"
"L'abolizione dello Stato e del diritto giuridico avrà necessariamente per effetto l'abolizione della proprietà privata e della famiglia giuridica fondata su questa proprietà."

Programma della Federazione Slava, 1872
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 10/07/2025 @ 00:04:30, in Commentario 2025, linkato 1784 volte)
Ci sono situazioni che oltrepassano i limiti descrittivi del comune linguaggio politico. A proposito della NATO e del suo giro d’affari si potrebbe parlare di corruzione e di propaganda che surroga la mancanza di strategia; ma queste stesse espressioni potrebbero essere riferite a qualsiasi altro paese. Nessun regime infatti è immune dalla corruzione, e inoltre c'è da dubitare che la Russia o la Cina abbiano effettivamente una strategia e non procedano invece alla giornata. Il fatto che certi paesi provengano da civiltà secolari o millenarie, di per sé non ci dice nulla sulla loro attuale capacità di esprimere una visione strategica. La stessa dottrina della indivisibilità della sicurezza, inventata da Pechino e adottata anche da Mosca, di fatto svolge esclusivamente la funzione estemporanea di un’omelia domenicale, una messa cantata sulle note edificanti dell’equilibrio e della ragionevolezza, senza però riferirsi a premesse concrete.
Ma è proprio sul tipo di propaganda che si può notare il passo completamente diverso con il quale procede la NATO. Mentre Putin o Xi Jinping cercano di apparire al pubblico come persone equilibrate e ragionevoli, nel caso della NATO, degli USA, del Regno Unito e dell’Unione Europea, si vede invece una continua ricerca dell’iperbole fine a se stessa, ovvero la si spara grossa senza alcuna considerazione del rischio di cadere nel ridicolo. Appena qualche giorno fa il segretario della NATO, Mark Rutte, in un’intervista al New York Times ha paventato la possibilità di un attacco congiunto e simultaneo da parte della Russia e della Cina, l’una sul fronte europeo e l’altra sul fronte di Taiwan. Medvedev ha replicato alle boutade di Rutte nel modo più ovvio, spiegandola con l’uso di funghi allucinogeni, che sarebbe abituale per gli olandesi. La battuta veniva spontanea, ma in effetti nel caso di Rutte il problema non riguarda uno stato di allucinazione, bensì la totale mancanza di qualsiasi preoccupazione di risultare credibile. Una menzogna confezionata secondo i criteri della verosimiglianza potrebbe infatti non conquistare i titoli dei media, quindi passare inosservata. Nel caso di Russia e Cina si può ancora parlare di propaganda, mentre con la NATO si è passati ad una comunicazione del genere imbonitorio, come nelle televendite; se ne è visto un esempio plateale con lo spot della Kallas sul kit di sopravvivenza. Non ci si pone più il problema di convincere il maggior numero di persone con una narrazione coerente; l’importante è mirare al pubblico più impressionabile e facinoroso, in modo da gasarlo e fanatizzarlo, per poi usarlo come bullo all’occorrenza.

Mentre Rutte si espone senza alcun timore al ridicolo, il nostro ministro Crosetto adotta un registro comunicativo più subdolo e ipocrita, per cui da un lato la spara grossa, ma dall’altro finge di prenderne le distanze. In una recente conferenza stampa Crosetto ci ha fatto sapere che in Svezia si preparano alla guerra contro la Russia costruendo un cimitero in grado di ospitare il 5% della popolazione; visto che gli svedesi sono una decina di milioni, vorrebbe dire che si mettono in conto cinquecentomila morti. Crosetto precisa che non condivide questo grado di allarmismo; ma, secondo lui, tale sarebbe il clima di attesa della guerra che si respira nel Nord Europa. Con questo trucco di saltabeccare da un’affermazione in un senso ad un’altra affermazione nel senso opposto, Crosetto riesce a fare imbonimento e, al tempo stesso, continuare a passare da persona seria per molti commentatori.
Il problema è che se i prodotti in vendita fossero qualitativamente validi, non avrebbero bisogno di pubblicità ingannevole. Un prodotto fraudolento, industriale o finanziario che sia, si vende solo con una pubblicità fraudolenta. Lo si è constatato con i sistemi antimissile: costano troppo, al punto che i missili intercettori sono più costosi dei missili che dovrebbero bloccare. L’Iran non ha neppure usato i suoi missili più avanzati ed è ugualmente riuscito a perforare le difese israeliane ricorrendo ai fondi di magazzino. La settimana scorsa Kiev ha dovuto subire centinaia di impatti di missili e droni senza che la contraerea ucraina potesse farci nulla. L’intossicazione mediatica si è messa in moto facendo circolare la notizia fasulla di una prossima cessazione delle forniture americane di missili Patriot; in tal modo si è suggerito falsamente al pubblico che il bombardamento russo fosse riuscito solo perché i Patriot scarseggiavano. Le stesse considerazioni valgono per il sistema italo-francese Samp-T: non solo è vertiginosamente dispendioso in sé, ma inoltre anche i suoi intercettori Aster 30 costano più dei missili che dovrebbero bloccare, e devono persino essere lanciati due o tre alla volta per sperare di intercettare qualcosa. Di fronte a questa debacle, il ministro Crosetto mica ha chiamato quelli di Leonardo SpA per intimargli di produrre qualcosa di più efficace e molto meno costoso; tutt’altro. Crosetto ha infatti deciso di raddoppiare la “dose” di missili intercettori del Samp-T; esattamente come con i sieri Pfizer: visto che non hanno funzionato con le due dosi canoniche, allora te ne fai quattro o cinque.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 03/07/2025 @ 00:05:52, in Commentario 2025, linkato 5242 volte)
I media si sono soffermati un po’ troppo sulla frase di Guido Crosetto secondo cui la NATO, così com’è, non avrebbe più ragione di esistere. La dichiarazione più significativa del ministro della Difesa era invece un’altra, e cioè che, comunque, la NATO se la voleva tenere stretta. Il motivo dell’affettuoso abbraccio di Crosetto (consulente di Leonardo SpA) nei confronti della NATO è facilmente spiegabile, se si considera che nello stabilimento Leonardo di Cameri in Piemonte vengono assemblati i caccia F-35 della Lockheed Martin. Il business del caccia più costoso di tutti i tempi si è rivelato talmente lucroso per Leonardo che il governo tedesco ha deciso di non acquistare i caccia prodotti nello stabilimento di Cameri e di costruirne uno proprio per assemblare gli F-35.
Il business della “difesa” è una partita di giro nella quale la lobby delle armi occupa i governi, i quali a loro volta drenano il denaro pubblico verso la lobby delle armi. Ovviamente tutto ciò va benissimo per le cosche di affari, ma non ha niente a che vedere con la “sicurezza”; anzi, è molto più probabile che un’alleanza tra trentadue paesi diversi finisca per comportarsi come una baby gang dominata non solo dal bullo più violento del gruppo, ma anche dalla cerchia di adulatori che manipola il bullo. Il fallimento dei blocchi militari come la NATO in termini di sicurezza è il punto di partenza della nota dottrina, enunciata da Xi Jinping, della cosiddetta “sicurezza indivisibile”. Tutto il discorso è molto bello, molto confuciano: se cerco la mia sicurezza a scapito di quella degli altri, è inevitabile che ciò mi ritorni indietro come aumentata insicurezza. Il problema è che il ragionamento di Xi Jinping parte da una premessa sbagliata, e cioè che il movente degli USA, dell’Unione Europea e della NATO sia la sicurezza. In realtà il loro movente è la destabilizzazione.
L’equilibrio e l’armonia sono cose stupende, ma dalle nostre parti questa musica celeste non funziona, visto che sono lo squilibrio e la destabilizzazione a portare affari alla lobby delle armi. Tra l’altro nel Sacro Occidente “armi” e “industria” tendono a diventare sinonimi, cioè scompaiono le imprese che producono beni destinati al consumo. C’è anche qualche caso intermedio, come la multinazionale Beretta SpA, presente sia nel settore della Difesa con prodotti ad alto valore aggiunto, sia nel settore delle armi “sportive” o per la difesa personale, un mercato su cui gran parte della piccola e media impresa italiana ha poggiato la sua speranza di sopravvivenza ai processi di deindustrializzazione.
Uno degli ultimi residui del passato industriale pacioccone dell’Italietta, la Candy, è stato definitivamente sepolto, ed il suo stabilimento storico diventerà un hub per prodotti cinesi. Anche la Cina produce e vende armi, ma non produce solo armi e continua a puntare sui beni di largo consumo.

Ai bei tempi degli anni ’70 si sarebbe detto che visto che in Occidente la “struttura” si identifica ormai con la sola produzione di armi, è inevitabile che la “sovrastruttura” si adegui; cioè che il lobbying degli affari della Difesa diventi anche l’ideologia dominante e l’unica politica ammissibile. Oggi Leonardo SpA può pubblicamente rivendicare sul suo sito internet di essere l’azienda italiana a più alto valore aggiunto, ma non prende atto delle conseguenze strutturali e sovrastrutturali di un tale dato di fatto.
Gran parte delle oligarchie extra occidentali si illude ancora di poter rabbonire gli USA e l’Europa con il linguaggio degli affari. Ma il problema è che oggi per gli USA e per l’Europa il principale affare è la cosiddetta Difesa, cioè coltivare finte minacce alla propria sicurezza. La conseguenza del predominio del lobbying delle armi è non soltanto che gli slogan sionisti e neocon invadono i media e la politica, ma soprattutto il fatto che un paese strutturalmente fragile e insignificante come Israele diventa il principale narratore ufficiale in tema di presunte minacce al Sacro Occidente, e diventa inoltre un attore della politica globale, persino al di fuori dello scenario strettamente regionale. Israele ha una collaborazione militare con l’Azerbaigian ed ha attaccato l’Iran, quindi minaccia direttamente i confini russi. Ma neppure la lontana Cina sfugge alla minaccia sionista.
La rivista “Modern Diplomacy” ci fa sapere che Israele, una volta eliminato l’Iran, ha in programma di colpire anche il programma nucleare del Pakistan, un paese direttamente confinante con la Cina e storico cliente di Pechino. Visto che Israele avrebbe qualche difficoltà logistica a bombardare Islamabad, allora la base operativa per l’attacco al Pakistan dovrebbe essere l’India. Il presidente indiano Modi è avvisato: l’epoca delle cicliche e rituali scaramucce di confine tra India e Pakistan per testare i rispettivi sistemi d’arma, è finita. Ora i sionisti e i neocon pretendono che Modi cominci a fare sul serio, sebbene nell’ultima scaramuccia i sistemi d’arma indiani non abbiano fornito una grande prova.
Qualcuno potrà osservare, del tutto a ragione, che la rivista “Modern Diplomacy” è un covo di mentecatti; non per niente ha come vate e ispiratore Zbigniew Brzezinski. Il problema è che i mentecatti funzionano benissimo per lo scopo di vendere armi. In un articolo di due anni fa “Modern Diplomacy” diceva che il grande “stratega” polacco-americano ci aveva messo in guardia contro i russi, i quali sono talmente ottusi, paranoici e retrogradi da rifiutare di sottomettersi al paese vincitore della guerra fredda. Insomma, non è che si siano valutati male i rapporti di forza, semmai sono i russi, i cinesi, gli iraniani, i pakistani ad essere fatti male; l’importante è che le guerre, ed i relativi affari, continuino.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606 607 608 609 610 611 612 613 614 615 616 617 618 619 620 621 622 623 624

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (51)
Commentario 2025 (28)
Commenti Flash (62)
Documenti (31)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (34)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


11/07/2025 @ 01:34:11
script eseguito in 48 ms