"
""Napoli" è una di quelle parole chiave della comunicazione, in grado di attivare nel pubblico un'attenzione talmente malevola da congedare ogni senso critico, per cui tutto risulta credibile."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 18/11/2010 @ 01:41:06, in Commentario 2010, linkato 2623 volte)
Dopo Berlusconi, lo scorso 5 novembre a Milano anche il segretario nazionale della CISL, Raffaele Bonanni, ha avuto modo di mostrare platealmente al mondo il suo status di fantoccio. Di fronte a dei giornalisti che gli chiedevano un commento sul terribile incidente sul lavoro avvenuto il giorno prima a Paderno Dugnano, Bonanni ha risposto di non saperne nulla, poiché era stato "chiuso" in una riunione.
http://www.youtube.com/watch?v=CjaFHsGvk2Q&feature=player_embedded
L'episodio è stato riduttivamente interpretato come esempio dell'indifferenza dell'attuale CISL per la condizione del lavoro, ma, a ben vedere, esso va oltre questa pur ovvia considerazione. Nessuna indifferenza, e nessuna "riunione", potrebbero infatti spiegare l'impreparazione di Bonanni nella circostanza.
Un "normale" segretario della CISL avrebbe dovuto mettere in conto questa domanda dei giornalisti o, quantomeno, i suoi addetti alle pubbliche relazioni avrebbero dovuto prospettargliela. Bonanni avrebbe potuto rispondere con le consuete frasi ipocrite di circostanza, oppure trovare persino il modo di dare ancora una volta la colpa alla FIOM, che, con il suo infantile estremismo ed il suo ostinato rifiuto a sedersi al tavolo delle trattative, impedirebbe l'avvento del paradiso in Terra. Dal video esce invece un Bonanni ormai tagliato fuori da ogni responsabilità dirigenziale, e trasportato in giro a recitare frasi preconfezionate da qualcuno che non sa niente del mestiere del sindacalista. Risulta evidente che oggi Bonanni non è più un semplice venduto, è un ostaggio.
In una recente intervista a "Repubblica Radio-TV", l'ex segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, ha espresso il suo "fastidio" per gli attacchi alle sedi CISL, poiché, a suo avviso, la linea CISL va battuta sul piano "culturale". Quindi, dopo il "berlusconismo culturale", ora ci toccherebbe contrastare anche il "bonannismo culturale".
http://tv.repubblica.it/videoforum/fausto-bertinotti/55421?video=&pagefrom=2
Il "bertinottismo" consiste appunto nell'aggirare la questione dell'imperialismo/colonialismo attraverso intellettualizzazioni artificiose: è una vera e propria educazione all'astrattezza. In realtà, gli attacchi subiti alle proprie sedi, ed il relativo rango di "vittima del terrorismo" che ne deriva, costituiscono oggi per la CISL l'unico elemento di legittimazione che è capace di esibire. Inoltre la stessa CISL non è in grado neppure di offrire un 'alternativa pratica al modello "concertativo" che i sindacati confederali si sono auto-imposti negli ultimi trentacinque anni. Le burocrazie sindacali hanno potuto ritagliarsi uno spazio di privilegio e di affarismo grazie alla compressione - o alla deviazione su falsi obiettivi - del potere contrattuale del lavoro; non certo in base ad una preventiva e totale rinuncia a questo potere contrattuale in nome del nulla, come prospetta invece lo zombi Bonanni.
Le delocalizzazioni delle imprese non sono infatti un effetto del "mercato" e del costo del lavoro più basso di certi Paesi, ma sono dovute alla politica di incentivi attuata dalla Unione Europea, che in pratica finanzia le delocalizzazioni; come risulta dalle indagini dello stesso parlamento europeo. Quindi Bonanni sa benissimo che nessuna "autodisciplina sindacale" potrebbe essere più appetibile per un imprenditore di una serie di incentivi finanziari che lo invoglino a trasferirsi altrove.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+IM-PRESS+20060313IPR06152+0+DOC+XML+V0//IT
Le balle di Marchionne sulla nuova era aperta dalla presunta "globalizzazione", cominciano a perdere fascino da quando si vanno diffondendo le informazioni sull'effettivo modello economico cinese, basato sul controllo e sull'intervento massiccio dello Stato sull'economia. Se non fosse per Cremaschi, o per Bersani, che continuamente evocano a sproposito la Cina come esempio di liberismo sfrenato, la mistificazione sarebbe già stata smascherata. A questo riguardo, un cattolico come Bonanni potrebbe invece rifarsi agli studi sull'economia cinese elaborati dalla Università Cattolica del Sacro Cuore, che definisce il modello cinese come "un misto tra IRI, ENI, EFIM e Partecipazioni Statali"; un modello in cui inoltre i "top manager" sono tutti nominati dal Comitato Centrale del Partito. Insomma, secondo l'Università Cattolica, la Cina copia il modello economico che c'era in Italia sino al 1964, e che fu liquidato pezzo per pezzo nel trentennio successivo.
http://www.cattolicanews.it/3356.html
Neanche lo smantellamento del Welfare - o, meglio, la sua privatizzazione/finanziarizzazione - apre spazi e opportunità per le burocrazie sindacali. Se un lavoratore, invece di accedere alla Cassa Integrazione Guadagni, dovrà - come vorrebbe Sacconi - accedere ad un prestito, oppure se un genitore dovrà indebitarsi per mandare il figlio all'Università, non saranno certo le burocrazie sindacali a gestire questo business dello sfruttamento della povertà, ma direttamente le banche e la Confindustria. I "patti di stabilità finanziaria" sono soltanto un pretesto per smantellare il welfare e consegnarlo a questo tipo di business, che, tra l'altro, sono quelli imposti dall'agenda del Fondo Monetario Internazionale.
http://www.bin-italia.org/pdf/fumafinanza.pdf
Nel "bonannismo culturale" non si apre quindi nessuna prospettiva di ruolo del sindacato, neppure per un sindacato corrotto, e da sempre in vendita, come la CISL. In America Latina un caso come quello di Bonanni non sarebbe interpretato come un fenomeno di corruzione locale, ma come l'effetto di una ingerenza coloniale. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, non perde occasione per sottolineare pubblicamente il carattere criminale - criminale in senso stretto, tecnico, non astrattamente moralistico - dell'azione del FMI, ed invoca un processo contro questa istituzione/setta criminale, il cui scopo specifico è di impoverire i Paesi su cui riesce ad imporre il proprio controllo.
http://www.telesurtv.net/secciones/noticias/index.php?ckl=80124-NN
Al contrario in Italia, il quotidiano di Rifondazione Comunista, "Liberazione", plaude alla attuale "democratizzazione" dello stesso FMI, che "si apre" ai Paesi emergenti, come Cina, India e Brasile. Il massimo che l'articolista si sente di obiettare all'azione del FMI, è che questa sarebbe stata "discutibile". La rimozione della nozione di colonialismo in RC, rappresenta la trionfale eredità del bertinottismo.
http://www.liberazione.it/news-file/Il-Fmi-prova-a-svoltare--potere-agli-emergenti---LIBERAZIONE-IT.htm
In realtà il FMI non si "democratizza", ma è costretto a venire a patti con i Paesi che lo hanno buttato fuori e, per questo motivo, continuano a detenere un potere contrattuale nei suo confronti. Grazie al suo sistema bancario statalizzato, la Cina si ritrova oggi un surplus finanziario che può permettersi di utilizzare per comprare il debito pubblico dei Paesi occidentali, Stati Uniti ed Europa. Ma gli Stati Uniti, dall'alto delle loro bombe, potranno permettersi di non pagare i debiti, mentre Paesi come la Grecia, il Portogallo e l'Italia dovranno puntualmente pagare gli interessi sui titoli di Stato che hanno venduto alla Cina.
In Italia la questione coloniale non è neppure percepita, ed esiste anche una guerra psicologica - che percorre persino internet -, che si incarica di ridicolizzare preventivamente ogni istanza anticoloniale associandola a personaggi impresentabili. Esiste, ad esempio, una sorta di dottrina del berlusconismo antagonista ed anticoloniale, che individua l'Uomo di Arcore come l'avversario e la vittima dei poteri forti internazionali, i quali gli rimprovererebbero l'accordo per il gasdotto South Stream con la Russia di Putin.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7658
La dottrina del vittimismo berlusconiano non tiene conto del fatto che Berlusconi è vittima esclusivamente della sua stessa stupidità: un Presidente del Consiglio capace di usare il nome di un capo di Stato straniero per le proprie avventure personali, dovrebbe essere cacciato per manifesta inettitudine e per attentato alla sicurezza nazionale. Invece il presidente Napolitano è volato in suo soccorso concedendogli un mese di tempo, con il pretesto dell'approvazione della Legge Finanziaria, in modo da consentirgli di ricomprarsi i voti per la fiducia parlamentare.
Quanto alla storia del Berlusconi campione dell'indipendenza energetica dell'Italia, si tratta di un falso clamoroso e sfacciato, dato che fu invece il Presidente del Consiglio Romano Prodi a concludere nel 2007 l'accordo con Putin per il gasdotto South Stream, progettato da ENI e Gazprom.
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200711221832256751&chkAgenzie=TMFI&sez=news&testo=saipem&titolo=Eni%20e%20Gazprom%20a%20braccetto%20verso%20South%20Stream,%20al%20titolo%20per%C3%B2%20non%20basta http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:bruV12MDnXAJ:www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo353134.shtml+prodi+putin&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it
Inoltre fu ancora Prodi a ristabilire, nel 2006, le relazioni diplomatiche ed economiche con Gheddafi, perciò cade anche l'altro caposaldo ideologico del "Berlusconi-vittima dei poteri forti internazionali".
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:e_4DHNYdAKcJ:www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo326842.shtml+prodi+gheddafi&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it
Ma il sentito dire può soffocare i dati di fatto e spacciarsi persino per una di quelle verità che suonano scomode e sovversive. Ad un fantoccio coloniale come Berlusconi è capitato di essere presentato addirittura come un campione dell'anticolonialismo, perciò non è detto che non possa capitare altrettanto anche a Bonanni.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 25/11/2010 @ 01:35:03, in Commenti Flash, linkato 2246 volte)
C'è un'involontaria ironia nella recentissima notizia secondo cui il palazzo del parlamento tedesco a Berlino, il Reichstag, è stato parzialmente chiuso al pubblico a causa della presunta minaccia di un attentato da parte della fantomatica Al Qaeda. L'incendio del Reichstag, avvenuto il 27 febbraio del 1933, fu attribuito falsamente ai comunisti, ma costituì in effetti un auto-attentato dei nazisti, grazie al quale Hitler potè trovare il pretesto per instaturare la sua dittatura. Anche se nella Storia vi erano stati altri precedenti di auto-attentati, l'incendio del Reichstag ha finito per rappresentare un prototipo e un modello dell'auto-attentato/colpo di Stato.
Così, in occasione degli attentati dell'11 settembre 2001, non fu necessario aspettare le prove scientifiche che mettevano in dubbio la versione ufficiale, poiché saltò immediatamente agli occhi l'analogia con l'incendio del Reichstag. Anche il presidente USA, Bush, usò il suo incendio del Reichstag per attuare un colpo di Stato, cioè un commissariamento del Congresso, che fu costretto a votargli a scatola chiusa non solo leggi che ledevano i diritti degli indagati, ma soprattutto delle leggi di spesa, che costituirono il più gigantesco saccheggio di denaro pubblico della storia statunitense, a favore della cosca affaristica legata al terzetto Bush-Cheney-Rumsfeld.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (10)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (32)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


19/03/2024 @ 09:49:26
script eseguito in 94 ms