed alla sua azienda SpaceX il salvataggio dei due astronauti, la cui missione avrebbe dovuto durare otto giorni, ed invece resteranno bloccati in orbita per altri sei mesi, oltre i due mesi già trascorsi; ovviamente se non ci saranno altri intoppi.
Nella sua infinita saggezza “Open” sa che bisogna sempre lasciare alla gente un miliardario in cui credere; perché la salvezza ci può venire solo da un miliardario, mica da un fesso qualunque. Una volta le grandi contrapposizioni ideologiche erano intestate ai partiti ed ai loro leader, mentre oggi devi sceglierti un miliardario per il quale tifare: Soros o Trump, in base alla fittizia diatriba tra globalismo e sovranismo; per cui si può considerare l’uno il super-eroe e l’altro il “villain”, o viceversa. Il ”filantropo” George Soros è un personaggio fin troppo decifrabile: un ex collaborazionista dei nazisti, poi arruolato dalla CIA e usato come sponda esterna per fare soldi in Borsa con l’insider trading e organizzare rivoluzioni colorate. Nel 2013 Soros fu insignito del premio intitolato a Tiziano Terzani, quindi prestigioso quanto ricevere uno sberleffo; interessanti sono però le motivazioni dei componenti della giuria del premio, che sembrano ispirarsi ad una narrativa fumettistica e descrivono Soros come se fosse Bruce Wayne/Batman (che non a caso è un miliardario-filantropo, ed è infatti l’archetipo su cui si è costruita tutta l’epica rappresentazione della “miliardariomachia”).

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Di comidad (del 22/08/2024 @ 00:07:19, in Commentario 2024, linkato 6199 volte)
Poco più di una settimana fa il ministro della Difesa Crosetto aveva proclamato che le armi consegnate dall’Italia all’Ucraina non dovevano essere usate in territorio russo; sennonché anche stavolta sta cambiando idea. Come si diceva anni fa, non è colpa sua, è colpa della società; per la precisione, è colpa della società per azioni, la Leonardo SPA. Da consulente della Leonardo, il ministro Crosetto deve prendere atto che la nostra super-azienda degli armamenti è troppo integrata con le omologhe multinazionali americane perché il nostro governicchio possa permettersi atteggiamenti autonomi. La Leonardo non si limita a produrre F-35 per conto della Lockheed Martin, ma è intrecciata anche con la Boeing, con la quale fabbrica gli elicotteri Grey Wolf. Si tratta in effetti di un modello di un precedente elicottero della Leonardo, che Boeing avrebbe “aggiornato”, tanto da strappare un contratto di fornitura miliardario al Pentagono.
Leonardo collabora con la Boeing anche per il settore dell’aviazione civile, infatti produce nello stabilimento di Grottaglie parti in carbonio per la fusoliera del 787. Lo stabilimento è rimasto chiuso alcuni mesi a causa dei problemi di Boeing. Di questi problemi la Leonardo aveva avuto un’avvisaglia, dato che nel 2022 un Boeing 747 in partenza da Taranto Grottaglie, che trasportava le parti di fusoliera prodotte in loco, perse una ruota in fase di decollo. Tutto ciò che riguarda la Boeing è un po’ surreale e iperbolico, una di quelle storie che, come diceva Pirandello, non hanno bisogno di essere verosimili perché sono vere. Poco più di un mese fa un Boeing 757-200 ha perso a sua volta una ruota in fase di decollo da Los Angeles. Cinque mesi fa un incidente analogo era accaduto ad un Boeing 777 in partenza da San Francisco. Visto che siamo nel surreale non poteva mancare il gioco di parole alla Bergonzoni, infatti nel gennaio scorso un Boeing 737 Max ha perso un portello mentre era in volo e ha dovuto fare un atterraggio di emergenza a Portland.
Ma Boeing non si fa mancare niente quando si tratta di far fuori i passeggeri; infatti nel luglio scorso la Federal Aviation Administration ha effettuato un’ispezione urgente alle maschere d’ossigeno dei Boeing 737 in seguito a numerose segnalazioni di malfunzionamento. Meno male che qualche volta Boeing viene pescata con le mani nel sacco insieme con altre multinazionali del settore. Boeing ed Airbus sono entrambe sotto indagine per aver falsificato la documentazione in modo da far passare come titanio ciò che non lo era. Di recente alcuni dipendenti della Boeing hanno testimoniato in pubbliche inchieste affermando che chiunque segnali alla direzione aziendale dei problemi di sicurezza viene ignorato nel migliore dei casi ma più spesso minacciato. Il risvolto inquietante non poteva mancare, infatti due dipendenti che avevano testimoniato contro la Boeing sono morti in circostanze tragiche.

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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


18/09/2024 @ 14:40:28
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