"
"Propaganda e guerra psicologica sono concetti distinti, anche se non separabili. La funzione della guerra psicologica è di far crollare il morale del nemico, provocargli uno stato confusionale tale da abbassare le sue difese e la sua volontà di resistenza all’aggressione. La guerra psicologica ha raggiunto il suo scopo, quando l’aggressore viene percepito come un salvatore."

Comidad (2009)
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 01/11/2018 @ 01:31:20, in Commentario 2018, linkato 2144 volte)
L’anniversario del ’68 sta trascorrendo senza un particolare pathos. Sino ad una decina di anni fa quello del ’68 era ancora un richiamo fortemente divisivo, utilizzato soprattutto dalla destra in funzione negativa. La narrazione della destra sul ’68 si è centrata sulla visione di un mondo indirizzato verso un progresso ordinato ma improvvisamente e improvvidamente turbato da confuse e velleitarie istanze ugualitarie.
Le dichiarazioni dei prestanome risultano interessanti proprio perché non sono filtrate da sensibilità personali o da retroterra culturali, bensì esprimono direttamente la propaganda ufficiale. La ministra che ha prestato il suo nome alla riforma della Scuola attuata dal 2008 al 2010, Maria Stella Gelmini, ha cercato spesso di accreditare la nuova normativa in senso “meritocratico” contrapponendola all’immagine della Scuola “buonista” propugnata dal’68.
Su di un aspetto il ’68 è stato sicuramente “buonista”, cioè nella sua concezione del capitalismo, visto esclusivamente nel suo lato efficientistico, industrialistico, “sviluppistico” e consumistico. Il capitalismo però non è soltanto quello, anzi, lo è in minima parte. In definitiva il cosiddetto ’68 ebbe una percezione di sé del tutto speculare a quella della destra, cioè come un movimento teso a recuperare una pienezza esistenziale e “creativa” in alternativa ad una gestione puramente ragionieristica dell’esistente. Il termine “meritocrazia” fu infatti inventato e lanciato proprio durante gli anni ’60 in senso deteriore, offrendo indirettamente uno slogan alla destra ed accreditando un qualcosa che non era poi molto preciso. Il “merito” è un concetto molto relativo e può essere declinato anche in senso criminale. Un lato del capitalismo che i movimenti anti-establishment degli anni ‘60 non hanno mai chiaramente individuato è infatti quello strettamente criminale (“criminale” in senso tecnico-giuridico, non soltanto morale), come nel caso dell’aggiotaggio sociale.
L’aggiotaggio è quel reato che consiste nel diffondere notizie destabilizzanti per far cadere il prezzo di un titolo o di una merce. È un reato per modo di dire poiché rappresentava la prassi comune sui cosiddetti “Mercati”. Se fosse considerato effettivamente reato, Mario Draghi dovrebbe essere incriminato per le notizie allarmistiche che diffonde sulle banche italiane, secondo lui troppo piene di titoli di Stato italiani. Tra i compiti di un banchiere centrale ci sarebbe quello di agire per tutelare tutte le banche e non di annunciare al mondo che non ne coprirà alcune, ma questo accade solo nel capitalismo ideale dove non esiste il cannibalismo bancario.

Dato che gli “investitori istituzionali” se ne fregano delle valutazioni di solvibilità e si limitano a seguire i movimenti di capitali, il vero aggiotaggio da parte di Draghi non sta neppure nell’allarmismo in quanto tale, bensì nel suo messaggio sotteso, cioè che non coprirà il debito pubblico italiano con acquisti da parte della BCE. Quando colpisce intere economie l’aggiotaggio diventa sociale, un’operazione deflazionistica in grande stile. Il bello del potere è che offre ai suoi sacerdoti una condizione di totale extralegalità, per la quale si può simultaneamente “vigilare” e delinquere, minacciare e fare le vittime, “difendere l’ordine” e destabilizzare. A scanso di equivoci, Draghi si giova anche della totale immunità giudiziaria che è privilegio dei superburocrati europei.
Si potrebbe spiegare estemporaneamente il comportamento criminale di Draghi con la sua spiccata antipatia per Salvini e Di Maio, oppure con la sua infanzia difficile; sta di fatto però che Draghi ha dei precedenti riferibili anche all’epoca in cui era governatore della Banca d’Italia. Nel 2010 Draghi bruciò in un’intervista al “Financial Times” la proposta degli eurobond portata avanti dal ministro dell’Economia Tremonti. Al di là dell’inconsistenza della proposta, le dichiarazioni di Draghi erano destabilizzanti per il loro messaggio latente, cioè che Tremonti andava a trattare a Bruxelles da isolato, senza avere alle spalle la Banca d’Italia. Considerando quello che è accaduto allo spread l’anno dopo, si può dire che Draghi abbia ben meritato presso i suoi mandanti.

A proposito di “meritocrazia”, in un’altra delle sue sortite mediatiche, la Gelmini ha polemizzato con Renzi, rivendicando il merito della priorità del proprio governo nell’attuare l’alternanza Scuola-lavoro. La riforma Gelmini può essere perciò considerata la prima tappa della trasformazione della Scuola in laboratorio di aggiotaggio sociale.
L’alternanza Scuola-lavoro scredita infatti simultaneamente la Scuola ed il lavoro. La Scuola viene delegittimata e umiliata con l’esplicita affermazione secondo cui essa non sarebbe in grado di fornire una formazione per il lavoro. A sua volta il valore del lavoro viene avvilito e umiliato nei confronti dell’impresa, al punto che il lavorare gratis diventa uno stato di grazia poiché consentirebbe al lavoratore di “formarsi”. Il pretendere di essere pagati diventa quindi un atto di ingratitudine ed irriconoscenza, ciò in base ai canoni classici del vittimismo padronale, assunto come visione assoluta del mondo. Si tratta di una drastica operazione di abbattimento del costo del lavoro, di deflazione salariale.

Il razzismo è una visione del mondo totalizzante e può diventare segregazionismo razziale, apartheid, persino tra gli argomenti. Con questo paraocchi può sfuggire l’evidenza di costanti e invarianze tra temi “alti” come la finanza globale e temi “bassissimi” come l’alternanza Scuola-lavoro, accomunati invece dal deflazionismo, dall’assistenzialismo per ricchi e dall’aggiotaggio sociale. Il messaggio sociale latente dell’alternanza Scuola-lavoro è che né la Scuola né il lavoro costituiscono degli interlocutori per il governo e che solo l’impresa lo è. La Scuola, pur così avvilita, non perde perciò la funzione sociale, in quanto viene arruolata alla sacra missione della deflazione salariale.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 31/10/2018 @ 21:27:02, in In evidenza, linkato 1660 volte)
"Giacomo Buonomo è morto il 5/10/2018.
Spirito irrequieto e mente analitica, uomo singolare.
La sua morte è lutto per la vita comunitaria, per la quale ha profuso il suo impegno con il costante contributo alla crescita civile della collettività, intervenendo su temi essenziali quali la tutela dell'ambiente, la salute, le risorse energetiche e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica."

Le Figlie
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (10)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (32)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


19/03/2024 @ 12:24:02
script eseguito in 65 ms