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"Se la pace fosse un valore in sé, allora chi resistesse all'aggressore, anche opponendosi in modo non violento, sarebbe colpevole di lesa pace quanto l'aggressore stesso. Perciò il pacifismo è impotente contro la prepotenza colonialistica che consiste nel fomentare conflitti locali, per poi presentarsi come pacificatrice."

Comidad
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DICONO DOTTRINA MONROE MA È IL SOLITO BULLISMO
Di comidad (del 18/12/2025 @ 00:05:00, in Commentario 2025, linkato 133 volte)
Giustamente l’Azione Cattolica ha condannato la decisione delle autorità venezuelane di ritirare il passaporto al cardinale Porras, impedendogli di uscire dal paese per recarsi in Spagna. Il disdicevole episodio si inserisce in una serie di atti paranoici da parte del regime di Maduro, il quale, nonostante i benefici effetti delle sanzioni economiche statunitensi, non riesce ad evitare che la popolazione versi in “condizioni sempre più difficili”.
Davvero vergognoso. C’è anche chi cerca attenuanti per il comportamento di Maduro, ricordando come il ragazzo abbia avuto molti cattivi maestri, tra i quali andrebbe annoverato non solo Chavez, ma anche lo stesso cardinale Porras. In un’intervista del 2017 il cardinale non ha esitato a dare la colpa a Maduro per la morte di un sacerdote in seguito a un’emorragia cerebrale. La mancanza del farmaco che, secondo Porras, avrebbe potuto salvare lo sventurato, ovviamente non andrebbe ascritta alle sanzioni, ma a Maduro in persona.
In base a criteri di attribuzione di responsabilità così oculati e oggettivi, lo stesso Maduro può aver pensato che sia colpa di Porras se le forze armate statunitensi uccidono delle persone che navigano su imbarcazioni civili nelle acque dei Caraibi. Persino due naufraghi superstiti ad un primo attacco, sono stati poi uccisi dai proiettili statunitensi mentre si aggrappavano ad un relitto della loro imbarcazione. Negli USA l’episodio ha suscitato “perplessità e preoccupazione” da parte di alcuni parlamentari democratici; insomma una reazione davvero energica che ha inchiodato Trump ed Hegseth alle loro responsabilità. Chissà, può darsi che di questo passo forse la prossima volta i parlamentari democratici potrebbero persino contestare a Trump ed Hegseth di essere stati un po’ troppo bruschi e sbrigativi. Porras invece non si è accorto di nulla; il che dimostra quanto il cardinale sia equilibrato e imparziale, perché avrebbe potuto accusare Maduro dell’accaduto, e l’Azione Cattolica ci avrebbe immediatamente creduto.
Secondo alcuni analisti il documento di National Security Strategy dell’amministrazione Trump indicherebbe che Maduro non è l’unico bersaglio, e neppure il principale. Pare infatti che Trump voglia imporre al Brasile una svolta economica che implichi la cessazione dei rapporti con la Cina e rafforzi la dipendenza dagli USA.

Questo riciclaggio trumpiano del mito della “dottrina Monroe” pare che arrivi proprio ad hoc, dato che il presidente brasiliano Lula nell’agosto scorso ha formalizzato un accordo di collaborazione militare tra Brasile e Cina; un accordo che prevede persino la presenza fissa di un rappresentante militare brasiliano a Pechino. La notizia ha suscitato i commenti preoccupati di alcuni analisti, i quali hanno rilevato come il tentativo di Lula di sottrarre il Brasile alla dipendenza nei confronti degli USA, lo stia portando a dipendere dalla Cina.
Purtroppo Lula si è dimostrato un soggetto impressionabile. Negli stessi giorni in cui il presidente brasiliano perfezionava i suoi accordi militari con la Cina, l’amministrazione Trump ha deciso di raddoppiare la taglia sulla testa di Maduro, portandola a cinquanta milioni di dollari. Insomma, se lo fai fuori, diventi straricco. Forse Lula teme che la prossima taglia possa essere messa su di lui. Se Lula o Maduro mettessero una taglia sulla testa di Trump, sarebbero universalmente considerati dei terroristi, mentre se lo fanno gli USA è del tutto accettabile; infatti vengono presi alla leggera persino gli atti di pirateria contro le petroliere ed i relativi furti, come se Trump in versione pirata dei Caraibi fosse un altro Johnny Depp. Qui si va oltre il doppio standard morale o legale; qui siamo al doppio standard antropologico, ovvero al razzismo nella sua manifestazione più abietta.
Alcuni hanno correttamente osservato che la “dottrina Monroe” è solo uno slogan, poiché ha avuto troppe interpretazioni, troppe smentite e troppi corollari per essere presa sul serio come riferimento storiografico; perciò sarebbe meglio parlare semplicemente di legge del più forte. Ma in questo caso non si può neppure parlare di legge del più forte, dato che gli USA sono una potenza in evidente sovraesposizione rispetto alle loro effettive capacità. Si tratta invece di legge del più prepotente; il bullismo infatti, anche nelle manifestazioni più minute e banali come quelle scolastiche, non è mai una mera patologia individuale, ma è una patologia di gruppo, una degenerazione sociale fondata sull’accondiscendenza e sulla complicità del contesto, ma anche su disturbi del linguaggio, come il confondere la sincerità con l’insolenza. Dire che Trump fa le stesse cose dei suoi predecessori senza le loro ipocrisie, è doppiamente impreciso. Anzitutto Biden era altrettanto insolente (ricordiamo la minaccia di attentati in conferenza stampa, le scurrilità contro Putin e i baci in testa alla Meloni); ma soprattutto l’insolenza è a sua volta una maschera, cioè un espediente per dissimulare la propria inettitudine. Chi è incapace di strategia, spaccia la destabilizzazione per strategia.
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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