Commentario

PARTITO DEMOCRATICO? E PERCHÉ NON IL KU KLUX KLAN?


Lo stato confusionale della sinistra italiana è messo drasticamente in evidenza dal dibattito sulla fondazione di un "partito democratico" in cui confluiscano le attuali formazioni dei DS e della Margherita. Quale che sia l'esito pratico di questo dibattito, esso già di per sé dimostra che il colonialismo USA è riuscito in un suo obiettivo storico, cioè azzerare in Italia - come è già accaduto nei Paesi Latino Americani - le tradizioni politiche, ingenerando una piatta imitazione dei modelli statunitensi.

Ma la domanda è: esistono davvero questi modelli?

Il problema è che identificare il Partito Democratico statunitense con la sinistra dello schieramento politico, è soggetto ad una tale serie di eccezioni e distinguo, che l'identificazione diventa del tutto arbitraria. Nel sud degli Stati Uniti il Partito Democratico è storicamente il più vicino al Ku Klux Klan, al punto da costituirne soltanto il braccio politico/legale. Il governatore razzista dell'Alabama, Wallace - quello che fu sparato nel 1972, rimanendo paralizzato - era del Partito Democratico. Clamorosa era stata la sua pubblica presa di posizione a favore degli assassini di una donna attivista dei diritti civili. Gli assassini erano ovviamente del Klan.

Qualcuno ricorderà che l'attentato a Wallace è uno degli episodi del film "Forrest Gump", che a suo tempo fece piangere di commozione Walter Veltroni. Il protagonista del film portava appunto il nome del fondatore del Klan, il generale Forrest, il quale, nello stesso film, è presentato come il capo di una banda di zuzzurelloni. Il nome della setta derivava dalla corruzione del greco "kuklos" (circolo), con l'aggiunta dello scozzese Klan. Del resto tutto l'armamentario ideologico e mitologico del Klan è costituito da una miscellanea di suggestioni riprese dagli ambiti culturali più diversi, tenuti insieme da un apparato magico/esoterico.

Negli Stati Uniti vi è un affollamento di società segrete, tante quante, proporzionalmente, potevano essercene in Europa nel XVII secolo. La mancanza di tradizioni politiche consolidate e riconoscibili costituisce una porta aperta all'aggregazione sulla base di messaggi irrazionalistici. Non sarebbe fondato ritenere che queste tradizioni politiche manchino a causa di una presunta "diversità culturale" della popolazione degli Stati Uniti.

Sino agli inizi del '900 vi sono stati invece numerosi tentativi di costituire in America dei partiti operai e socialisti di massa, tentativi che apparivano riusciti, ma sono stati poi stroncati da una violenza capillare che si è servita di apparati repressivi paralleli ed illegali. L'oligarchia statunitense non ha mai esitato a liquidare fisicamente le opposizioni politiche e sociali, salvo poi sostituirle con nuova immigrazione.

Uno dei vantaggi della posizione di predominio colonialistico è quello di poter far sapere agli altri soltanto ciò che ti fa comodo. Questo è il motivo per cui nel mondo, nonostante tutto, sopravvive il mito degli Stati Uniti, che, al di là "dei loro errori e dei loro eccessi", sarebbero il faro della democrazia.

Comidad, 25 maggio 2006