"
"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 05/03/2009 @ 01:42:28, in Commentario 2009, linkato 1308 volte)
La proposta di legge del ministro del Welfare Sacconi di limitare il diritto di sciopero nei trasporti attraverso la barriera della “rappresentatività”, è basata su una evidente mistificazione propagandistica, che consiste nel far credere che il servizio venga negato a causa degli scioperi o degli annunci di sciopero. La realtà è invece che il servizio risulta costantemente ed inesorabilmente ridotto dalle aziende ferroviarie, la cui privatizzazione ha aperto una crisi irreversibile del settore. La prospettiva è che i pendolari vengano sempre più costretti a rivolgersi ad aziende del trasporto su gomma - più redditizie per i privati -, come avviene ormai da tempo immemorabile negli Stati Uniti.
Non è un caso che la proposta di Sacconi abbia ottenuto l’immediato e caloroso appoggio del parlamentare del Partito Democratico Pietro Ichino, calunniatore dei lavoratori per professione e vittima del terrorismo a tempo pieno. L’adesione di Ichino è servita a chiarire quale fosse l’intento politico del ministro, cioè rendere illegale il sindacalismo alternativo e di base equiparandolo al terrorismo.
La demagogia sui poveri viaggiatori vessati dai presunti scioperi selvaggi può bastare a giustificare un divieto degli scioperi, ma quando si tratterà di sostanziare il divieto in sanzioni penali, allora ci si andrà a scontrare con un ordinamento giuridico che lo sciopero lo consente; quindi l’accostamento al terrorismo costituisce l’unico possibile sbocco pratico della legge Sacconi.
In più, la dichiarazione di Ichino ha anche ottenuto di mettere immediatamente alle corde il Partito Democratico, costringendolo a considerare la limitazione del diritto di sciopero come una proposta trattabile. Veltroni se ne è andato dalla segreteria del partito, ma la sua scelta di candidare Ichino ha reso il PD un ostaggio nelle mani di Brunetta e Sacconi, che dello stesso Ichino sono confratelli sia per ideologia che per frequentazioni di loggia. È chiaro che il nuovo segretario del partito, Franceschini, se volesse riprendersi anche un minimo margine di manovra nei confronti del governo, dovrebbe innanzi tutto liberarsi di un provocatore come Ichino. Un partito della ex-sinistra come il PD può anche non avere nessuna intenzione di fare una politica di sinistra, ma se vuole essere preso sul serio e avere un po’ di potere contrattuale, deve almeno essere in grado di minacciare di farla. Nel sistema democratico la funzione di un partito di “sinistra” è di tradire caso per caso le sue premesse politiche e la fiducia dei suoi elettori; ma se le tradisce tutte per intero e preventivamente, diventando ufficialmente di destra, allora si lega le mani da solo e rinuncia al motivo della sua stessa esistenza. Non solo il voto di opinione, ma anche il ben più decisivo voto organizzato, vanno a perdere ogni interesse a sostenere una formazione così ricattabile e sottomessa.
Franceschini è un ex-democristiano e ciò lo porrebbe nelle migliori condizioni per spostare il partito a “sinistra”, senza rischiare di essere accusato di nostalgie per un suo passato comunista; ma non è detto che queste migliori condizioni siano sufficienti, dato che l’azione di Rutelli va nel senso opposto, cercando di appiattire il partito sulle posizioni di Casini. Anche se Franceschini avesse l’intenzione di buttar fuori chi, come Ichino, paralizza il partito, l’eventuale minaccia di scissione potrebbe ugualmente bloccarlo. Negli ultimi due anni, Veltroni ha lavorato per giungere ad una cogestione del potere con Berlusconi, ma, di fatto, glielo ha consegnato per intero. Veltroni ha condotto alle sue estreme conseguenze storiche una ipotesi politica che si è rivelata illusoria e fallimentare, quella della cooptazione della “sinistra” nell’area del potere. Si tratta di un’ipotesi coltivata soprattutto - ma non soltanto - all’interno dello stalinismo, cioè l’idea che l’eliminazione definitiva dell’estremismo avrebbe facilitato l’accordo e l’integrazione della sinistra con la destra, sotto la comune bandiera a stelle e strisce.
In realtà la presenza e la minaccia del cosiddetto estremismo costituivano l’unico elemento che poteva costringere la destra ad accordarsi con la sinistra più “moderata”, per ottenere da essa un’azione di polizia sull’estremismo stesso. Ma mentre la polizia vera si guarda bene dall’eliminare la criminalità - che costituisce la giustificazione del suo potere -, lo stalinismo invece ha sempre cercato di realizzare una “soluzione finale” nei confronti degli estremisti; ed alla fine Veltroni ci è riuscito, almeno per quel che riguarda il Parlamento. Veltroni - come altri della “sinistra” prima di lui - si è illuso che l’essere affiliato alla loggia massonica alla moda, o l’essere invitato alla sfilata di vip del gruppo Bilderberg, costituisse una prova di far parte ormai a pieno titolo dei circoli che contano.
Un errore del genere lo commise anche Craxi, che era temuto dalla destra finché faceva l’amico dei Palestinesi e dei Sandinisti, ma divenne una inutile scoria di cui disfarsi quando si fu convertito a filo-americano fanatico. Anche Veltroni è troppo entusiasticamente filo-americano per poter essere preso sul serio dai reazionari, i quali non amano certo gli Stati Uniti in quanto tali, ma per il supporto che questi forniscono alla reazione in tutto il mondo.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 05/03/2009 @ 01:37:57, in Commenti Flash, linkato 1273 volte)
Dunque a Padova, a Piacenza e in diverse altre città, scendono in piazza le ronde con sollievo generale. A Padova e altrove sono però scese in piazza anche le ronde anti-ronda ( centri sociali, immigrati ecc.) per controllare la ronda dei “comuni cittadini” (AN, Lega e altre raffinatezze). Sembra che i due gruppi siano venuti alle mani; a questo punto è dovuta intervenire la polizia per scortare le ronde dei “comuni cittadini” che non erano però autorizzate secondo la norma Maroni. Vibrate proteste del PD che propone un pagamento degli straordinari ai poliziotti distolti dalle loro consuete attività; distoglierli dalle loro “consuete attività” sembra essere l’unico vantaggio delle ronde.
Tutto bene invece per altre due ronde (autorizzate), una di “immigrati” e l’altra di indigeni, che dopo aver trovato in strada solo se stesse, si sono scambiate segni di amicizia e simpatia. Ci aspettano notti affollate.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (10)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (32)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


19/03/2024 @ 06:12:18
script eseguito in 97 ms