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"Il capitalismo non è altro che il rubare ai poveri per dare ai ricchi, e lo scopo della guerra psicologica è quello di far passare il vampiro per un donatore di sangue; perciò il circondarsi di folle di bisognosi da accarezzare, può risultare utile ad alimentare la mistificazione."

Comidad (2009)
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 10/05/2012 @ 01:40:21, in Commentario 2012, linkato 8121 volte)
L'attentato avvenuto lunedì scorso a Genova contro l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, non possiede i crismi inconfondibili dell'autoattentato "false flag", come i vari pacchi-bomba, utili a distribuire a buon mercato patenti di vittima ai potenti di turno. Intanto, in questo caso non c'è neppure la "flag", dato che l'attentato di Genova non è stato rivendicato; e comunicati giunti a distanza di tanto tempo non hanno più alcuna attendibilità. In particolare il comunicato a firma GAP appare come un tentativo di "false flag" confezionato a posteriori e con eccessiva approssimazione, giusto per fare un po' di fumo.[1]
Stavolta ad essere colpito - anche se con la chiara determinazione di non uccidere, né di infliggere ferite irreparabili - non è stato il solito capro espiatorio di turno. Nel 2002 il giuslavorista Marco Biagi, ucciso in un presunto attentato delle Brigate Rosse, fu presentato dai media come l'autore della Legge 30 sulla precarizzazione, che venne emanata dal governo l'anno successivo. In realtà Biagi era solo uno dei tanti consulenti del Ministero del Lavoro e quella legge era stata ricalcata su protocolli dell'OCSE; perciò la morte di Biagi fu per il governo un'ottima opportunità per mettere la precarizzazione del lavoro sotto il sacro alone della memoria di una vittima del terrorismo. Il supermanager di Ansaldo Nucleare, invece, non è affatto una mezza figura.
C'è anche la circostanza, indubbiamente molto strana, che il massimo dirigente di un'azienda così direttamente - ed intimamente - connessa, al Segreto di Stato, andasse in giro senza alcuna protezione. D'altro canto, l'attentato è risultato immediatamente poco gestibile dal punto di vista mediatico e del tipico vittimismo del potere; anzi per l'informazione ufficiale c'è stato l'imbarazzo di dover spiegare cosa ci faccia un'azienda del gruppo Finmeccanica - a maggioranza di capitale pubblico - in un settore come il nucleare, che era stato liquidato alla fine degli anni '80 da un referendum, peraltro pilotato nel risultato anche da gran parte della stessa maggioranza di governo di allora.
Per questo motivo, nonostante le evidenti somiglianze con la tecnica BR, una parte degli inquirenti ha ipotizzato una pista diversa dal brigatismo, magari legata al business degli appalti. Potrebbe però anche darsi che gli attentatori non mirassero al proprio protagonismo, ma volessero che tutte le attenzioni fossero puntate esclusivamente sul bersaglio dell'attentato.
Ansaldo Nucleare sinora era riuscita a conquistarsi un barlume di minima notorietà solo per la pubblicazione di un codice etico, un testo che costituisce un prezioso saggio di umorismo involontario.[2]
Ora invece, a causa della improvvisa accensione dei riflettori sull'azienda, qualcuno potrebbe domandarsi in cosa consista la vera attività di Ansaldo Nucleare. Un'agenzia ufficiale come l'Ansa è venuta a rivelarci che si tratta praticamente di un'affiliata della multinazionale americana Westinghouse, per di più finanziata da un'altra multinazionale USA interessata al settore dell'energia, la First Reserve.[3]
La stessa agenzia Ansa, prodiga di rivelazioni, ci fa sapere che: "Ansaldo Nucleare insieme all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è impegnata in ricerche che riguardano la sicurezza e lo smaltimento delle scorie". Insomma, un'azienda para-americana che si occupa dello smaltimento di scorie radioattive in Italia. C'è di che stare allegri. Inutile dire che questa notizia Ansa non ha avuto grande risonanza nei telegiornali.
Uno degli argomenti più frequenti e speciosi contro la denuncia degli attentati "false flag", è che queste denunce accrediterebbero l'idea di un potere onnipotente che non potrebbe essere colpito da altri che da se stesso. Insomma, secondo questa pseudo-argomentazione, la prova che il potere non è onnipotente consisterebbe nel fatto che sarebbe possibile attaccarlo con degli attentati che fanno comodo alla sua propaganda.
Chiunque non sia completamente obnubilato dal timore di essere additato come un complottista, ammetterà, a lume di semplice buonsenso, che le attuali tecniche di controllo e di infiltrazione poliziesca rendono i veri attentati un evento molto improbabile. Ormai la figura dell'agente provocatore è talmente codificata da aver dato vita non solo ad una specifica legislazione, ma persino ad una variegata giurisprudenza.[4]
D'altra parte, il fatto che un vero attentato sia molto improbabile, non vuol dire che sia del tutto impossibile, perciò possono esistere sia attentati finti che attentati veri. E forse è anche possibile avere, caso per caso, un criterio di discernimento.
Ciò che caratterizza gli attentati "false flag" è la loro lunga e fortunata vita mediatica, mentre gli attentati veri vengono sospinti nel dimenticatoio. Il più importante attentato avvenuto in Medio Oriente negli ultimi decenni è proprio uno di quegli attentati colpiti dall'oblio mediatico: fu attuato a Gaza il 15 ottobre del 2003, contro un convoglio di "diplomatici" americani. [5]
Nell'attentato furono uccisi tre agenti della CIA, la cui presenza massiccia a Gaza fu così resa nota al mondo per qualche giorno. L'attentato fu inoltre compiuto con un'esplosione comandata a distanza, cosa che comportò anche la demistificazione dei tanti attentati kamikaze che avvenivano in Israele in quel periodo, e che avevano già suscitato qualche sospetto di manipolazione.
Secondo la stampa israeliana i morti in realtà furono quattro, ma di uno di loro si sono perse le tracce e l'identità. A queste "vittime del terrorismo" è stata quindi tolta la memoria e la gloria che i media sono soliti riservare alle vittime degli attentati che fanno comodo al potere.

[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-09/gruppi-armati-proletari-rivendicano-113718.shtml?uuid=Abw8wyZF
[2] http://www.ansaldonucleare.it/CODICE_ETICO_ANN.pdf
[3] http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/05/07/Ansaldo-nucleare-polo-atomo-Finmeccanica_6830083.html
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.firstreserve.com/&ei=jvynT_GbC5HOswb_ksH7BQ&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CG0Q7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dusa%2Bfirst%2Breserve%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns
[4] http://www.penalecontemporaneo.it/tipologia/1-/-/-/667-agente_infiltrato__agente_provocatore_e_utilizzabilit___delle_prove__spunti_dalla_giurisprudenza_della_corte_edu/
[5] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.commondreams.org/headlines03/1015-02.htm&ei=YA6kT_qOB4mi4gTCjdXCCQ&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3D15%2Boctober%2B2003%2Bgaza%2Bcia%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns
http://www.guardian.co.uk/world/2003/oct/15/israel.usa
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=42430
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Di comidad (del 17/05/2012 @ 08:05:55, in Commentario 2012, linkato 4045 volte)
Pare che anche a Monti possa capitare di dire la verità. Secondo alcuni organi d'informazione, Monti avrebbe infatti dichiarato che l'Italia non è una colonia dell'Unione Europea. [1]
L'Italia, e anche la stessa Unione Europea, sono infatti colonie della NATO. Monti, prima di diventare Presidente del Consiglio, era un advisor del Consiglio Atlantico della NATO; lo stesso vale per l'attuale ministro della Difesa, Di Paola, che è stato presidente del Comitato militare della NATO sino al novembre scorso.
Ma c'era bisogno di rafforzare la presenza americana nel governo, così Monti ha nominato Gianni De Gennaro a sottosegretario, con incarico di Autorità sulla "intelligence", cioè sui servizi segreti. Già prima della nomina a sottosegretario, De Gennaro era il supercapo dei servizi segreti, ed ora ne diventa una sorta di divinità. De Gennaro è l'uomo la cui fama è legata soprattutto alla vicenda del massacro nella scuola Diaz di Genova, ma che avrebbe anche altri motivi per essere giustamente famoso.
De Gennaro è infatti l'uomo di fiducia del Federal Bureau of Investigation. Dal sito dello stesso FBI, si apprende infatti che De Gennaro nel 2006 è stato insignito della medaglia per "Meritorious Achievement", una delle maggiori onorificenze concesse dal Bureau. [2]
Tra le imprese meritorie di De Gennaro di cui si parla nella motivazione ufficiale del premio, c'è anche quella di aver operato per più di trenta anni da "consigliere informale" degli ambasciatori statunitensi in Italia. Gli "informali" potrebbero quindi adottare De Gennaro addirittura come loro maestro. Qualcuno direbbe che De Gennaro fa la spia per conto degli ambasciatori americani, ma si tratterebbe chiaramente di calunnie senza fondamento.
A confermare l'assoluta affidabilità di De Gennaro provvedono infatti gli stessi Americani. Quando, nel 2010, Ciancimino figlio ha tirato in ballo il nome di De Gennaro a proposito di favoreggiamento nei confronti della mafia, il soccorso è immediatamente arrivato dal direttore FBI, Robert S. Mueller, che ci ha garantito che De Gennaro è un insospettabile, poiché egli ha collaborato per "quasi" trenta anni con la superpolizia federale statunitense. C'è questa piccola dissonanza tra le due dichiarazioni di fonte FBI: più di trenta anni nella motivazione ufficiale del premio, quasi trenta anni nella dichiarazione a sostegno. Forse non significa nulla, ma potrebbe anche indicare che la collaborazione di De Gennaro con gli USA era cominciata molto prima che avesse il crisma dell'ufficialità. [3]
Non c'è quindi da sorprendersi che sia stato Ciancimino a finire nei guai dopo le sue accuse a De Gennaro. A sua volta nel 2000 De Gennaro si era fatto garante di un altro poliziotto accusato di rapporti con la mafia, Ignazio D'Antone. In quell'occasione De Gennaro aveva agito facendo squadra con Antonio Manganelli (attuale capo della polizia, divenuto leggendario per il suo mega-stipendio) e, infine, con Arnaldo La Barbera. [4]
La Barbera è morto nel 2002, prima di dover rispondere di depistaggio per la strage di Borsellino e della sua scorta. A proposito di La Barbera è risultato anche che fosse al contempo capo della Squadra Mobile di Palermo ed agente del SISDE.[5]
Manco a dirlo, il trio De Gennaro-Manganelli-La Barbera è lo stesso che stava dietro i fatti di Genova. Insomma, ci si dava una mano quando era necessario. Il tutto però sotto la sacra tutela del Federal Bureau of Investigation.
Il bello è che non c'è assolutamente nulla di segreto, poichè l'FBI certe notizie su De Gennaro te le sbatte in faccia addirittura dal suo sito ufficiale. Tanto nessun giornalista andrebbe mai a recuperare certe informazioni sulle ingerenze USA in Italia per metterle nella opportuna evidenza. Eccoli invece gli opinionisti ufficiali, tutti seri e impegnati, a fare l'esegesi delle elucubrazioni di un poetastro mitomane, che chiaramente non ha nessun legame con l'attentato al manager di Ansaldo Nucleare.[6]
Il primo a rivelare agli Italiani che De Gennaro è un "manutengolo dell'FBI" è stato Francesco Cossiga, in un discorso in senato in seguito a delle sue interpellanze presentate al governo Prodi. Il discorso di Cossiga fu mandato suo tempo in tv, ed è reperibile ora su Youtube. [7]
Ciò non impedì allo stesso governo Prodi di nominare, nel gennaio 2008, De Gennaro alla carica di commissario straordinario all'emergenza-rifiuti in Campania, così che non fu difficile capire che in quella strana emergenza c'era di mezzo qualche interesse statunitense. [8]
In quella circostanza i due partiti comunisti al governo con Prodi ingoiarono il rospo, e qualche loro esponente farfugliò come scusa che l'incarico di commissario per l'emergenza-rifiuti avrebbe potuto costituire per De Gennaro l'occasione per riscattarsi dai fatti di Genova. In realtà la costante di tutti i passi della vicenda di De Gennaro è la presenza dei servizi segreti, che con lui sono andati a gestire direttamente l'emergenza- rifiuti.
Ma l'impronta dei servizi segreti non mancò neppure nei fatti di Genova. Pochi giorni prima del G8, il 23 giugno, il quotidiano "La Repubblica" infatti pubblicò un'allarmante informativa del SISDE, che narrava una di quelle fiabe inquietanti che fanno parte del tipico repertorio del vittimismo preventivo e pretestuoso del potere. Secondo il SISDE, i manifestanti di Genova avrebbero avuto l'intenzione di sequestrare dei poliziotti per usarli come "scudi umani". Quindi il massacro di Genova era stato non solo preordinato, ma anche annunciato.[9]

[1] http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/bot-rehn-monti-manovra-1228464/
[2] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.fbi.gov/news/pressrel/press-releases/fbis-medal-of-meritorious-achievement&ei=Qi-xT-kskZazBoumzY4E&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dgianni%2Bde%2Bgennaro%2Bfbi%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns
[3] http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/articolo497500.shtml
[4] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/28/de-gennaro-manganelli-la-barbera-difendono-investigatore.html
[5] http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/09/news/la_barbera_servizi-4684087/
[6] http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10091
[7] http://www.youtube.com/watch?v=7Bp4GttxHqE
[8] http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=77417
[9] http://www.repubblica.it/online/politica/gottodue/sisde/sisde.html
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


19/03/2024 @ 10:57:30
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