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"Gli errori dei poveri sono sempre crimini, mentre i crimini dei ricchi sono al massimo 'contraddizioni'."

Comidad (2010)
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GLI USTASCIA DEGLI STATI UNITI
Di comidad (del 28/09/2006 @ 21:40:31, in Commentario 2006, linkato 1456 volte)
La recente scomparsa di Oriana Fallaci ha riproposto una ondata di commenti sulla questione se esista o meno un Islam "buono", come se potessero esistere religioni buone. Come al solito si è stati trascinati nell'atteggiamento paternalistico, tipico del cosiddetto "Occidente", di chi debba giudicare l'altro. Che le sentenze siano di condanna o di assoluzione, non conta, poiché ancora una volta si è perso di vista il fatto che il razzismo non ha mai un unico bersaglio, anzi, che spesso il bersaglio più evidente svolge solo una funzione di diversivo.
Solo superficialmente la propaganda della Fallaci può essere intesa come un messaggio anti-islamico, dato che il nerbo della sua comunicazione è sempre stato quello della superiorità anglosassone, americana in particolare. Ai Paesi cosiddetti "occidentali", la Fallaci ha indicato nella accettazione della leadership statunitense la via maestra di un riscatto dalle proprie storiche colpe e manchevolezze.
Certamente la Fallaci non ha fatto altro che propinarci il veleno massonico che sin da bambina aveva assorbito frequentando i grandi notabili inglesi e americani che villeggiavano in Toscana. L'ambiente alto borghese da cui proveniva era abituato a divinizzare quelle figure, distaccandosi dal fascismo soltanto quando questo si era trovato involontariamente in conflitto col mondo anglosassone.
Anche trent'anni fa, per accorgersi del falso antifascismo e dell'autentico razzismo della Fallaci, bastava stare un po' più attenti. Quando del fondamentalismo e del "fascismo islamico" non si sentiva neppure parlare, la Fallaci sfogava il suo risentimento verso il laicissimo Arafat accusandolo - pensate un po' - di essere un "mediocre". Quindi, sgombrato dai suoi pretesti contingenti, il messaggio razzistico della Fallaci si risolveva in alterigia pura ed il suo odio si indirizzava verso chiunque non si inchinasse alle naturali superiorità.
Ma questo tipo di razzismo corrisponde ad uno schema generale, riscontrabile anche in contesti molto diversi. Gli Ustascia, i fascisti croati, rivendicavano la loro superiorità sugli altri popoli slavi proprio per la pretesa di detenere il privilegio di servire la superiore razza tedesca. Si tratta quindi di una rivendicazione di superiorità fondata su una contestuale affermazione della propria inferiorità rispetto ai veri padroni. Dopo l'umiliazione della Serbia da parte della NATO, gli Ustascia sono persino tornati in auge ed hanno potuto riscuotere una nuova legittimazione sotto la mistificazione di quello che all'inizio degli anni '90 veniva chiamato il "risveglio etnico".
È quindi il modello Ustascia che viene proposto - o imposto - oggi a Paesi come l'Italia, perciò quando si viene istigati a fare del razzismo contro il mondo islamico, è in realtà verso se stessi che il razzismo viene davvero indirizzato. Ogni razzismo presuppone e rafforza sempre delle forme di autorazzismo.
Il carattere fittizio e ingannevole della categoria di Occidente si dimostra proprio osservando come ciò che di prima impressione sembrerebbe porsi come un'omogenea area geografica e culturale, si rivela poi come un assetto esasperatamente gerarchico e colonialistico, in cui alcune popolazioni vengono fatte oggetto di un odio e di un disprezzo del tutto analoghi a quelli che colpiscono l'Islam. L'esempio oggi più evidente, anche se non unico, di questo razzismo interno al cosiddetto Occidente è certamente quello di Napoli, divenuta oggetto di un'industria dell'editoria e della comunicazione tendente a imporre l'immagine di una città votata ad un destino di degrado.
La necessità di rilanciare la presenza militare statunitense nella base NATO di Bagnoli, ha visto contemporaneamente un'offensiva propagandistica mirata a fare di nuovo terra bruciata nella città di Napoli, rendendo la sua popolazione dipendente in modo assoluto dalle forme economiche illegali che sono sotto il controllo della mafia, cioè della CIA. Anche la dissuasione della presenza turistica nella città è funzionale ad una ripulitura attorno alla base per proteggerla da eventuali spie.
Comidad, 28 settembre 2006
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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