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"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 07/04/2011 @ 01:48:50, in Commentario 2011, linkato 4260 volte)
Sebbene confinata nelle cronache locali della Campania, si è appresa la notizia che a novembre di quest'anno dovrebbe essere consegnata all'ammiraglio Locklear la nuova base militare NATO di Giugliano, vicino al Lago Patria, già sede di un'altra storica base militare USA; ma anche vicino alla ex centrale nucleare del Garigliano, che è attualmente deposito di scorie nucleari, sia di provenienza civile che militare.
La zona di Giugliano e della vicina Castelvolturno, che è in provincia di Caserta, è stata oggetto nel 2008 di una opportuna "ripulitura" delle baraccopoli degli immigrati, con un eccidio di lavoratori africani attribuito al solito Clan dei Casalesi. Sta di fatto che la Direzione Distrettuale Antimafia ha accertato che clan camorristici erano coinvolti nella costruzione sia della base che degli alloggi del personale americano. Il fatto che la NATO, dovunque sia allocata, risulti sempre in stretto rapporto con la criminalità organizzata del luogo, ovviamente è una pura coincidenza, che, nella circostanza, non ha mancato di stupire il coordinatore della DDA campana, il magistrato Franco Roberti. Si tratta probabilmente di uno stupore del tutto retorico, dato che Roberti non è affatto nuovo a quella scoperta dell'acqua calda che è l'intreccio affaristico tra NATO e crimine organizzato. (1)
La nuova base di Giugliano Lago Patria, secondo le dichiarazioni ufficiali, dovrebbe sostituire la storica base NATO di Bagnoli, anche se ai tempi di restituzione di quell'area non si accenna neppure. Il trasferimento del Comando di Bagnoli già è stato dilazionato al 2012, e di per sé ciò non comporta l'effettiva restituzione di quel territorio; perciò è probabile che Bagnoli segua la sorte di altre basi militari ufficialmente dismesse, ma in realtà ancora sotto controllo USA. La base aeronautica e missilistica NATO di Comiso avrebbe dovuto essere riconvertita per usi civili, anzi era diventata ufficialmente aeroporto civile nel 2007; uno scalo che, per una sorta di macabro scherzo, era stato intitolato a Pio La Torre, ucciso dalla mafia proprio per essersi opposto alla costruzione di quella base ed all'installazione dei missili. Nel 2008 la Giunta Comunale di centrodestra ha tolto l'intitolazione a Pio La Torre, tributando così un involontario onore al grande avversario della NATO e della mafia.
In questi giorni, incidentalmente, si è però riparlato della base di Comiso come possibile asilo per immigrati, segno che questa riconversione dell'aeroporto dal militare al civile non è mai decollata sul serio; ma il ministro Maroni ci ha informato che il territorio della base non è ancora disponibile per altri usi. Il motivo dichiarato da Maroni è la fatiscenza di quella base, ma probabilmente è perché gli Stati Uniti non l'hanno mai davvero mollata. (2)
L'ammiraglio Locklear intanto ha dovuto distogliere la sua preziosa attenzione dai bombardamenti democratici sulla Libia ed occuparsi dei ritardi nei lavori della base di Giugliano, sui quali dovrà relazionare a Bruxelles da qui a due mesi. Gli amministratori locali sono quindi sotto pressione da parte dei comandi NATO. Per rendere definitivamente operativa la base di Giugliano il presidente della Regione Campania, il presidente della Provincia, ed il sindaco di Giugliano, hanno dovuto prendere l'impegno di stanziare ulteriori finanziamenti, prelevandoli dai fondi Fas per lo sviluppo regionale, in modo da approntare le necessarie infrastrutture, sia viarie che idriche. Si tratta di opere faraoniche, data la vastità della struttura militare, dislocata su 330mila metri quadri. (3)
Ma che c'entrano gli amministratori locali con una base militare NATO? E cosa sono questi "fondi Fas"?
Ufficialmente la base NATO di Giugliano avrebbe dovuto essere finanziata dalle quote dei Paesi membri della NATO stessa; di fatto, però, persino la Giunta Regionale precedente, presieduta da Bassolino, aveva a sua volta stanziato fondi per la base di Giugliano, andando a bussare anche al governo per reperire altri finanziamenti. Tutte queste spese sono state giustificate accampando la consueta litania secondo cui queste strutture militari rappresenterebbero un'occasione di sviluppo economico ed occupazionale per le aree che le "ospitano". (4)
Non si tratta soltanto di slogan ad uso dei giornalisti, poiché nei bilanci pubblici le spese per le infrastrutture necessarie all'operatività delle basi militari non figurano come spese militari, bensì sotto la voce di "spese sociali"; ed infatti si va ad attingere direttamente ai fondi Fas, che le Regioni ricevono per destinarli allo sviluppo locale; ciò a dimostrazione ulteriore che la spesa sociale effettiva non soltanto è una minima parte della spesa pubblica, ma è addirittura una quota infima di ciò che ufficialmente figura come spesa sociale.
Insomma, i denari stanziati dalla Regione e dal governo per la base NATO di Giugliano, in quanto sotto la voce "fondi Fas", passeranno alla storia finanziaria del Paese come spese per lo sviluppo del Mezzogiorno, secondo la regola aurea che impone che al danno debba sempre accompagnarsi la beffa. (5)
Dopo aver fatto pagare la base NATO di Giugliano ai contribuenti campani e italiani, l'ammiraglio Locklear già pensa al futuro; ed infatti, di qui a poco, anche i contribuenti libici potrebbero avere l'onore di pagarsi le loro basi USA e NATO, con tutti i business criminali annessi e connessi a queste basi. I vantaggi della democrazia!

(1) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:5Sc_Qmf6sWwJ:www.antimafiaduemila.com/content/view/10290/138/+roberti+nato+cam€orra&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Sqp2bE5eqSIJ:corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/26-luglio-2010/camorra-ecco-identikit-capo-cupola-michele-zagaria-1703464465449.shtml+roberti+nato+zagaria&cd=3&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(2) http://www.ragusanews.com/articolo/20604/maroni-ex-base-nato-di-comiso-non-adatta-per-migranti
(3) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/1-aprile-2011/nuovo-quartier-generale-natoa-lago-patria-novembre-consegna--190356593199.shtml
(4) http://www.comune.giugliano.na.it/index.php?param=n&idparam=569&ta=1&idamm=2
(5) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:RTfB8Rv1AQoJ:www.denaro.it/VisArticolo.aspx%3FIdArt%3D578669+fondi+fas+campania&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
 
Di comidad (del 31/03/2011 @ 01:01:27, in Commentario 2011, linkato 3441 volte)
Il vento delle rivoluzioni arabe ora coinvolge anche la Siria, il vero Paese di frontiera con Israele. Dal 1967 le Alture del Golan, la zona più ricca d'acqua della Siria, sono infatti occupate da Israele, e l'eventualità di una restituzione di questi territori non è neppure nell'agenda internazionale. La Siria si trova quindi in uno stato di guerra, ma, in base alle "notizie" che pervengono, il tema della liberazione nazionale sembrerebbe totalmente assente dalle rivendicazioni della piazza. Per un Paese tribale, che ha costruito la sua legittimazione statuale in base ad un'incerta identità nazionale siriana, una tale omissione non costituisce soltanto una delegittimazione dell'attuale governo, ma anche dello Stato siriano; come a dire che il Golan potrebbe considerarsi definitivamente annesso ad Israele senza ulteriori complicazioni giuridiche.
Non mancano anche stavolta sui media le analisi sociologiche per spiegarci la natura della rivolta, ma, con l'affollarsi di sempre ulteriori variabili, le costanti di questa "rivoluzione araba" si riducono a ben poco, anzi, ad un unico punto fermo: il ruolo di Al Jazeera nella "informazione" sulle rivolte e sulle relative repressioni. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla Libia non sono state assunte in base ad informazioni raccolte direttamente da appositi ispettori, bensì dai servizi giornalistici di Al Jazeera, alla quale in questa vicenda è stato riconosciuto una sorta di status di fonte ufficiale.
Ma cos'è realmente Al Jazeera? A volte osservare il dito può risultare più istruttivo che guardare la Luna.
Al Jazeera è la emittente televisiva del Qatar, un piccolo emirato della penisola arabica. Al Jazeera è considerata la CNN araba, ed è stata per molti anni sia un'occasione di orgoglio nazionalistico per gli Arabi, sia un motivo di scandalo e disappunto per molti commentatori occidentalisti. D'altro canto, il piccolo Qatar può considerarsi, dal punto di vista militare, un Paese "occidentale" a tutti gli effetti, dato che è vincolato ad un patto di collaborazione con la NATO. La presenza delle Forze Armate del Qatar nella "coalizione dei volenterosi" che ha aggredito la Libia non può quindi considerarsi un dato inaspettato, poiché è del tutto inquadrabile in questa collaborazione con la NATO. Tale collaborazione è cominciata addirittura nel 2005 e proseguita ininterrottamente negli anni successivi, come risulta dalla documentazione della stessa NATO.
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.nato.int/docu/update/2005/12-december/e1201a.htm&ei=qXqRTc3kHM3tOaCc3HI&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=4&ved=0CDwQ7gEwAw&prev=/search%3Fq%3Dqatar%2Bn.a.t.o.%2Bistanbul%26hl%3Dit%26sa%3DX%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.mail-archive.com/antinato%40topica.com/msg09792.html
Sempre a proposito di Al Jazeera, la giornalista italiana Barbara Serra che ha lavorato come conduttrice di Al Jazeera English e come corrispondente di Al Jazeera dagli USA, dirigerà un programma, Cosmo, su Rai tre. Al Jazeera di casa nostra?
L'altra emittente araba che svolge un ruolo decisivo nell'informazione sulle rivolte nel Mondo Arabo è Al Arabya, che è la televisione internazionale degli Emirati Arabi Uniti, anch'essi, manco a dirlo, inquadrati in un patto di collaborazione militare con la NATO.
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.uaeinteract.com/news/default.asp%3FID%3D381&ei=E6WNTbGCG4aWOue0haEC&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=3&ved=0CDAQ7gEwAg&prev=/search%3Fq%3Dunited%2Barab%2Bemirates%2Bn.a.t.o.%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns
Quanti si chiedevano che interesse avrebbero mai potuto avere Al Jazeera ed Al Arabya a presentare la situazione araba nei termini favorevoli agli interventi della NATO, possono quindi trovare la loro risposta: Qatar ed Emirati Arabi Uniti fanno parte a tutti gli effetti della coalizione NATO.
Un altro piccolo punto fermo riguarda la propaganda intimidatoria che colpisce tutti coloro che esprimano dubbi sull'attuale "vento"arabo. Si viene addirittura tacciati di razzismo, dato che non si sarebbe disposti a riconoscere agli Arabi quella stessa capacità di lottare per la libertà e per la democrazia che caratterizzerebbe la storia del sedicente Occidente. A parte che, nell'epoca di Berlusconi, risulta difficile pensare che le masse arabe siano pronte a sacrificare se stesse solo per poter sostituire le loro attuali satrapie con altre satrapie elettive, consacrate dal potere dei media e del crimine finanziario, c'è anche da dire che la Storia del sedicente Occidente non è affatto contrassegnata da lotte per la "libertà". La rivoluzione inglese nel XVII secolo e le rivoluzioni in America ed in Francia alla fine del XVIII secolo, le cosiddette "rivoluzioni borghesi", furono in effetti delle rivolte anti-fisco, ed anche l'apparato giuridico che ne sortì, ed in particolare i regimi parlamentari, avevano solo lo scopo di regolare la materia fiscale. Come si vede, la mentalità "occidentale" è costituita soprattutto di autoindulgenza, tanto più inossidabile quanto più si camuffa di finta autocritica.
A tutt'oggi, per la borghesia, "libertà" significa solo libertà di non pagare le tasse o di evadere il fisco, fermo restando che le tasse le paghino i poveri. Il ministro dell'Economia Tremonti oggi ci assicura di avere l'intenzione di perseguire l'evasione fiscale, e ciò risulta molto credibile da parte sua, dato che egli detiene sinora il record dei provvedimenti a favore degli evasori.
In questi giorni è stato diffuso da molti commentatori della "sinistra" occidentalista una sorta di falso sillogismo, in base al quale il fatto che Gheddafi sia un criminale implicherebbe automaticamente che l'intervento NATO costituisca qualcosa di meglio, o un meno peggio. In realtà, se uno è un criminale, non è affatto detto che il suo nemico sia una personcina a modo, ma potrebbe anche essere un super-criminale. Nel caso specifico, la NATO si configura come una cordata di loschi business delle multinazionali, in combutta con le peggiori organizzazioni malavitose del pianeta.
Come dice il Vangelo secondo Matteo: "Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti." Sembra che chi ha scritto questi versetti avesse in mente la NATO; infatti laddove la NATO con le sue invasioni ha potuto produrre creature a propria immagine e somiglianza, come nel caso del Kosovo, il risultato è una "mafialand" con più banche che abitanti, uno staterello nato in funzione del traffico di droga, armi ed organi umani, oltre che del riciclaggio di denaro sporco.
I crimini del governo kosovaro sono documentati in rapporti ONU, di quelli che al Consiglio di Sicurezza non arrivano mai. La stessa ONU, dopo aver prodotto questi rapporti, si è incaricata infatti di insabbiarli per non infastidire la NATO e soprattutto gli USA, che hanno oggi in Kosovo la più grande base militare fuori del territorio statunitense: Bondsteel. Le prove insabbiate dall'ONU sono state raccolte nuovamente dal Consiglio d'Europa, ma per non rompere le scatole agli USA ed alla NATO, ulteriori insabbiamenti sono già in esecuzione. Il fatto che il governo del Kosovo gestisca un traffico di organi umani costituisce una tale violazione dei diritti umani da giustificare un'invasione ed un'occupazione da parte della NATO. Peccato che l'invasione della NATO in Kosovo sia già avvenuta nel 1999 e l'occupazione sia ancora in atto.
http://it.euronews.net/2010/12/16/thaci-e-il-traffico-d-organi-bufera-sul-premier-kosovaro/
 
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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