"
"La condanna morale della violenza è sempre imposta in modo ambiguo, tale da suggerire che l'immoralità della violenza costituisca una garanzia della sua assoluta necessità pratica."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 29/06/2006 @ 22:17:50, in Commentario 2006, linkato 1344 volte)
Le dichiarazioni d'intenti rilasciate in questi giorni da vari esponenti del governo Prodi sembrerebbero chiudere ogni possibilità di rimettere la questione del superamento del precariato al centro dell'attenzione. Un segnale negativo in tal senso è anche la proposta di bloccare le assunzioni nella Scuola.
D'altra parte è ovvio che un governo appena insediato tenda ad osservare quelli che sono i rituali di sottomissione alla gerarchia internazionale, per non allarmare i "mercati" (nome in codice per indicare le oligarchie). Nella sua posizione subordinata, l'Italia non ha più da trent'anni il diritto di fare una politica economica, perciò il governo deve occuparsi solo di "aggiustare i conti pubblici", in base al percorso tracciato da quel simbolo della sottomissione coloniale che è la cosiddetta "legge finanziaria".
Ma in base alle pressioni colonialistiche, anche l'attuale governo non dovrebbe proprio esserci, perché avrebbe dovuto lasciare il campo ad una coalizione centrista. Nel fallimento di questo progetto - che pure era stato bene allestito sul piano propagandistico -, ha certamente inciso la propensione di Berlusconi a dire sempre una stronzata in più del necessario, ma non c'è stato soltanto questo.
In questi mesi una parte del ceto politico e sindacale si trova ad oscillare tra la sua consueta libidine di servilismo e l'esigenza di non tagliare del tutto il ramo su cui è appollaiato. Riflesso di tutto ciò è anche l'allentamento del dominio ideologico capitalistico, per cui comincia a diffondersi la consapevolezza che la precarizzazione del lavoro consegnerebbe l'economia italiana ad un declino irreversibile.
La precarizzazione impedisce all'economia di un Paese di agire come un sistema, bloccando - ad esempio - la mobilità territoriale interna dei lavoratori più giovani. Oggi soltanto il sostegno di una famiglia che abbia un reddito elevato può permettere ad un giovane di trovare lavoro cambiando località, dato che i contratti a tempo determinato non consentirebbero di affrontare un trasferimento.
La precarizzazione corrisponde ad un modello economico basato sulle manifatture e sul terziario più elementari, senza prospettive di sviluppo tecnologico; un'economia da colonia, appunto. Ma il fatto che la battaglia contro la precarizzazione sia una battaglia anticolonialistica, non deve indurre a false conseguenze, ritenendo erroneamente che la borghesia imprenditoriale possa dimostrarsi sensibile al cosiddetto "interesse nazionale".
In realtà l'anticolonialismo è una battaglia di classe dei lavoratori, mentre il mito interclassista dei "patti tra produttori" è stato storicamente il veicolo di ingerenze colonialistiche. La borghesia imprenditoriale si è sempre fatta guidare solo dal suo odio di classe, giovandosi semmai a posteriori di allentamenti della pressione colonialistica, come avvenne, ad esempio, in Italia agli inizi del '900 durante i governi Giolitti. Il vertice confindustriale attuale non è andato oltre l'acquisizione che ormai Berlusconi era troppo compromettente per l'immagine dell'Italia, perciò è disposta a tollerare un governo di centrosinistra solo se questo si dispone come strumento della sua ostilità di classe.
Anche una parte della destra sembrerebbe oggi aver scoperto l'anticolonialismo e il cosiddetto "interesse nazionale", ma non c'è da fidarsi. A ben guardare, la destra continua ad inseguire miti come l'inesistente "identità europea", ed a dimostrarsi sensibile ai suoi soliti "richiami della foresta": il razzismo e l'antioperaismo.
L'attuale lotta dei lavoratori contro la precarizzazione può trovare però dei momentanei avalli - non degli alleati - all'interno del ceto politico e sindacale più dotato di istinto di sopravvivenza. È questo - talora casuale - incunearsi nelle contraddizioni del dominio, che ha anche consentito ai lavoratori, nel corso della loro storia, di ottenere dei risultati, non la falsa prospettiva di una collaborazione di classe.
L'attuale debolezza del governo - dovuta proprio alle eccessive ingerenze colonialistiche - potrebbe perciò giocare a favore dei lavoratori, dato che un governo più stabile non avrebbe difficoltà ad identificarsi con la linea confindustriale.
Comidad, 29 giugno 2006
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 06/07/2006 @ 22:19:41, in Commentario 2006, linkato 1209 volte)
La sentenza pronunciata una settimana fa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti è stata l'occasione per una ulteriore dimostrazione di come la democrazia americana sia accreditata per un meccanismo puramente fideistico, che non solo non ha nessun aggancio con la realtà, ma addirittura si alimenta delle sue stesse smentite. Allo stesso modo in cui ci sono persone che, ad ogni disgrazia che gli capita, si convincono sempre più dell'esistenza di un Dio buono.
Una settimana fa la Corte Suprema ha detto a Bush, che la prigione di Guantanamo è illegale, ma anche che, se vuole, può sempre promettere di legalizzarla. Bush allora saluta con soddisfazione la sentenza affermando, trionfalmente, che nessuna scarcerazione è in vista per i prigionieri di Guantanamo.
Le prima pagine dei giornali italiani - e anche europei - titolano, invece, altrettanto trionfalmente, che la Corte Suprema avrebbe "bocciato" Bush. In realtà non lo ha bocciato, ma, come si fa oggi, gli ha dato un "corso di recupero": visto che sei nell'illegalità, allora datti da fare per dichiarare che inventerai una legislazione ad hoc.
La sentenza della Corte Suprema è stata in effetti misera, poiché i giudici non hanno dimostrato neppure un po' di orgoglio di categoria, non hanno nemmeno affermato che è ai giudici e non al governo che spetterebbe giudicare i reati. Non hanno rilevato che i prigionieri di Guantanamo non potevano avere uno status di prigionieri di guerra, poiché, ufficialmente, nessuna guerra è in atto. "Guerra al terrorismo" è solo un modo di dire, non ha nessun inquadramento giuridico. Oggi le figure retoriche, le iperboli e le metafore, possono sostituire la legge, ed il massimo organo di tutela del diritto degli Stati Uniti suggerisce al suo presidente l'espediente di avviare la procedura per varare una legge, tanto c'è tempo, perché un termine per la scarcerazione dei prigionieri non viene imposto. Però, visto che fare una legge coerente non sarà possibile, allora la promessa di una legge dovrebbe bastare.
È ovvio che la campagna di stampa sulla sentenza della Corte Suprema è stata orchestrata per sostenere la continuità dell'impegno europeo ed italiano in Afganistan, ma ciò non può risolvere la questione della credulità europea verso il mito della democrazia americana. Uno storico di grande ingegno ed acume critico come Gaetano Salvemini era capace di descrivere la democrazia italiana nei suoi reali meccanismi di funzionamento illegali. Quegli stessi episodi di illegalità che suscitavano la sua indignazione e la sua denuncia quando accadevano in Italia, non riusciva però neppure a vederli se gli si presentavano davanti negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, dove pure soggiornò a lungo.
Anche altri grandi intellettuali come Guido Dorso o Leonardo Sciascia non riuscivano a percepire il mondo anglosassone nei suoi contorni reali, sospendendo il loro proverbiale senso critico. Nella cultura "laica" e "occidentale" gli Anglosassoni svolgono il ruolo di surrogato di Dio, costituiscono un parametro idealizzato e mitizzato che sfugge ad ogni riscontro dei fatti. Nel mondo anglosassone - ma solo nel mondo anglosassone - il difetto è un segno di perfezione, perché "è tipico della democrazia saper superare i propri errori", anche e soprattutto quando non li supera mai.
Comidad, 6 luglio 2006
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (39)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


06/10/2024 @ 21:38:28
script eseguito in 45 ms