Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Dopo l'assassinio avvenuto a Locri domenica scorsa, 16 ottobre, ancora una volta la propaganda ufficiale ci ha imposto di credere che uno Stato dotato di strapoteri di polizia e di mezzi tecnici illimitati, sia costretto a disputarsi il controllo del territorio calabrese con bande composte al più di qualche centinaio di persone. Tutto questo ci viene spiegato con la consueta parola magica pronunciata per soffocare ogni dubbio ed ogni domanda di fronte alla mitologia mafiosa. La parola magica è: omertà. I mafiosi controllerebbero il territorio grazie all'omertà.
È lo stesso espediente che la propaganda ufficiale adopera con il terrorismo. In quel caso la parola magica che spiega tutto e risolve ogni contraddizione nelle versioni ufficiali, è: fanatismo.
Il significato autentico di parole magiche come "omertà" o "fanatismo" è di carattere razzistico e si riduce alla consueta frase fatta: "quelli non sono come noi".
Le popolazioni meridionali sono state da tempo convertite all'autorazzismo, perciò adottano lo stesso credo, limitandosi ad invertire soggetto e complemento: "noi non siamo come gli altri".
Domenica scorsa milioni di cittadini si sono sottoposti al rito americanistico delle "elezioni primarie", nella struggente speranza di porre le premesse per potersi finalmente liberare di quel simbolo di inferiorità nazionale che è Silvio Berlusconi.
Nello stesso momento però l'inferiorità nazionale dell'Italia e l'inferiorità razziale di alcune sue popolazioni, venivano ribadite attraverso l'assassinio di un amministratore calabrese. È stato inutile imitare gli americani copiando le loro elezioni primarie, poiché ci si è fatto sapere che comunque non saremo mai alla loro altezza. Con l'assassinio di Locri, il colonialismo ci ha dunque inviato un messaggio: potrete liberarvi di Berlusconi, ma non della vostra condizione di inferiorità.
Comidad, Napoli 19 ottobre 2005
Tra le tante recenti esternazioni di papa Ratzinger, ha suscitato particolare sorpresa quella secondo cui confinare la religione nell'ambito dell'opinione privata, non sarebbe tolleranza ma ipocrisia. Una simile tesi ha un fondamento, infatti l'espressione "opinione privata" é un non senso, una contraddizione in termini, poichè l'opinione non é un automatismo mentale, un semplice pensiero. Ci si forma un'opinione proprio in funzione della comunicazione e del confronto pubblico.
Ma il problema é che esiste qualcosa di peggio dell'ipocrisia, ed é la malafede. Infatti lo stesso Ratzinger, negli stessi giorni in cui pronunciava quella tesi, riceveva anche la giornalista/scrittrice Oriana Fallaci per un "colloquio privato", per il quale non sono stati emessi comunicati.. Ora, l'incontro fra due persone che fanno opinione pubblica, é un incontro pubblico, parlare di "colloquio privato" non ha senso.
La veritá é che Ratzinger doveva restituire alla Fallaci il favore che questa gli aveva fatto schierandosi con lui all'ultimo referendum. Se Ratzinger avesse emesso un comunicato in cui prendeva le distanze dalla propaganda razzistica della Fallaci, egli avrebbe anche annullato il favore, cioé la legittimazione che questo colloquio le conferisce.
Questa é quindi la posizione reale della Chiesa Cattolica: spacconeria ed ammasettismo quando si tratta di enunciazioni prive di rischi, salvo peró rifugiarsi nel privato e nel soggettivismo piuttosto che affrontare sino in fondo la critica ed il contraddittorio. Come si vede, la comunicazione religiosa rivendica gli stessi privilegi della comunicazione d'intrattenimento. Ad esempio, i film di James Bond sono veicoli di propaganda sadica, colonialistica, razzistica e misogina, eppure ogni volta che qualcuno lo fa notare, viene zittito con lo slogan che questi film farebbero puro intrattenimento. Allo stesso modo, quando qualcuno vuole mettere in evidenza le distruttive incongruenze del cristianesimo, lo si mette a tacere richiamandolo al rispetto del sentimento religioso.
In realtá , la vera difesa contro i messaggi malsani dell'intrattenimento - sia religioso che non religioso - non é la censura, ma é la critica, oppure, meglio ancora, il sospetto che ci siano dei secondi fini. Dostoevskij diceva che se Dio non esiste, allora tutto é lecito, ma in realtá é il contrario. Se Dio esiste, tutto gli é permesso, e questa licenza va anche a coloro che sono eletti da Dio. In fondo il cristianesimo e i film di Bond contengono lo stesso messaggio: tutto é lecito se ne hai il potere.
Questo é il motivo per cui la destra statunitense tiene tanto a preservare il sentimento religioso. La religione é in grado di imporre divieti, magari lasciandoli eludere, ma non é capace di insegnare il senso della misura. E infatti ció che é intollerabile nella politica degli Stati Uniti, non é che questi facciano i propri interessi, ma che non abbiano senso della misura.
Comidad, Napoli 11 ottobre 2005
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