Commentario

Kamikaze: il capro espiatorio ideale

Delitti e stragi di Stato hanno sempre trovato il loro punto debole nella gestione dei capri espiatori di turno, i quali spesso si sono sottratti al ruolo loro assegnato.
Questo problema è stato finalmente risolto grazie all'invenzione dei kamikaze. In tal modo gli addetti allo stragismo di Stato possono trasportare sul luogo il loro capro espiatorio già morto, oppure individuarlo a piacere tra le vittime. Ciò è stato facilissimo in una città come Londra, dove un terzo della popolazione è di religione islamica. Nessun giornalista si è domandato a cosa serva un kamikaze per colpire degli obiettivi civili inermi, quando si potrebbero lasciare le bombe nei cestini dei rifiuti o nei bagagliai delle macchine. A questa disciplina informativa non ha fatto eccezione la stampa di sinistra, anche la più "alternativa".
L'alternativa è tra sospetto e collaborazionismo. Vi sono delle obiezioni che hanno un carattere puramente retorico e pretestuoso e sono quasi sempre quelle che avanzano riserve circa l'origine poliziesca e governativa degli attentati terroristici, con il solito argomento che la realtà sarebbe più complessa. In realtà, non è possibile valutare volta per volta i fatti in base alle notizie a disposizione, in quanto non disponiamo di nostre fonti di informazione. In altre parole, c'è troppa sproporzione di forze per avere immediatamente una vera informazione alternativa. Ma se non è possibile stabilire la verità, è invece possibile verificare la falsità.
Ciò che infatti è sempre possibile fare, è il valutare l'attendibilità delle versioni ufficiali in base a dei precisi indicatori oggettivi. Quanto più il sistema informativo risulta militarizzato, tanto meno sarà attendibile. Di fronte a un sistema comunicativo militarizzato, il non esprimere sospetti equivale a collaborazionismo.

Comidad, Napoli - luglio 2005