Commentario

LA N.A.T.O., CORDATA DELL'AFFARISMO CRIMINALE


La settimana scorsa ha suscitato grande commozione l'episodio della "libera uscita" dei Palestinesi di Gaza verso l'Egitto, in cerca dei generi di prima necessità che l'assedio israeliano aveva ormai reso introvabili. Di fronte all'evidenza della malvagità con cui questo assedio viene operato, la propaganda ufficiale si è subito rimessa in moto per giustificare il governo israeliano in nome della sicurezza minacciata dai presunti lanci di missili da Gaza. La discussione mediatica si è perciò accentrata sulla questione se sia giusto o meno punire un intero popolo per le azioni di alcuni.

È certamente una grande questione, ma assolutamente fuori luogo nella circostanza, poiché qui si tratta anzitutto di capire se ci sia qualche attendibilità nelle minacce che il governo israeliano denuncia. Come è noto, in Israele per legge ogni notizia di carattere militare è monopolio del governo, quindi non c'è alcuna possibilità per chiunque di controllarne la fondatezza. Dato che Israele è sempre in guerra ed ogni notizia ha un risvolto di interesse militare, risulta di conseguenza che in quella che la propaganda ufficiale chiama "l'unica democrazia del Medio Oriente", tutta l'informazione è al di fuori del mitico "controllo democratico".

Il problema della democrazia è che al controllo democratico sfugge praticamente tutto, dato che ovunque può esserci una sicurezza minacciata ed in ogni momento può scatenarsi un'emergenza.

Persino l'economia israeliana è inseparabile dal contesto del segreto militare e non c'è operazione affaristica che non avvenga in un ambito militarizzato. È nel contesto del segreto militare, che oggi gli Israeliani stanno rapinando l'acqua del sud del Libano, esattamente come è avvenuto nel 1967 con l'acqua del Golan siriano e nel 1948 con i fiumi della Giordania. In quell'area geografica, l'acqua è preziosa quanto l'oro e si può quindi comprendere di che affare si tratti.

Democrazia e capitalismo diventano astrazioni metafisiche ad uso della propaganda, se non si tiene conto degli intrecci dell'affarismo con la spesa pubblica, con l'occupazione militare del territorio e con la criminalità comune. I famigerati coloni israeliani che arrivano sempre a seguito delle truppe, si comportano come criminali comuni perché è in quell'ambito che vengono reclutati.

Ma anche la NATO sta fondando oggi un suo Stato in Kossovo in collaborazione con la criminalità comune del luogo. Affarismo e criminalità non si trovano soltanto sotto l'ombrello della NATO, ma sono la NATO: non si può capire nulla di questa organizzazione sorta dai trattati internazionali, se non la si inquadra nelle sue funzioni di traffico illegale consentito dalla extraterritorialità delle basi e dei porti militari.

Non c'è praticamente settimana che sugli scaffali delle librerie non compaia qualche libro che si incarichi di screditare le tesi "complottistiche", come se chi denuncia il crimine affaristico/governativo dovesse per forza pensare ad una mente o una centrale unica che diriga tutte le operazioni.

In realtà l'affarismo criminale funziona con il sistema della cordata: ad un business altri se ne agganciano e, una volta che un territorio è stato occupato e coperto dal segreto militare, le occasioni affaristiche si formano giorno per giorno, ed un affare può tirarsene dietro un altro, ciò all'infinito. La base NATO di Bagnoli a Napoli non è destinata ad un unico e specifico traffico, ma c'è di tutto: in passato le sigarette, oggi la droga e i rifiuti tossici; e persino la propaganda necessaria a coprire il tutto con il mito camorristico,  può diventare business a sua volta, come ha fatto la Mondadori con il best-seller "Gomorra". Qui non c'è nulla da immaginare o da scoprire, dato che si tratta esattamente dei sistemi con cui il colonialismo britannico nel XIX secolo ha spolpato la Cina, che pure formalmente è sempre rimasta indipendente.

Quando Giulietto Chiesa ci informa sugli abusi commessi dalla CIA con i famosi "voli", fa un'opera meritoria, ma anch' egli rischia di farsi tramite della disinformazione nel momento in cui accetta di credere che agli agenti della CIA - e di tutti gli altri servizi segreti  agganciati a loro -, gliene freghi davvero qualcosa di catturare i "terroristi". Quello che interessa alla CIA è l'extraterritorialità delle basi, e tutti i possibili traffici illegali collegati a questa occupazione del territorio di Paesi europei. Quindi oggi anche la CIA cerca di plasmarsi sul modello della NATO, poiché tutto il potenziale operativo dei servizi segreti rimane sotto-utilizzato se non ha a disposizione il controllo materiale del territorio.  

31 gennaio 2008