Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La notizia dell'annuncio da parte del Congresso del Partito Comunista Cubano di una serie di riforme economiche in presunto senso privatizzatore, ha assunto un risvolto interessante a causa delle reazioni della propaganda "occidentale", che peraltro hanno ricalcato schemi già esibiti alla fine dello scorso anno, allorché Raul Castro anticipò l'ipotesi di questi provvedimenti. Non potevano mancare le solite denunce del "fallimento" del "modello" cubano, oltre che della violazione dei diritti umani a Cuba; una denuncia, quest'ultima, tanto più paradossale nel momento in cui il presidente Obama fa sapere che la chiusura del campo di concentramento nella base militare USA di Guantanamo - strappata dal 1903 al territorio dello Stato cubano - è stata rimandata sine die.
L'atteggiamento più ricorrente da parte dei commentatori occidentalisti riguarda però la "constatazione" che Cuba non farebbe più notizia.(1)
Insomma, Obama avrebbe in questo momento ben altro a cui pensare che occuparsi di Cuba. Nulla però deve preoccupare di più della "indifferenza" statunitense, dato che sino a pochi mesi fa anche Gheddafi era, a detta dei media, circondato dalla stessa "noncuranza"; cosa che non ha potuto evitargli una aggressione militare in grande stile da parte della NATO, e ciò proprio quando il ministro della Difesa USA, Robert Gates, aveva fatto appena sapere che sarebbe stato da pazzi pensare ad una nuova guerra in Medio Oriente. In effetti tutte le aggressioni militari vengono spacciate come difesa di vite umane o emergenze umanitarie, ma in rari casi la guerra è stata venduta all'opinione pubblica con altrettanta astuzia propagandistica, tanto che stavolta la NATO è riuscita addirittura a farsi pregare di cominciare a bombardare.
Il discredito personale di Gheddafi è stato inoltre preparato per anni associando la sua immagine mediatica a quella di Berlusconi, cosa che ha contribuito notevolmente a disarticolare il fronte pacifista, presentandoci lo spettacolo, storicamente tutt'altro che inedito, di un interventismo di "sinistra". Prima di cantare vittoria per l'ennesima figuraccia dell'odiata "sinistra", gli antibellicisti di destra dovrebbero però riflettere sul come siano caduti a loro volta nell'illusione che il Calabrache di Arcore potesse costituire un argine al coinvolgimento dell'Italia nei bombardamenti, quando invece risulta ormai sfacciata la sua funzione di fantoccio della psicoguerra della NATO.
Da rilevare anche che, mentre i media ci intrattenevano sulla necessità di congelare i presunti beni personali di Gheddafi, presentato come un predatore del suo popolo, il Fondo Monetario Internazionale diffondeva una nota in cui paventava il pericolo che lo stesso Gheddafi avrebbe potuto sopravvivere alle sanzioni economiche dell'ONU, e ciò grazie alle riserve auree dello Stato libico, tra le più ingenti al mondo, che ammonterebbero alla metà circa di quelle di un Paese come la Gran Bretagna.(2)
Se la Libia è uno degli Stati più ricchi del mondo, allora risulta che il presunto ladro Gheddafi avrebbe dovuto darsi ben più da fare per adeguarsi agli standard delle ruberie occidentali. Quella apparentemente innocua notarella del FMI aveva in realtà lo scopo di far sapere agli ambienti militari occidentali che l'avventura coloniale in Libia poteva riservare parecchie occasioni di saccheggio, perciò non era il caso di opporre troppe difficoltà di fronte alle incognite dell'impresa.
Attuando un'analisi comparata della psicoguerra occidentale contro i due regimi, risulta che, sia a proposito del regime libico che di quello cubano, si è sostenuto che avrebbero perso la loro carica rivoluzionaria, e quindi non costituirebbero più una minaccia per gli Stati Uniti. Ci sono quindi tutte le condizioni propagandistiche per un nuovo e imminente tentativo di invasione militare statunitense a Cuba, dato che il "guerriero recalcitrante", Barack Obama, potrebbe ora presentare agevolmente l'aggressione coloniale come un atto totalmente disinteressato, dettato esclusivamente da preoccupazioni umanitarie.
Non sarebbe perciò una sorpresa se anche da Cuba giungessero da un momento all'altro "notizie" di manifestazioni di piazza contro il regime, con annesse sparatorie sulla folla a configurare un'emergenza umanitaria. Se poi quell'agenzia della NATO nota come Al Jazeera diffondesse di qui a poco "notizie" di ricchezze depositate dalla famiglia Castro in qualche banca di Dubai, allora non ci sarebbero dubbi che potremo vedere Ingrao e Rossanda supplicare Obama di bombardare Cuba.
Cuba non possiede le ricchezze naturali della Libia, però ha una posizione geografica che la rende ideale come mafialand, cioè come Stato fantoccio in cui allestire attività criminali e traffici illegali. Oggi i Balcani sono la principale area di questo tipo, con due Stati, il Kosovo ed il Montenegro, controllati e governati da organizzazioni malavitose, e che costituiscono due centrali del contrabbando di armi, droga, sigarette, petrolio ed organi umani, operanti sotto la paterna tutela della NATO. La quantità di prove che si sta accumulando su queste attività illegali nei Balcani, ha costretto di recente la NATO a discolparsi scaricando tutto su alcuni militari coinvolti.(3)
Sino alla rivoluzione del 1959, era però Cuba a costituire la più importante mafialand del mondo, e su questo dato vi è una notevole pubblicistica a cui fare riferimento.(4) L'esperienza ed i contatti accumulati durante le passate attività illegali a Cuba, hanno consentito inoltre la formazione ed il consolidamento di una mafia cubana in esilio, che ha potuto assumere condizioni di vantaggio su altre organizzazioni criminali grazie alla collaborazione con la CIA, come risulta dalla pubblicistica specializzata. Una mafia che è oggi pronta a ritornare a Cuba per riportarla ai suoi passati splendori di mafialand prediletta dagli Stati Uniti.(5)
In base al pregiudizio elitario e classista, l'illegalità ed il contrabbando sarebbero roba da poveri, dato che i ricchi hanno invece le loro alchimie finanziarie, i loro paradisi fiscali e le loro società off-shore per rimanere comunque nell'ambito della legge. Lo schema propagandistico secondo cui i ricchi non avrebbero bisogno di rubare, si presenta spesso in versioni sofisticate ed apparentemente scientifiche, che però hanno una costante: ignorare i fatti e gli stessi dati ufficiali.
Uno dei documenti ufficiali più interessanti circa il coinvolgimento diretto ed attivo delle multinazionali nel contrabbando, è il Ricorso della Comunità Europea alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti Distretto Orientale di New York contro le compagnie multinazionali del tabacco; un documento che è reperibile presso il sito della Camera, a riprova che su questi argomenti non vi sono segreti, ma solo autocensure e conformismi dell'informazione ufficiale.(6)
Le multinazionali del petrolio non contrabbandano solo petrolio, ma usano le loro posizioni ed i loro insediamenti per attivare circuiti di contrabbando a vasto raggio. Il governo nigeriano ha segnalato nel 2005 la presenza in Nigeria di centonovantatre aeroporti illegali, controllati da multinazionali come la Mobil, la Chevron e persino l'Agip.(7)
Sono dati che confermano il legame storico e consequenziale tra colonialismo e contrabbando, tra colonizzazione e sviluppo della criminalità organizzata. Si tratta di un legame affaristico-criminale che risultava già chiaro ed evidente agli inizi del '600, quando nascevano le Compagnie Commerciali, le antenate delle attuali multinazionali.
Uno dei maggiori successi della propaganda ufficiale è aver convinto anche gran parte dell'opposizione che i concetti di imperialismo e colonialismo appartengano al repertorio marxista-leninista, quindi siano segni di un irriducibile pregiudizio ideologico. In realtà dal 1898 operò negli Stati Uniti una Anti-Imperialist League, di cui fecero parte esponenti di spicco della cultura americana dell'epoca, come, ad esempio, gli scrittori Mark Twain, Henry James ed Ambrose Bierce, il filosofo John Dewey e il poeta Edgar Lee Masters.(8)
Dopo la morte di Mark Twain e la misteriosa scomparsa di Ambrose Bierce, i due antimperialisti più incisivi, la Lega Anti-Imperialista americana andò progressivamente in crisi, sino a scomparire, ma lasciando una tradizione politica a cui si sono riallacciati personaggi come Noam Chomsky. Per le sue posizioni antimperialiste, Mark Twain si trovò a subire una vera e propria emarginazione negli ultimi anni di vita, tanto che i suoi scritti antimperialisti rimasero ignorati e non furono ripubblicati dopo la sua morte. Essere riusciti ad ammutolire e cancellare la memoria degli antimperialisti come Mark Twain, ha dato i suoi risultati. Oggi infatti per l'opinione pubblica non esistono più l'imperialismo ed il colonialismo, ma solo dittatori e questioni di diritti umani o di terrorismo.(9)
(1) http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/21/cuba-le-finte-riforme-in-attesa-dell%E2%80%99obama-bis/105954/
(2) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.bbc.co.uk/news/business-12824137&ei=AJO1TYHjAZHIswaQzvTnCw&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CB8Q7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dimf%2Blibya%2Bgold%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26prmd%3Divns
(3) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.allvoices.com/contributed-news/6767707-kosovo-nato-peacekeepers-probed-for-organized-crime&ei=nky4TcJMypSzBonPzesD&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=2&ved=0CCsQ7gEwATgU&prev=/search%3Fq%3Dkosovo%2Bnato%2Bsmuggling%26start%3D20%26hl%3Dit%26sa%3DN%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26prmd%3Divns
(4) http://www.archivio900.it/it/news/news.aspx?id=180
(5) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.newcriminologist.com/article.asp%3Fnid%3D2177&ei=Npa1Td_AE9HBtAaC9fziCw&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CCcQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dcuba%2Bmafia%2Bcriminologist%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26prmd%3Divnsb
(6) http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/056/d060.htm
(7) http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&sl=en&u=http://allafrica.com/stories/200502170074.html&prev=/search%3Fq%3Dnigeria%2Billegal%2Baerodromes%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns&rurl=translate.google.it&usg=ALkJrhg_4GrO0SJDM0JrdUSDkZE_cwIlWA
(8) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://en.wikipedia.org/wiki/American_Anti-Imperialist_League&ei=cZW1TYXRC8_Xsgb1k5DgDA&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dmark%2Btwain%2Banti%2Bimperialist%2Bleague%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26prmd%3Divnso
(9) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.suite101.com/content/mark-twain-and-the-antiimperialist-league-a185524&ei=qZS1TaDEL47DswaD5bngDA&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=2&ved=0CDIQ7gEwAQ&prev=/search%3Fq%3Dmark%2Btwain%2Banti%2Bimperialist%2Bleague%26hl%3Dit%26sa%3DX%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divnso
Le leggi berlusconiane sulla prescrizione breve e sul processo lungo costituiscono qualcosa di più di semplici leggi ad personam, poiché configurano una depenalizzazione di fatto dei reati finanziari, che diverrebbero non più processabili a causa delle illimitate possibilità di ostruzionismo offerte ai collegi di difesa, a fronte dei tempi più stretti per giungere ad una sentenza definitiva. Sebbene la stragrande maggioranza della magistratura sia composta da giudici e pubblici ministeri conformisti o corrotti, basterebbero comunque pochi magistrati integerrimi per causare danni irreparabili, data la vastità e l'evidenza del fenomeno del crimine affaristico, perciò occorreva correre ai ripari.
Ciò spiega il consenso che il governo attuale continua a riscuotere da parte degli organi di stampa più rappresentativi della borghesia, come il "Corriere della Sera" e, ovviamente, da parte degli opinionisti ufficiali come Pierluigi Battista, che si affanna a spiegarci che a Berlusconi non ci sono alternative. Berlusconi infatti si assume la responsabilità assoluta ed esclusiva di un lavoro sporco che, peraltro, va a vantaggio dell'affarismo nel suo complesso. Anche "La Repubblica", concentrando il fuoco sul berlusconismo, si guarda bene però dal sottolinearne le ricadute positive per l'impunità dell'affarismo sia interno che multinazionale.
Ciò era accaduto già in passato con le tante leggi considerate esclusivamente ad personam, come, ad esempio, quella sulla depenalizzazione del falso in bilancio, che fu salutata con silenzioso entusiasmo da tutto il mondo degli affari, in quanto poter falsificare impunemente i bilanci facilita ancora di più l'evadere il fisco. L'esistenza di un Presidente del Consiglio pluri-imputato come Berlusconi conferisce così alla borghesia un alibi a prova di bomba, e le consente di fare comodamente i propri affari all'ombra delle "riforme della giustizia" concepite dall'avvocato Ghedini, conservando però il mito e l'alone dell'imprenditoria "sana", con tanto di sceneggiate antimafia da parte di Confindustria.
I media internazionali, a loro volta, mettono Berlusconi alla berlina, ma le multinazionali che possiedono quei media possono agire in Italia sotto la copertura delle leggi "ghediniane", senza che nessun commentatore osi supporre che le stesse multinazionali abbiano qualche responsabilità nel sabotaggio del sistema della giustizia in Italia. Questa ostilità del tutto apparente della stampa internazionale, ha certamente contribuito al mito positivo del Berlusconi in conflitto con i poteri forti della finanza mondiale, così come pure al mito negativo del Berlusconi corpo estraneo all'Occidente democratico; anche se i pochi narratori ancora in buona fede di entrambe le fiabe sono costretti a forzare talmente l'evidenza ed il buon senso, che finiscono per pagare un prezzo davvero terribile in termini di perdita di lucidità.
L'Italia di questi anni è diventata quindi un laboratorio dell'impunità legale dell'affarismo criminale, ma di questo esperimento politico il berlusconismo rappresenta un'intensificazione ed un'accelerazione, senza detenerne l'esclusiva. Nel 2002, al momento di rinviare a giudizio i dirigenti della Philip Morris per un'evasione fiscale da ottomila miliardi di lire, ci si accorse che i reati erano stati depenalizzati dalla riforma fiscale varata dal governo Prodi nella legislatura appena trascorsa, perciò la Philip Morris fu prosciolta. (1)
Nel 2001 la Corte di Cassazione aveva quantificato l'evasione fiscale complessiva della Philip Morris in 120mila miliardi di vecchie lire, che lo Stato italiano non ha più visto grazie a quelle leggi salva-multinazionali del primo governo Prodi. Del resto risulta un'ovvietà osservare che l'attività legislativa e di governo tende sempre a favorire i potenti. Lo stesso istituto della prescrizione in corso di giudizio va a favorire gli imputati in grado di permettersi costosi collegi difensivi addetti alla ricerca di cavilli.
Allorché nel 1989, con la riforma del codice di procedura penale, in Italia si è passati dal processo inquisitorio all'attuale processo di tipo accusatorio, nessuno fece notare che la prescrizione in corso di giudizio non aveva più un senso giuridico, poiché questo istituto di garanzia era strettamente legato alla natura particolare del processo inquisitorio. La figura preminente del processo inquisitorio era infatti quella del giudice istruttore, il quale poteva anche tenere sulla corda per anni un imputato prima di rinviarlo a giudizio; da qui la necessità di porre un limite di tempo alla durata complessiva del processo inquisitorio, mentre porre questo limite per il processo accusatorio ha senso solo in una logica di tutela degli imputati eccellenti.
La novità attuale non sta quindi tanto nella qualità, ma nella quantità di provvedimenti legislativi a favore degli imputati potenti. Se al governo oggi ci fosse ancora un Prodi, o comunque un altro politico dall'aspetto "normale", non vi sarebbe poi alcun modo di spacciare una simile pioggia torrenziale di leggi salva-affaristi come un semplice problema personale del Presidente del Consiglio. Berlusconi quindi deve essere proprio quel clown squallido, laido ed abietto che è, altrimenti potrebbe sorgere il sospetto che il problema non sia solo lui, ma il sistema di potere affaristico multinazionale che lo esprime, e di cui, probabilmente, egli è sempre stato solo un prestanome.
Esperimenti di questa portata non possono avvenire se non sotto la tutela e la gestione dell'ente assistenziale per le multinazionali, il Fondo Monetario Internazionale, che quanto ad illegalità non ha nulla da imparare da nessuno. Ultimamente la propaganda ufficiale si sta dando da fare per convincerci che il FMI sia diventato "buono", che esso abbia messo da parte gli aspetti più feroci ed atroci della sua gestione dell'economia mondiale. (2)
Di fatto c'è invece da constatare la rapidità con cui lo stesso FMI ha formalizzato l'associazione del Kosovo, e della sua economia criminale, alla propria organizzazione. Generato dalla NATO nel 1999 con l'aggressione alla Serbia, il Kosovo è diventato indipendente nel 2008, ed il primo atto ufficiale del Kosovo indipendente è stato la richiesta di adesione al FMI, il quale lo ha accontentato in un tempo record, appena l'anno dopo. La circostanza non stupisce più di tanto, se si considera che il FMI e la NATO sono praticamente la stessa cosa, cioè due organizzazioni espresse dalla stessa cordata affaristico-criminale a guida anglosassone. (3)
Il FMI è un'istituzione che detiene un riconoscimento giuridico in ambito ONU, quindi è un'agenzia ONU, e doveva essere perciò a conoscenza dei risultati delle indagini della stessa ONU sul diretto coinvolgimento del governo kosovaro nel traffico di organi umani. Il FMI non ha avuto però nessuna remora a finanziare con i propri prestiti un business del genere, né la NATO si è fatta scrupolo di tutelarlo con la presenza delle sue truppe. Il Kosovo è stato inventato infatti per costituire un laboratorio dell'illegalità multinazionale, e l'Italia berlusconiana si sta rapidamente adeguando a quel modello. La NATO sta cercando ora di trasformare anche la Libia orientale, la Cirenaica, in un altro Kosovo, e l'Italia perciò si troverebbe a fare da anello di congiunzione geografico di questa grande Mafialand mediterranea.(4)
(1) http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/27/Frode_fiscale_tutti_prosciolti_nell_co_0_02062710393.shtml
(2) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:8drTvRqGxc8J:www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-04-12/protesta-volta-063922.shtml%3Fuuid%3DAapItDOD+%22fmi,+non+c'%C3%A8+pi%C3%B9+la+protesta+di+una+volta%22&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(3) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://online.wsj.com/article/SB124154560907188151.html&ei=Z3SsTdWLEsiUswbWltWeCA&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=5&ved=0CEwQ7gEwBA&prev=/search%3Fq%3Dimf%2Bkosovo%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26prmd%3Divns
(4) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:C1vTtg4GBAsJ:www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/02/12/visualizza_new.html_1588677658.html+16+febbraio+2011+kosovo+onu+organi+umani&cd=28&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.france24.com/en/20110216-un-confidential-document-kosovo-organ-trafficking-investigation-unmik-eulex
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