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"Il capitalismo non è altro che il rubare ai poveri per dare ai ricchi, e lo scopo della guerra psicologica è quello di far passare il vampiro per un donatore di sangue; perciò il circondarsi di folle di bisognosi da accarezzare, può risultare utile ad alimentare la mistificazione."

Comidad (2009)
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 21/02/2008 @ 11:35:46, in Commentario 2008, linkato 1578 volte)

Il tema dell'aborto arriva in campagna elettorale e già si è allestita la solita rappresentazione di alternative astratte da talk show: "sacralità della vita" da un lato e "libertà di scelta" dall'altro. In realtà, l'unica alternativa davvero concreta riguarda da una parte l'aborto pubblicamente assistito - che consente anche di prevenire gli aborti e ridurli - e, dall'altra parte, un aborto lasciato in preda all'affarismo privato, il quale ha tutto l'interesse a tenere il numero degli aborti il più alto possibile. Questo è il motivo per cui anche molte persone sinceramente contrarie all'aborto, difendono l'attuale legge 194, proprio perché temono l'invasione dell'affarismo su questo versante.

Il problema è che oggi il business dell'aborto si presenta in termini molto diversi rispetto a quarant'anni fa: non è più un affare di "cucchiai d'oro" cattofascisti, o di cliniche svizzere, o di pionieri "progressisti" del metodo Karman. Le nuove biotecnologie hanno trasformato gli embrioni e i feti, da scarto biologico che erano una volta, in una materia prima indispensabile per le multinazionali farmaceutiche. Mettere le mani su questa materia prima è da almeno vent'anni per le multinazionali farmaceutiche un imperativo che spiega anche l'ingresso sulla scena dei cosiddetti neoconservatori americani, che sono i pubblicitari del sistema affaristico, incaricati di conferire un alone idealistico anche al più criminale dei business.

In questa campagna propagandistica ovviamente non manca il consueto appello ai facinorosi e sadici, a cui non interessa per niente la salvezza del nascituro, ma solo che la donna che abortisce venga umiliata il più possibile. Ma c'è anche qualcosa di più sottile ed ammiccante e, proprio per questo, l'operazione pubblicitaria è stata affidata al "neocon" Giuliano Ferrara, il quale, con il suo tono un po' intimidatorio ed un po' ruffianesco, lascia intendere che il suo obiettivo non sia di abolire la legge 194, ma di fare esclusivamente una battaglia di principio con finalità educative. Insomma, si cerca di far credere che si tratterebbe di condannare l'aborto come "idea", ma di tollerarlo come pratica, come in effetti già molti fanno.

Qui si annida l'aspetto più subdolo della questione, poiché per eliminare l'assistenza pubblica all'aborto non è affatto necessario abolire la legge 194, ma è sufficiente sabotarla con una serie di circolari applicative, il che è esattamente ciò che Ferrara afferma di voler fare se diventasse ministro della Salute.

Se l'aborto pubblicamente assistito diventasse impraticabile a causa di un iter eccessivamente inquisitorio e umiliante, ecco che si creerebbero le condizioni per far apparire la privatizzazione dell'aborto come una liberazione. Bisognerà quindi fare attenzione al gioco di squadra che stanno mettendo su l'aspirante ministro Giuliano Ferrara e la leader del partitino biotecnologico, Emma Bonino.

La soluzione che si sta prospettando è di dar modo alle donne di abortire anche presso strutture private che abbiano finalità di ricerca scientifica. In questo modo le donne, oltre ad abortire in modo più rapido e sicuro rispetto alla struttura pubblica, potrebbero anche dare il loro contributo al progresso scientifico, alla sconfitta delle malattie genetiche, eccetera, insomma tutta la storiella propagandistica che le multinazionali farmaceutiche ci propinano ogni volta.

Occorre ricordarsi che la privatizzazione dell'aborto è un vecchio obiettivo del Partito Radicale, che richiese un referendum in tal senso subito dopo l'approvazione della legge 194, contro la quale aveva votato in Parlamento. Il referendum abrogativo radicale fu presentato del tutto in parallelo a quello del cosiddetto "Movimento per la Vita", di ispirazione cattofascista;  del resto, la proibizione dell'aborto e la sua privatizzazione hanno in comune gli stessi sbocchi affaristici. Che si tratti della "Vita"  o del  "Progresso Scientifico", l'affarismo ha comunque bisogno di un Moloc al quale obbligare a sacrificarsi.   

21 febbraio 2008

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Di comidad (del 14/02/2008 @ 19:47:11, in Commenti Flash, linkato 4538 volte)

PETROLIO
Il gigante petrolifero cinese PetroChina è stato quotato in borsa con una piccola parte del suo capitale (2,5%). Le azioni sono state vendute in pochi minuti e PetroChina si è affermata come la prima azienda a livello mondiale. La capitalizzazione è ormai il doppio della ExxonMobil e lascia indietro di molto General Eletric e Microsoft. L'azienda petrolifera è presente ovunque ci sia petrolio da acquistare, da Teheran all'Alberta. I commentatori occidentali sono molto preoccupati: pare che PetroChina sia interessata solo ai barili di greggio, da pagare magari con armi o con dollari ( La Cina possiede la più importante riserva di dollari fuori dagli USA con 1400 miliardi); non è affatto interessata alla difesa dei diritti umani né alle campagne contro la fame né alle sanzioni contro i dittatori. Il successo di PetroChina sarebbe dovuto dunque a cinismo e a mancanza di scrupoli. Questa ricorrente accusa di slealtà nei confronti della concorrenza cinese è commovente. A sollevarci da questa commozione, contribuisce la notizia che a preparare il successo borsistico dei cinesi e il conseguente finanziamento dei massacri in Sudan e altrove sia stata l'UBS di Zurigo, un istituto di credito senz'altro disinteressato.

ESORCISMI
Il ritorno del fervore religioso, dopo qualche decennio di incertezza, è ormai consolidato. E siccome questo fervore  - o intrattenimento religioso - riguarda anche, se non soprattutto, il cosiddetto "Occidente", diventa sempre più imbarazzante parlare di fanatismo religioso dei non-occidentali senza svelare secondi fini.
Se nel 1966 il Time lanciava in copertina l'inquietante domanda : "Dio è morto?", l'Economist, nel suo numero del millennio faceva un bel necrologio all'Onnipotente. Ma i tempi sono cambiati e l'Economist ci informa che il movimento religioso pentecostale è quello con il più alto tasso di crescita: i fedeli sono oggi quasi 400 milioni e i risultati si vedono. L'autorevole Economist ci informa in dettaglio della percentuale di fedeli pentecostali testimoni di: guarigioni divine, rivelazioni divine, esorcismi. Ecco le cifre : Stati Uniti 62 gd, 54 rd, 34 es, - Brasile 77 gd, 64 rd, 80 es, - Kenya 87 gd, 57 rd, 86 es, - Sudafrica 73 gd, 64 rd, 60 es. Come si vede da queste cifre, è proprio il tasso di esorcismi in USA a non essere competitivo con gli altri paesi.

DISOBBE-DIVO
Non c'è solo la musa dei No-global, Naomi Klein, che nella trasmissione del chierico Fabio Fazio ci spiega pacatamente come convincere i capitalisti a "non esagerare". Non c'è solo Saviano, che per pubblicare un libro contro la camorra ha scelto la Mondadori, il cui padrone, Silvio Berlusconi, è uno che al malaffare non glielo manda a dire. Ecco il ruvido e intransigente leader dei  Disobbedienti, Luca Casarini, che pubblicherà un romanzo "noir" proprio con la Mondadori, casa editrice del "nemico di classe". Se va avanti così, la Mondadori finirà per soppiantare l'editoria alternativa, a sostenere tutte le parti in commedia.

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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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