Commentario

L'EUROPEISMO, VEICOLO DELLA COLONIZZAZIONE USA


Proprio un anno fa le prime pagine dei quotidiani europei celebravano trionfalmente l'ennesima vittoria della democrazia americana: la presunta condanna nei confronti del presidente Bush da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti per la pratica delle detenzioni senza processo a Guantanamo. Ovviamente, anche questa vittoria della democrazia americana era fasulla come tutte le altre, poiché la Corte Suprema non aveva affatto condannato Bush, ma gli aveva solo suggerito di promettere di emanare prima o poi una legge ad hoc per formalizzare in qualche modo le detenzioni.

Mentre i sequestrati di Guantanamo sono ancora lì, in questi giorni sta circolando un appello alla Commissione ed al Parlamento dell'Unione Europea perché sollecitino i governi a non impedire che si svolgano indagini e processi contro gli agenti della CIA e di altri servizi segreti, imputati di aver attuato operazioni illegali come il sequestro di Abu Omar in Italia. L'8 giugno il processo a riguardo sarebbe dovuto iniziare, ma la Corte ha ritenuto di prendere tempo con dei pretesti procedurali.

Questo appello è stato lanciato dall'argentino Adolfo Péres Esquivel, premio Nobel per la pace, ed è stato sottoscritto da molti intellettuali e magistrati di prestigio. Da latino americano che sa di cosa parla, Esquivel sta cercando di mettere i cittadini europei in guardia contro la proliferazione di tante piccole Guantanamo nei Paesi dell'Unione Europea.

L'appello sta avendo in Europa la stessa risonanza che ebbe nel 2004 un analogo appello, sottoscritto dallo stesso Esquivel, per impedire che il tema dei diritti umani venisse strumentalizzato dagli Stati Uniti per inasprire la loro aggressione contro Cuba. L'appello del 2004 rimase ignorato, ed infatti le istituzioni europee sottoscrissero a suo tempo la campagna per l'isolamento di Cuba, come hanno fatto del resto quando hanno avallato le sanzioni contro Hamas e contro ogni altro nemico di turno degli Stati Uniti.

L'appello di Esquivel ha avuto il sostegno della Sinistra Europea, l'aggregazione di partiti comunisti, socialisti e verdi che promuovono una unità europea che offra ai popoli del mondo una sponda per difendersi dall'aggressività statunitense. Questo cedimento di tanti comunisti all'interclassismo dell'ideale europeistico, ha un referente ideologico nella teoria leninista dell'imperialismo, che si presta ad una doppia lettura pratica: combattere l'imperialismo del proprio Paese, ma anche sostenere tatticamente gli imperialismi minori contro il prevaricare di quelli maggiori.

D'altra parte il tema dell'imperialismo, in ogni sua variazione,è sempre risultato fuorviante. La fucina dei miti americanistici, storicamente, è l'Europa. È infatti in Europa che è nato e viene propagandato il mito dell'Impero americano, che serve a nobilitare l'ingerenza affaristico-criminale degli Stati Uniti.

L'illusione che l'europeismo possa costituire un contrappeso all'americanismo non ha alcuna base storica; al contrario l'europeismo costituisce un veicolo pratico della colonizzazione commerciale degli Stati Uniti. L'Europa è il vincolo che impedisce ai vari Paesi europei di attuare una propria politica economica.

L'Euro avrebbe dovuto costituire lo strumento dell'imperialismo economico dell'Unione Europea, mentre al contrario è l'arma del colonialismo commerciale statunitense. Un Paese come l'Italia oggi non può più contare sulla svalutazione della propria moneta per rilanciare le esportazioni, in più l'Euro sopravvalutato favorisce le esportazioni statunitensi. La stabilità dell'Euro non ha neppure impedito l'inflazione, che in passato veniva in parte attribuita proprio alle svalutazioni. I benefici effetti della stabilità monetaria, promessi da Prodi, non si sono mai visti.

Anche sul piano strettamente politico, l'Europa è complice degli Stati Uniti in  ogni aggressione. L'apparente contrarietà del cosiddetto asse franco-tedesco alla ultima aggressione all'Iraq era appunto un'apparenza. Saddam Hussein aveva rinunciato ai suoi missili ed alle sue testate chimiche fidandosi delle garanzie del presidente francese Chirac. Quando gli Stati Uniti, grazie a quel disarmo, hanno potuto aggredire l'Iraq, Chirac non poteva non dichiararsi ufficialmente contrario senza perdere la faccia con gli altri governi arabi che aveva coinvolto per convincere Saddam a fidarsi.

Europeismo ed "atlantismo" (cioè filo-americanismo) sono ideologicamente omogenei e complementari. NATO ed Europa funzionano come  strumenti complementari della lotta all'Oriente russo o islamico. Non può non esserci un legame teorico e pratico tra i cinquanta anni  di europeismo dell'Italia e le centoundici basi militari americane che ha sul suo territorio.

L'europeismo mitico/americanismo pratico non nasce da un lucido disegno americano per colonizzare l'Europa, ma è effetto dello scontro di classe in Europa. L'adozione del modello americanistico non si è imposto per la sola forza degli Stati Uniti, ma anche perché la borghesia europea  vi ha trovato un modo per demolire la resistenza delle concentrazioni operaie.

Il liberismo statunitense è stato adottato in Europa nella seconda metà degli anni '70, quando maggiori erano le difficoltà del cosiddetto Impero americano. Le privatizzazioni si sono risolte in una vera e propria deindustrializzazione, cioè la borghesia europea, per curare la "malattia" della resistenza operaia, non ha esitato a ricorrere all'amputazione.

Ciò non vuol dire che oggi l'aggressività statunitense non faccia paura anche ai gruppi dirigenti europei, ma qui è una questione di priorità: per la borghesia l'antioperaismo prevale su ogni altra preoccupazione.


28 giugno 2007