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"La ricerca scientifica è una attività umana, perciò merita, come ogni attività umana, tutto lo scetticismo possibile; altrimenti cesserebbe di essere ricerca per costituirsi come religione inquisitoria."

Comidad (2005)
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LA FINE DI UNA GLOBALIZZAZIONE MAI COMINCIATA
Di comidad (del 24/12/2025 @ 00:06:20, in Commentario 2025, linkato 23 volte)
La genesi storica delle talassocrazie è strettamente intrecciata con la pirateria. Negli ultimi giorni di dicembre del 1600 fu costituita la Compagnia Britannica delle Indie Orientali, che, secondo alcune ricostruzioni storiche, fu anche una delle prime società per azioni, quindi l’antenata delle attuali multinazionali. Ovviamente la Compagnia esisteva già prima di formalizzarsi legalmente, ed era una delle tante associazioni a delinquere dedite alla pirateria. La legalizzazione della Compagnia delle Indie fu un episodio di cronaca di notevole risonanza e se ne trovano tracce anche nella letteratura. L’Amleto fu pubblicato tra il 1602 e il 1603, ma scritto nel corso dei due anni precedenti; nel terzo atto dell’Amleto il re Claudio dice che nelle “correnti corrotte” di questo mondo spesso la mano aurea del delitto riesce a spostare la bilancia della giustizia a proprio favore, e ciò proprio usando i proventi del delitto per comprarsi la legge.
La talassocrazia statunitense è considerata l’erede della talassocrazia britannica; perciò il fatto che l’amministrazione Trump abbia adottato la prassi di abbordare e saccheggiare le navi che trasportano petrolio venezuelano, è considerata da alcuni come una regressione infantile ai primordi pirateschi della talassocrazia, a prima del diritto internazionale della navigazione ed a prima della globalizzazione. Potrebbe essere un’interpretazione abbastanza valida se opportunamente dimensionata, cioè se si evita di credere che davvero esistesse un diritto internazionale e non un suo simulacro. Un trattato internazionale sul diritto della navigazione (l’UNCLOS) è stato firmato dagli USA nel 1982, ma mai ratificato dal senato; ciò nella pratica ha significato per Washington applicare il trattato solo nei casi in cui gli faceva comodo.

La certezza del diritto è sempre stata un fantasma; lo stesso ente che dovrebbe fondarsi sulla legge e farla rispettare (lo Stato) si è rivelato a sua volta incerto e dissociato, cioè non è mai diventato un soggetto politico-istituzionale univoco e omogeneo. I trattati internazionali sono stati spesso considerati un progresso rispetto alle legislazioni nazionali, poiché prospetterebbero una “governance” mondiale ritenuta, chissà perché, in grado di prevenire e risolvere i conflitti tra Stati. Le esperienze di “governance” sovranazionale hanno invece aggravato la situazione di incertezza normativa. Trump ha adottato il vittimismo come leit motiv della propria comunicazione pubblicitaria, ed uno degli strali della sua lamentazione è proprio la governance globale dei trattati, accusata di legare le mani a chi opera per gli interessi nazionali. Per verificare quanto sia infondata questa narrativa vittimistica, basta osservare lo statuto dell’organizzazione che dovrebbe regolare il commercio mondiale, cioè il WTO/OMC. Quest’organismo è basato sulla “regola del consenso”, cioè non c’è un voto che stabilisce favorevoli e contrari ad una certa decisione, ma c’è “qualcuno” che impone a tutti un unanimismo preventivo, a meno che qualcun altro non si alzi ad obiettare esplicitamente. In parole povere, nel WTO gli USA comandano, a meno che non vi sia uno abbastanza forte da opporsi. Il problema quindi non è il WTO che avrebbe legato le mani agli USA, ma i rapporti di forza spostati a favore della Cina.
Un altro bersaglio polemico negli spot pubblicitari di Trump è l’Unione Europea, accusata non solo di aver parassitato gli USA, ma anche di non essere “democratica”. L’UE è un’organizzazione impopolare, e parlarne male può rendere popolari; ma le chiacchiere di Trump e Vance restano chiacchiere. Certo, se l’UE fosse un’organizzazione appena appena trasparente, la von der Leyen non avrebbe potuto stipulare contratti onerosi a favore di multinazionali farmaceutiche statunitensi; e neppure la von der Leyen avrebbe potuto volare in Scozia per accondiscendere ad ogni desiderio espresso da Trump, mentre questi giocava a golf. Chiaramente molti degli impegni presi dalla von der Leyen rimarranno lettera morta, ma soltanto perché non esistono le risorse per attuarli. Gli abusi della von der Leyen e della Commissione Europea si inquadrano nell’incertezza normativa stabilita dai trattati; un esempio tra i tanti possibili è il controsenso giuridico di un parlamento che può nominare la Commissione ma poi non può sfiduciarla. Il punto però è che l’UE non nasce in funzione di una mitica “agenda globalista”, ma come “vincolo esterno” da usare come babau, come ricatto e come alibi contro le proprie popolazioni. Nata in funzione del “vincolo esterno”, l’UE cerca a sua volta negli USA un “vincolo esterno”, cioè una sponda e un alibi.
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


24/12/2025 @ 04:50:59
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