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"La privatizzazione è un saccheggio delle risorse pubbliche, ma deve essere fatta passare come un salvataggio dell’economia, e i rapinati devono essere messi nello stato d’animo dei profughi a cui è stato offerto il conforto di una zuppa calda. Spesso la psico-guerra induce nelle vittime persino il timore di difendersi, come se per essere degni di resistere al rapinatore fosse necessario poter vantare una sorta di perfezione morale."

Comidad (2009)
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 07/04/2011 @ 01:48:50, in Commentario 2011, linkato 4260 volte)
Sebbene confinata nelle cronache locali della Campania, si è appresa la notizia che a novembre di quest'anno dovrebbe essere consegnata all'ammiraglio Locklear la nuova base militare NATO di Giugliano, vicino al Lago Patria, già sede di un'altra storica base militare USA; ma anche vicino alla ex centrale nucleare del Garigliano, che è attualmente deposito di scorie nucleari, sia di provenienza civile che militare.
La zona di Giugliano e della vicina Castelvolturno, che è in provincia di Caserta, è stata oggetto nel 2008 di una opportuna "ripulitura" delle baraccopoli degli immigrati, con un eccidio di lavoratori africani attribuito al solito Clan dei Casalesi. Sta di fatto che la Direzione Distrettuale Antimafia ha accertato che clan camorristici erano coinvolti nella costruzione sia della base che degli alloggi del personale americano. Il fatto che la NATO, dovunque sia allocata, risulti sempre in stretto rapporto con la criminalità organizzata del luogo, ovviamente è una pura coincidenza, che, nella circostanza, non ha mancato di stupire il coordinatore della DDA campana, il magistrato Franco Roberti. Si tratta probabilmente di uno stupore del tutto retorico, dato che Roberti non è affatto nuovo a quella scoperta dell'acqua calda che è l'intreccio affaristico tra NATO e crimine organizzato. (1)
La nuova base di Giugliano Lago Patria, secondo le dichiarazioni ufficiali, dovrebbe sostituire la storica base NATO di Bagnoli, anche se ai tempi di restituzione di quell'area non si accenna neppure. Il trasferimento del Comando di Bagnoli già è stato dilazionato al 2012, e di per sé ciò non comporta l'effettiva restituzione di quel territorio; perciò è probabile che Bagnoli segua la sorte di altre basi militari ufficialmente dismesse, ma in realtà ancora sotto controllo USA. La base aeronautica e missilistica NATO di Comiso avrebbe dovuto essere riconvertita per usi civili, anzi era diventata ufficialmente aeroporto civile nel 2007; uno scalo che, per una sorta di macabro scherzo, era stato intitolato a Pio La Torre, ucciso dalla mafia proprio per essersi opposto alla costruzione di quella base ed all'installazione dei missili. Nel 2008 la Giunta Comunale di centrodestra ha tolto l'intitolazione a Pio La Torre, tributando così un involontario onore al grande avversario della NATO e della mafia.
In questi giorni, incidentalmente, si è però riparlato della base di Comiso come possibile asilo per immigrati, segno che questa riconversione dell'aeroporto dal militare al civile non è mai decollata sul serio; ma il ministro Maroni ci ha informato che il territorio della base non è ancora disponibile per altri usi. Il motivo dichiarato da Maroni è la fatiscenza di quella base, ma probabilmente è perché gli Stati Uniti non l'hanno mai davvero mollata. (2)
L'ammiraglio Locklear intanto ha dovuto distogliere la sua preziosa attenzione dai bombardamenti democratici sulla Libia ed occuparsi dei ritardi nei lavori della base di Giugliano, sui quali dovrà relazionare a Bruxelles da qui a due mesi. Gli amministratori locali sono quindi sotto pressione da parte dei comandi NATO. Per rendere definitivamente operativa la base di Giugliano il presidente della Regione Campania, il presidente della Provincia, ed il sindaco di Giugliano, hanno dovuto prendere l'impegno di stanziare ulteriori finanziamenti, prelevandoli dai fondi Fas per lo sviluppo regionale, in modo da approntare le necessarie infrastrutture, sia viarie che idriche. Si tratta di opere faraoniche, data la vastità della struttura militare, dislocata su 330mila metri quadri. (3)
Ma che c'entrano gli amministratori locali con una base militare NATO? E cosa sono questi "fondi Fas"?
Ufficialmente la base NATO di Giugliano avrebbe dovuto essere finanziata dalle quote dei Paesi membri della NATO stessa; di fatto, però, persino la Giunta Regionale precedente, presieduta da Bassolino, aveva a sua volta stanziato fondi per la base di Giugliano, andando a bussare anche al governo per reperire altri finanziamenti. Tutte queste spese sono state giustificate accampando la consueta litania secondo cui queste strutture militari rappresenterebbero un'occasione di sviluppo economico ed occupazionale per le aree che le "ospitano". (4)
Non si tratta soltanto di slogan ad uso dei giornalisti, poiché nei bilanci pubblici le spese per le infrastrutture necessarie all'operatività delle basi militari non figurano come spese militari, bensì sotto la voce di "spese sociali"; ed infatti si va ad attingere direttamente ai fondi Fas, che le Regioni ricevono per destinarli allo sviluppo locale; ciò a dimostrazione ulteriore che la spesa sociale effettiva non soltanto è una minima parte della spesa pubblica, ma è addirittura una quota infima di ciò che ufficialmente figura come spesa sociale.
Insomma, i denari stanziati dalla Regione e dal governo per la base NATO di Giugliano, in quanto sotto la voce "fondi Fas", passeranno alla storia finanziaria del Paese come spese per lo sviluppo del Mezzogiorno, secondo la regola aurea che impone che al danno debba sempre accompagnarsi la beffa. (5)
Dopo aver fatto pagare la base NATO di Giugliano ai contribuenti campani e italiani, l'ammiraglio Locklear già pensa al futuro; ed infatti, di qui a poco, anche i contribuenti libici potrebbero avere l'onore di pagarsi le loro basi USA e NATO, con tutti i business criminali annessi e connessi a queste basi. I vantaggi della democrazia!

(1) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:5Sc_Qmf6sWwJ:www.antimafiaduemila.com/content/view/10290/138/+roberti+nato+cam€orra&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Sqp2bE5eqSIJ:corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/26-luglio-2010/camorra-ecco-identikit-capo-cupola-michele-zagaria-1703464465449.shtml+roberti+nato+zagaria&cd=3&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(2) http://www.ragusanews.com/articolo/20604/maroni-ex-base-nato-di-comiso-non-adatta-per-migranti
(3) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/1-aprile-2011/nuovo-quartier-generale-natoa-lago-patria-novembre-consegna--190356593199.shtml
(4) http://www.comune.giugliano.na.it/index.php?param=n&idparam=569&ta=1&idamm=2
(5) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:RTfB8Rv1AQoJ:www.denaro.it/VisArticolo.aspx%3FIdArt%3D578669+fondi+fas+campania&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
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Di comidad (del 14/04/2011 @ 02:00:00, in Commenti Flash, linkato 1458 volte)
Ci sono casi umani che non possono non commuovere. Berlusconi ha affermato non solo di essere vittima di una gretta invidia sociale, ma di sentirsi addirittura azzannato dalla stampa ostile e dalla magistratura. Il ministro degli Interni Maroni - noto per la sua indomabile energia quando si tratta di strapazzare gli immigrati- lamenta che l’Europa abbia lasciato solo il governo italiano nella gestione degli sbarchi, mentre Frattini piagnucola che l’Europa ci ha abbandonato. Marcegaglia lamenta che il governo fa davvero poco per le imprese; ma persino Marchionne - che diceva di aver fatto sdegnosamente a meno degli incentivi statali, ma non degli aiuti indiretti - , dopo i catastrofici risultati di vendita delle sue ineffabili strategie industriali, si è spinto a confessare di sentirsi completamente abbandonato dal governo. Se la parola pietà ha un senso, è in queste occasioni che si esprime pienamente. Qualcuno si muova a compassione per queste povere vittime.
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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