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Alcuni network continuano a fornirci dettagli realistici sulla biografia di Abubakar Shekau, leader indiscusso della organizzazione integralista islamica Boko Haram. Dovrebbe avere una quarantina di anni ed un addestramento paramilitare. Le autorità politiche e religiose nigeriane si sono rivolte alla madre per convincerlo ad arrendersi, ma pare che (il discolo!) da più di un anno non la chiami. Persino la madre, dicono gli americani (che hanno messo una taglia su di lui), pensa che Shekau sia “fuori di testa”.
Gli abitanti di Maiduguri hanno raccontato che, quando ancora viveva in città, Shekau aveva l’abitudine di andare sulla sua motocicletta leggendo il Corano (magari senza casco!). Il
"Washington Post" però ci fa sapere che Boko Haram ha un notevole seguito nel nord-est, e ciò perché un paese potenzialmente ricco come la Nigeria rimane poverissimo a causa della "corruzione del governo".
Il "Washington Post" dà atto al bistrattato leader di Boko Haram di dimostrarsi, almeno in questo caso, lucidissimo. Invece di attribuire le ruberie e l'inquinamento alla brutale colonizzazione della Nigeria da parte delle multinazionali, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, Abubakar Shekau dà la colpa di tutto alla "educazione laica". La Exxon, la Shell, la Bp (ed anche l'ENI), grazie a Boko Haram, potranno perciò dormire sonni tranquilli.
Il gruppo islamista nigeriano Boko Haram (tradotto: "l’educazione occidentale è sacrilega!!!") manda in giro dei video della cui autenticità non si può assolutamente dubitare. Infatti i protagonisti vi appaiono di una tale folle crudeltà da sembrare i personaggi di quei film americani sulla folle crudeltà islamista. Forse sono proprio gli attori di quei film.
Sembra che il gruppo islamista Boko Haram sia così cattivo, ma così cattivo, da spingere a dissociarsi persino Al Qaeda, che da oggi avvia una politica di sobrietà e di rigore, che consentirà finalmente alla CIA di non doversi più vergognare di collaborare con lei.
L’ignobile rapimento delle duecentocinquanta liceali nigeriane ha suscitato un’ondata di sdegno che ha toccato il mondo intero. "Ridateci le nostre ragazze" campeggiava sui cartelli di manifestanti e leader mondiali. Tenendo conto che la tratta delle schiave nigeriane ha portato finora in Europa più di cinquantamila ragazze, gli infami di Boko Haram potrebbero anche rispondere: "Ma come? Cinquantamila ancora non vi bastano?"