Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il governo Monti sino a dieci giorni fa appariva in agonia, e già i fans del Buffone di Arcore pregustavano l'ora della rivincita. Invece il vertice europeo di Bruxelles, concluso giovedì scorso, ha conferito addirittura un alone eroico al Presidente del Consiglio, che sarebbe riuscito ad avere la meglio sulle obiezioni della cancelliera Merkel sullo "scudo salva-Stati". Sono fioccati i paragoni giornalistici con l'altro Mario, a sua volta trionfatore della partita contro la Germania; ma, ovviamente, ciò avveniva prima della finale contro la Spagna. Purtroppo gli attuali giornalisti sono quasi tutti laureati alla Luiss, perciò nessuno di loro ha potuto ricorrere a qualche reminiscenza classica, magari ricordandosi del console romano Gaio Mario, che nel 101 a.C. sconfisse le tribù germaniche dei Cimbri e dei Teutoni. Del resto neanche Gaio Mario scherzava con le tasse, dato che pare sia stato l'inventore della tassa Una Tantum.
In realtà da più parti si è levato il sospetto che l'esito del vertice di Bruxelles fosse già scontato in partenza, e che i media abbiano psicodrammatizzato delle questioni di dettaglio per dare l'impressione di uno scontro fra Titani, da cui Monti sarebbe uscito vincitore. Il sospetto che si sia trattato di una fiaba mediatica, è confermato da un documento sull'euro presentato al Consiglio Atlantico della NATO del 4 giugno scorso, un mese prima del vertice UE di Bruxelles. Sarà il caso di ricordare, per inciso, che anche Mario Monti era un advisor del Consiglio Atlantico sino a pochi mesi fa, come ci segnala il suo curriculum sul sito dello stesso Consiglio Atlantico.[1]
Il documento sull'euro a cui ci si riferisce, è una relazione del banchiere Josef Ackermann, appena dimessosi da Chief Executive Officer di Deutsche Bank. Forse a causa delle noie giudiziarie che ha in Germania, Ackermann se n'è tornato nella natia Svizzera a dirigere un'altra multinazionale, il Gruppo Assicurativo Zurigo, uno dei maggiori del mondo. Inoltre Ackermann è tuttora in forza al Consiglio Atlantico, perciò ha ancora tutte le carte in regola per continuare a far danni.
Nella sua relazione al Consiglio Atlantico, Ackermann dice chiaro e tondo che l'euro va salvato, che la Germania dovrà farsene carico, e che la Merkel dovrà farsene una ragione perché cresce l'impazienza degli Stati Uniti. Ackermann inizia e conclude dicendo: "Dobbiamo fare di tutto per mantenere la zona euro così com'è." Nella relazione non è che vi sia un grande respiro strategico, dato che Ackermann confessa che lo scopo è di "guadagnare tempo". Oltre che sul sito del Consiglio Atlantico, un resoconto della relazione di Ackermann è reperibile anche sul sito Market Watch del "Wall Street Journal". [2]
Che le sorti dell'Unione Europea vengano decise in sede NATO non è affatto strano, dato che le due organizzazioni sono del tutto speculari. Sul sito della NATO viene sottolineato il ruolo "complementare e sinergico" delle due organizzazioni. Ma l'aspetto interessante riguarda la composizione delle due organizzazioni illustrata in un prospetto, da cui risulta che l'allargamento a ventisette membri dell'Unione Europea è avvenuto esattamente in funzione dell'espansione della NATO verso Est. Ne consegue che anche l'allargamento della zona euro a dodici, comprendendovi Paesi finanziariamente troppo deboli per lo sforzo, sia stata fatta in funzione di interessi NATO. [3]
Di recente il segretario del PD, Bersani, ha ritenuto di liquidare le velleità di uscita dalla zona euro, prospettando un quadro, peraltro realistico, delle catastrofiche conseguenze finanziarie di una tale scelta, che vedrebbero un'Italia costretta a pagare i debiti in euro, dovendo invece contare su crediti in lire. Nel fare questa affermazione, Bersani ha però implicitamente ammesso che l'euro non tiene uniti gli Europei con la prospettiva di un luminoso futuro per i partecipanti, ma li tiene vincolati esclusivamente con la minaccia di un'iper-inflazione per i fuorusciti. Dunque l'euro è stato una trappola, un inganno per Paesi che si illudevano così di poter partecipare al business monetario di una nuova moneta di pagamento internazionale che facesse concorrenza al dollaro.
Sennonché il primo Paese che aveva deciso di farsi pagare il petrolio in euro, cioè l'Iraq di Saddam Hussein, è stato immediatamente invaso dagli Stati Uniti nel 2003. L'Unione Europea non è nata per essere autonoma dagli USA e per far loro concorrenza, bensì nel quadro dei vincoli imperialistici tracciati dagli stessi USA dopo la seconda guerra mondiale. Il progetto dell'Unione Europea era infatti già previsto nel Trattato Nord-Atlantico del 1949, all'articolo 2, in cui si promuove la collaborazione e l'integrazione economica tra i Paesi membri della NATO. Il testo integrale del Trattato si trova sul sito del Ministero della Difesa, e può costituire una lettura istruttiva per chi voglia spiegarsi le stranezze e i misteri di sessanta anni di storia italiana; compreso il fatto che il nostro governo debba tagliare sulla Pubblica Amministrazione, la Scuola e la Sanità pur di comprare dal Pentagono i caccia F-35 e i droni, con le annesse armi e munizioni. [4]
Quindi i vari De Gasperi, Adenauer e Schuman non hanno avuto all'epoca nessuna geniale intuizione nell'avviare la costruzione europea, ma si sono limitati ad eseguire gli ordini della NATO. Non è un caso che sia la NATO che l'Unione Europea abbiano la loro capitale a Bruxelles; proprio per facilitare la trasmissione degli ordini da un'istituzione all'altra. Insomma, non si può uscire dall'euro senza uscire dalla NATO.
La NATO infatti non è una "alleanza", ma un super-Stato imperialistico, con un ruolo egemone, quello degli USA, e con ruoli gregari; con colonie interne ed esterne e, all'interno degli stessi stati, con zone colonizzate e con strati sociali "colonizzabili", cioè oggetto di rapina. Persino l'Atlantico è ormai acqua passata per la NATO, che progetta un espansionismo planetario. Il maggio scorso si è svolto a Chigago un vertice della NATO il cui tema era come riuscire a trasformare la stessa NATO in una "rete globale", inglobando cioè il maggior numero di Stati possibile con vari accordi di cooperazione. [5]
[1] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.acus.org/users/mario-monti&prev=/search%3Fq%3Dmario%2Bmonti%2Batlantic%2Bcouncil%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=5CfzT9HDEtHP4QSA1dzfCQ&ved=0CFsQ7gEwAA
[2] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.acus.org/files/Ackermann.pdf&prev=/search%3Fq%3Dmerkel%2Backermann%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=q4PwT_2WJJDE4gSvx634DQ&ved=0CHMQ7gEwCg
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.marketwatch.com/People/Josef_Ackermann&prev=/search%3Fq%3Dmarket%2Bwatch%2Bjosef%2Backermann%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=VonwT_rHKuiP4gTort3EDQ&ved=0CFcQ7gEwAA
[3] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_49217.htm&prev=/search%3Fq%3Dnato%2Botan%2B%2Beuropean%2Bunion%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=vZvuT-PFNsPi4QSDoJiKDg&sqi=2&ved=0CFwQ7gEwAQ
[4] http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti_militari/ISSMI/Corsi/Corso_Consigliere_Giuridico/Documents/26122_Trattato_Nato.pdf
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-29/washington-vendera-armi-droni-122009.shtml?uuid=AbvPaBkF
[5] http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10127&ID_sezione=29
Con espressione del tutto incongrua, ci si riferisce spesso alle "bugie" del potere, come se si trattasse di birichinate di bambini. In realtà, si tratta non di semplici bugie, ma di frodi. L'aggressione NATO contro la Siria viene spacciata per emergenza umanitaria e, dato che ormai l'emittente del Qatar, Al Jazeera, ha perso ogni credibilità, tocca adesso ad Amnesty International farsi carico di alimentare la propaganda interventista. Viene il sospetto che si sia permesso che venisse prodotto un film come "Diaz", solo perché nella locandina del film Amnesty International potesse ancora accreditarsi come ultimo baluardo dei diritti democratici. [1]
Con l'incidente dell'abbattimento del proprio caccia, anche il governo turco ha aggiunto un ulteriore mattone all'edificio fraudolento montato attorno all'aggressione NATO contro la Siria. Ci si potrebbe chiedere quale legittimo interesse nazionale possa accampare Erdogan nel cercare di destabilizzare un Paese vicino con il quale i rapporti sono sempre stati ottimi, persino nel periodo della guerra fredda, quando i due Stati confinanti stavano in schieramenti opposti.
La massoneria militare che ha dominato la Turchia per ottanta anni - nonostante la sua sudditanza all'imperialismo britannico prima, ed all'imperialismo statunitense poi -, non aveva mai manifestato gli atteggiamenti avventuristici che oggi invece esibisce Erdogan. Meno di due anni fa, Erdogan rappresentava ancora una speranza per settori dell'antimperialismo, mentre ora è diventato un fantoccio della NATO. Si tratta di un'ulteriore smentita del mito dell'antiamericanismo islamico, dato che l'islamismo "moderato" di Erdogan dimostra la stessa sudditanza agli USA dell'islamismo "radicale", rappresentato da quella accozzaglia di milizie etichettata come "Al Qaeda".
Il punto è che l'islamismo politico, in qualsiasi versione, risulta troppo dipendente nelle sue fortune, sia elettorali che militari, dal denaro delle monarchie petrolifere del Golfo. L'islamismo politico è un prodotto del denaro, e quindi segue il denaro. Ciò deve costituire un invito alla prudenza anche per coloro che si fanno illusioni per la vittoria elettorale dei Fratelli Mussulmani in Egitto.
Nulla di strano quindi che Erdogan abbia trasformato il suo Paese in una base per le aggressioni delle milizie islamiche contro la Siria, poiché il denominatore comune sia di Erdogan, che dei cosiddetti al-qaedisti, è il denaro del Qatar, la monarchia che oggi fa da punta di diamante delle aggressioni della NATO nel Mediterraneo ed in Medio Oriente.
Dal 2009 la collaborazione tra il Qatar ed il Pentagono è diventata strettissima. In un libro del 1970, "Pentagon Capitalism", Seymour Melman illustrava come il Pentagono dagli anni '60 sia diventato un vero e proprio ministero delle Partecipazioni Statali, che finanzia, indirizza ed organizza la produzione bellica di varie multinazionali. Questo capitalismo di Stato è ovviamente finalizzato anche all'esportazione di armi. Il Pentagono è infatti il maggiore esportatore di armi del mondo, ed il Qatar, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ne sono i maggiori acquirenti. [2]
Seguendo il denaro ci si spiega Erdogan, ma anche la strategia NATO di cui egli fa parte. La Siria non può essere sconfitta sul piano militare, poiché ha comunque risorse tali da infliggere all'aggressore dei danni irreparabili. In un'area desertica è sufficiente un'artiglieria a proiettili chimici per rendere insopportabilmente dispendiosa qualsiasi avanzata di eventuali aggressori. La guerra permanente, la "guerra infinita" degli USA e della NATO contro gli innumerevoli "nuovi Hitler" di turno, rappresenta un nonsenso dal punto di vista militare; poiché una guerra infinita richiederebbe uno sforzo bellico infinito, che neppure le gigantesche spese militari statunitensi potrebbero assicurare.
Infatti la NATO, ancora una volta, punta solo in parte sulla carta militare per vincere, mentre è la frode a diventare la carta vincente. Occorre prima aggredire, per poi spingere l'aggredito a intavolare trattative, che per la NATO non sono altro che l'occasione fraudolenta per stabilire gli agganci utili per corrompere qualcuno della controparte. Si tratta di prendere Damasco così come sono state prese Belgrado, Baghdad e Tripoli: comprandosi i funzionari governativi e i generali. Si spende tanto denaro per produrre e comprare armi, per poi scoprire che l'arma principale è il denaro stesso. Nell'attuale situazione del Medio Oriente, i soldi del Qatar costituiscono la vera arma letale.
Le trattative servono anche a corrompere gli alleati della Siria, come la Russia. Il problema non è quello di corrompere Putin - che più corrotto di com'è non potrebbe essere -, ma di riuscire ad agganciare i generali e gli ammiragli che sinora lo hanno costretto a non mollare del tutto la Siria.
L'Islam ha cinque pilastri, invece l'imperialismo NATO ne ha quattro: l'aggressione, la frode, la corruzione e, non meno importante, la mistificazione. Infatti la cosiddetta "lotta alla corruzione" rappresenta un elemento essenziale della mitologia imperiale del sedicente Occidente.
La corruzione viene rappresentata come il male che frena l'economia e falsa le sane regole del mitico "libero mercato". Dalle colonne de "l'Espresso" il noto econo-comico Luigi Zingales ci ammonisce che la crisi è colpa dei corrotti, che non si cresce perché si ruba, e che non se ne esce senza una rivoluzione morale; e, come al solito, indica come faro e come via di salvezza il modello statunitense. [3]
Le spericolate intuizioni di Zingales però non fanno altro che ricalcare le veline giornalistiche fornite dal Consiglio Atlantico della NATO. In una di queste si prende a pretesto il caso Ucraina solo per poter assegnare il primato morale della lotta mondiale alla corruzione agli Stati Uniti, considerati superiori persino alla già "moralissima" Gran Bretagna. [4]
Gli Stati Uniti sembrano prendere molto sul serio questo ruolo di guida morale del pianeta. Il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, fa la morale anche alla Nigeria, colpevole di essere troppo corrotta e di mortificare la "meritocrazia".[5]
Quanto a meritocrazia, neppure il clan dei Clinton scherza, a giudicare dalla irresistibile carriera nei media della figlia di Hillary e Bill, la diletta Chelsea. Chelsea è anche moglie di un ex alto dirigente di Goldman Sachs, Marc Mezvinsky, un pregiudicato per frode bancaria, che ora gestisce la 3G Capital, una società di investimenti messa su per aggirare la legislazione di controllo sulle banche. Del resto sarebbe ormai una scoperta dell'acqua calda constatare che negli USA il potere si riproduce per via familiare, e che i matrimoni dinastici servono a rafforzarlo. [6]
Un espediente polemico tipico della destra consiste nell'accusare gli oppositori del sistema di non essere affatto moralmente "puri". In questo periodo è Beppe Grillo a fare le spese di questo tipo di propaganda della destra. [7]
In realtà, sia Grillo che i suoi detrattori del "Giornale" berlusconiano, poi mostrano di condividere il mito della moralità pubblica statunitense, che pur non essendo del tutto immune dalla corruzione, almeno sarebbe inflessibile nel perseguirla. Non c'è imperialismo senza razzismo, ed il mito della superiorità morale del mondo anglosassone è alla base del sedicente Occidente.
In realtà la "moralità pubblica" statunitense è basata su una sfacciata legalizzazione della corruzione e del nepotismo, istituzionalizzati nella forma del lobbying. Secondo un reportage della ABC, un qualsiasi deputato americano può permettersi il lusso di non intascare mazzette, poiché gli basta far assumere i propri familiari dalle aziende con la qualifica di lobbisti, in tal modo questi familiari possono percepire, del tutto legalmente, stipendi e premi. Il "ci ho famiglia" funziona benissimo, anzi meglio, anche oltre oceano. Visto che in Italia si intende adottare il modello statunitense, è probabile che il governo Monti, dopo il Ddl anti-corruzione, proceda anche ad una legalizzazione del lobbying. [8]
[1] http://trovacinema.repubblica.it/film/locandina/diaz/405532
[2] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.voanews.com/content/article/380278.html&prev=/search%3Fq%3Dpentagon%2Bqatar%26start%3D20%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=_OHpT5mUCeik4ATyzNidDg&ved=0CFIQ7gEwADgU
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.goodreads.com/book/show/2768239-pentagon-capitalism&prev=/search%3Fq%3Dseymour%2Bmelman%2Bpentagon%2Bcapitalism%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=8uXpT4ziPKzb4QSl1u2WDg&ved=0CF4Q7gEwBA
[3] http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-crisi-%C3%A3%C2%A8-colpa-dei-corrotti/2184007
[4] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.acus.org/new_atlanticist/time-eu-end-double-standards-corruption&prev=/search%3Fq%3Datlantic%2Bcouncil%2Bcorruption%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=_tbmT7PKGO-N4gT93KWaAQ&ved=0CFkQ7gEwAA
[5] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.voanews.com/content/article/152943.html&ei=AwPXT9WZHITOswaN9oCwDw&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=5&ved=0CGsQ7gEwBA&prev=/search%3Fq%3Dclinton%2Bnigeria%2Bcorruption%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns
[6] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.huffingtonpost.com/2012/04/17/chelsea-clinton-nbc-struggles-rock-center_n_1431556.html&prev=/search%3Fq%3Dchelsea%2Bclinton%2Bnbc%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=tlPjT5WSFoWHswabm9TABg&ved=0CEgQ7gEwAA
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.bloomberg.com/news/2011-11-29/former-goldman-traders-grau-mallon-are-said-to-start-fund-with-mezvinsky.html&prev=/search%3Fq%3Dmezvinsky%2Bgoldman%2Bsachs%2B3g%26hl%3Dit%26sa%3DX%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=urnqT97NF7LP4QSoiJjPAg&ved=0CFgQ7gEwAA
[7] http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/il-giornale-attacca-beppe-grillo-1282389/
[8] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://abcnews.go.com/2020/story%3Fid%3D124321%26page%3D1&prev=/search%3Fq%3Dnepotism%2Bunited%2Bstates%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=qFjjT731HobPtAbnvpjBBg&ved=0CHMQ7gEwBQ
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