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"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 12/07/2012 @ 02:27:06, in Commentario 2012, linkato 2807 volte)
Il governo Monti è costretto a trovare alla svelta un centinaio di miliardi per pagare al Pentagono la fornitura di caccia F-35 e di droni. La dipendenza dagli armamenti statunitensi inoltre crescerà nei prossimi anni, perché quei velivoli da combattimento sono stati concepiti per impiegare solo munizionamento "Made in USA", come risulta dalle informazioni de "Il Sole-24ore". [1]
Grazie all'attuale ministro della Difesa, il funzionario della NATO Giampaolo Di Paola, la lobby delle bombe ha riportato un successo di rilievo agli inizi di questo mese di luglio, quando per la prima volta l'aviazione italiana ha avuto l'onore di partecipare ai bombardamenti in Afghanistan. La notizia ormai era attesa, e l'unica sorpresa è consistita nel fatto che nessun nostro aereo sia cascato. [2]
Quando il quotidiano confindustriale pubblica di queste notizie non riceve mai l'onore di rilanci da altri media; quando invece butta lì cifre senza pezze d'appoggio, come i "24mila statali in esubero", allora la conquista delle prime pagine è assicurata. Gli esuberi o gli sprechi per siringhe o lenzuola costituiscono più di un alibi per attuare tagli, diventano per i media l'occasione per una rigenerazione morale della nazione. Con meno siringhe e più bombe l'amministrazione diventa "virtuosa". Il sedicente Occidente deve infatti la sua superiorità morale esclusivamente al suo potenziale di bombardamento, che nell'800 si esprimeva con la Politica delle Cannoniere, ed oggi con i bombardamenti aerei. Il Bombing Business è uno dei moventi-interessi principali della cosiddetta politica estera degli Stati Uniti e dei suoi "alleati", cioè vassalli.
Per attuare gli agognati tagli alla Pubblica Amministrazione, ribattezzati col pomposo nome di "spending review", il tecnico Mario Monti ha dovuto chiamare il "super-tecnico" Enrico Bondi, il quale deve la sua mirabolante carriera ad Enrico Cuccia, colui che fu il monarca assoluto di Mediobanca. Bondi è stato per anni l'uomo di fiducia di Mediobanca, inviato a "risanare aziende in crisi", o almeno questa era la versione ufficiale. Oggi Bondi dovrebbe invece risanare la Pubblica Amministrazione per conto di Monti. Strano però che Bondi non abbia fatto presente al suo nuovo datore di lavoro quanto fu pubblicato dal Centro Studi di Mediobanca nel 2010, e cioè che, nel decennio 1998-2008, la bistrattata Pubblica Amministrazione italiana ha prodotto più valore aggiunto dell'industria. Anche questa notizia era stata diffusa da "Il Sole-24 ore". In pratica i tagli di Bondi vanno a colpire proprio quel PIL e quella produttività a cui, nei proclami, tanto si dice di puntare. [3]
Quanto a progettualità il governo Monti dimostra quotidianamente il suo vuoto pneumatico, si tratta solo di eseguire giorno per giorno le direttive del Pentagono, della NATO, del Fondo Monetario Internazionale e dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO). Le continue provocazioni mediatiche dei ministri di Monti servono proprio per fornire ai media gli "assist" per finti dibattiti utili a mascherare questo vuoto e questa mera funzione servile. Come già il governo del Buffone di Arcore, anche il governo di Monti si configura come un'agenzia di intossicazione mediatica, con funzioni di depistaggio: i veri moventi ed i veri mandanti di certe operazioni devono essere occultati o, almeno, lasciati in ombra.
La classe "dirigente" di un Paese colonizzato deve spendere la gran parte del suo tempo e delle sue forze per coprire le magagne dei propri padroni. Ciò non riguarda solo gli affari, ma anche le operazioni di guerra psicologica, come gli attentati "false flag" compiuti dagli psywarrior del Pentagono e della NATO. Uno dei sequestrati di Stato nell'ambito della cosiddetta "Operazione Ardire", Giuseppe Lo Turco, dal carcere di Marassi ha fatto pervenire un suo comunicato, con data 2 luglio, in cui afferma tra l'altro: <<...vanno aumentando i tentativi di costruire teoremi accusatori sui cosiddetti "reati associativi", si pensi ai recenti casi italiani o esteri ... pretesti per usare leggi ad hoc ed imprigionare anarchici e anarchiche che spesso neanche si conoscono tra di loro. >>[4]
In effetti è proprio così, poiché la propaganda ufficiale, attraverso le sue fiabesche narrazioni poliziesco-giudiziario-mediatiche, cerca di far passare la cospirazione criminale, il "reato associativo", come una caratteristica esclusiva degli oppressi. La stessa propaganda ufficiale ci assicura infatti che i potenti non hanno bisogno di fare attentati e cospirazioni perché sono già potenti; è un luogo comune reazionario che fa il paio con quello che dice che i ricchi non avrebbero bisogno di rubare perché sono già ricchi. In realtà, visto che la ricchezza si basa sul furto continuato ai danni dei poveri, allo stesso modo anche il potere deve la propria riproduzione alla destabilizzazione, suscitando cioè un clima di emergenza permanente quanto artificioso, e costantemente deviato su falsi obiettivi. Il potere misura sé stesso sulla base della possibilità di violare le proprie stesse regole; ogni potere è abuso di potere.
L'errore sta nel cercare la cospirazione criminale in gruppi che fanno parte del folklore delle pubbliche relazioni, come il Bilderberg, il Bruegel o la Trilateral; quando invece, ad esempio, il "reato associativo" è insito negli stessi Trattati Internazionali. Soltanto in pura malafede si può affermare che organizzazioni internazionali come la NATO o il WTO possano reggersi rispettando non solo la "democrazia" o lo "Stato di Diritto", ma persino un minimo di legalità dei rispettivi Paesi. La stessa sopravvivenza di queste organizzazioni internazionali presuppone infatti che l'opposizione interna rimanga un'eventualità del tutto formale e astratta, e che non si eserciti mai in concreto. Se dei parlamentari, dei sindacalisti o dei popoli si rifiutano di ratificare certe decisioni, allora andranno ricondotti all'ovile o con la corruzione, o con la frode o con l'intimidazione.
Altrimenti perché i potenti manterrebbero degli apparati militari appositamente adibiti ad attuare queste "psychological operation", come l'USACAPOC Army? [5]
Una notizia curiosa di domenica scorsa riguarda l'incendio avvenuto al centro della polizia scientifica di Roma che avrebbe distrutto parte delle prove inerenti all'attentato di Brindisi. Meno male che a Brindisi c'è già la confessione del "colpevole". L'incendio non sarebbe per niente doloso, anzi la colpa viene attribuita tutta all'anticiclone Caronte, che però non ha ancora confessato. A garantircelo è stata la stessa polizia scientifica che ha fatto le indagini sulle proprie stesse magagne, cioè il depistaggio sul depistaggio. [6]

[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-29/washington-vendera-armi-droni-122009.shtml?uuid=AbvPaBkF
[2] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-06/afghanistan-aerei-italiani-bombardano-160523.shtml?uuid=AbH9kl3F
[3] http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-791249/industria-mediobanca-10-anni-meno/
[4] http://www.anarchaos.org/tag/op-ardire/
[5] http://www.usacapoc.army.mil/
[6] http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_08/esplosione-centro-polizia-scientifica_0e8c5b4c-c911-11e1-8dc6-cad9d275979d.shtml
 
Di comidad (del 05/07/2012 @ 00:17:24, in Commentario 2012, linkato 2761 volte)
Il governo Monti sino a dieci giorni fa appariva in agonia, e già i fans del Buffone di Arcore pregustavano l'ora della rivincita. Invece il vertice europeo di Bruxelles, concluso giovedì scorso, ha conferito addirittura un alone eroico al Presidente del Consiglio, che sarebbe riuscito ad avere la meglio sulle obiezioni della cancelliera Merkel sullo "scudo salva-Stati". Sono fioccati i paragoni giornalistici con l'altro Mario, a sua volta trionfatore della partita contro la Germania; ma, ovviamente, ciò avveniva prima della finale contro la Spagna. Purtroppo gli attuali giornalisti sono quasi tutti laureati alla Luiss, perciò nessuno di loro ha potuto ricorrere a qualche reminiscenza classica, magari ricordandosi del console romano Gaio Mario, che nel 101 a.C. sconfisse le tribù germaniche dei Cimbri e dei Teutoni. Del resto neanche Gaio Mario scherzava con le tasse, dato che pare sia stato l'inventore della tassa Una Tantum.
In realtà da più parti si è levato il sospetto che l'esito del vertice di Bruxelles fosse già scontato in partenza, e che i media abbiano psicodrammatizzato delle questioni di dettaglio per dare l'impressione di uno scontro fra Titani, da cui Monti sarebbe uscito vincitore. Il sospetto che si sia trattato di una fiaba mediatica, è confermato da un documento sull'euro presentato al Consiglio Atlantico della NATO del 4 giugno scorso, un mese prima del vertice UE di Bruxelles. Sarà il caso di ricordare, per inciso, che anche Mario Monti era un advisor del Consiglio Atlantico sino a pochi mesi fa, come ci segnala il suo curriculum sul sito dello stesso Consiglio Atlantico.[1]
Il documento sull'euro a cui ci si riferisce, è una relazione del banchiere Josef Ackermann, appena dimessosi da Chief Executive Officer di Deutsche Bank. Forse a causa delle noie giudiziarie che ha in Germania, Ackermann se n'è tornato nella natia Svizzera a dirigere un'altra multinazionale, il Gruppo Assicurativo Zurigo, uno dei maggiori del mondo. Inoltre Ackermann è tuttora in forza al Consiglio Atlantico, perciò ha ancora tutte le carte in regola per continuare a far danni.
Nella sua relazione al Consiglio Atlantico, Ackermann dice chiaro e tondo che l'euro va salvato, che la Germania dovrà farsene carico, e che la Merkel dovrà farsene una ragione perché cresce l'impazienza degli Stati Uniti. Ackermann inizia e conclude dicendo: "Dobbiamo fare di tutto per mantenere la zona euro così com'è." Nella relazione non è che vi sia un grande respiro strategico, dato che Ackermann confessa che lo scopo è di "guadagnare tempo". Oltre che sul sito del Consiglio Atlantico, un resoconto della relazione di Ackermann è reperibile anche sul sito Market Watch del "Wall Street Journal". [2]
Che le sorti dell'Unione Europea vengano decise in sede NATO non è affatto strano, dato che le due organizzazioni sono del tutto speculari. Sul sito della NATO viene sottolineato il ruolo "complementare e sinergico" delle due organizzazioni. Ma l'aspetto interessante riguarda la composizione delle due organizzazioni illustrata in un prospetto, da cui risulta che l'allargamento a ventisette membri dell'Unione Europea è avvenuto esattamente in funzione dell'espansione della NATO verso Est. Ne consegue che anche l'allargamento della zona euro a dodici, comprendendovi Paesi finanziariamente troppo deboli per lo sforzo, sia stata fatta in funzione di interessi NATO. [3]
Di recente il segretario del PD, Bersani, ha ritenuto di liquidare le velleità di uscita dalla zona euro, prospettando un quadro, peraltro realistico, delle catastrofiche conseguenze finanziarie di una tale scelta, che vedrebbero un'Italia costretta a pagare i debiti in euro, dovendo invece contare su crediti in lire. Nel fare questa affermazione, Bersani ha però implicitamente ammesso che l'euro non tiene uniti gli Europei con la prospettiva di un luminoso futuro per i partecipanti, ma li tiene vincolati esclusivamente con la minaccia di un'iper-inflazione per i fuorusciti. Dunque l'euro è stato una trappola, un inganno per Paesi che si illudevano così di poter partecipare al business monetario di una nuova moneta di pagamento internazionale che facesse concorrenza al dollaro.
Sennonché il primo Paese che aveva deciso di farsi pagare il petrolio in euro, cioè l'Iraq di Saddam Hussein, è stato immediatamente invaso dagli Stati Uniti nel 2003. L'Unione Europea non è nata per essere autonoma dagli USA e per far loro concorrenza, bensì nel quadro dei vincoli imperialistici tracciati dagli stessi USA dopo la seconda guerra mondiale. Il progetto dell'Unione Europea era infatti già previsto nel Trattato Nord-Atlantico del 1949, all'articolo 2, in cui si promuove la collaborazione e l'integrazione economica tra i Paesi membri della NATO. Il testo integrale del Trattato si trova sul sito del Ministero della Difesa, e può costituire una lettura istruttiva per chi voglia spiegarsi le stranezze e i misteri di sessanta anni di storia italiana; compreso il fatto che il nostro governo debba tagliare sulla Pubblica Amministrazione, la Scuola e la Sanità pur di comprare dal Pentagono i caccia F-35 e i droni, con le annesse armi e munizioni. [4]
Quindi i vari De Gasperi, Adenauer e Schuman non hanno avuto all'epoca nessuna geniale intuizione nell'avviare la costruzione europea, ma si sono limitati ad eseguire gli ordini della NATO. Non è un caso che sia la NATO che l'Unione Europea abbiano la loro capitale a Bruxelles; proprio per facilitare la trasmissione degli ordini da un'istituzione all'altra. Insomma, non si può uscire dall'euro senza uscire dalla NATO.
La NATO infatti non è una "alleanza", ma un super-Stato imperialistico, con un ruolo egemone, quello degli USA, e con ruoli gregari; con colonie interne ed esterne e, all'interno degli stessi stati, con zone colonizzate e con strati sociali "colonizzabili", cioè oggetto di rapina. Persino l'Atlantico è ormai acqua passata per la NATO, che progetta un espansionismo planetario. Il maggio scorso si è svolto a Chigago un vertice della NATO il cui tema era come riuscire a trasformare la stessa NATO in una "rete globale", inglobando cioè il maggior numero di Stati possibile con vari accordi di cooperazione. [5]

[1] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.acus.org/users/mario-monti&prev=/search%3Fq%3Dmario%2Bmonti%2Batlantic%2Bcouncil%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=5CfzT9HDEtHP4QSA1dzfCQ&ved=0CFsQ7gEwAA
[2] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.acus.org/files/Ackermann.pdf&prev=/search%3Fq%3Dmerkel%2Backermann%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=q4PwT_2WJJDE4gSvx634DQ&ved=0CHMQ7gEwCg
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.marketwatch.com/People/Josef_Ackermann&prev=/search%3Fq%3Dmarket%2Bwatch%2Bjosef%2Backermann%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvnso&sa=X&ei=VonwT_rHKuiP4gTort3EDQ&ved=0CFcQ7gEwAA
[3] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_49217.htm&prev=/search%3Fq%3Dnato%2Botan%2B%2Beuropean%2Bunion%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D545%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=vZvuT-PFNsPi4QSDoJiKDg&sqi=2&ved=0CFwQ7gEwAQ
[4] http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti_militari/ISSMI/Corsi/Corso_Consigliere_Giuridico/Documents/26122_Trattato_Nato.pdf
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-29/washington-vendera-armi-droni-122009.shtml?uuid=AbvPaBkF
[5] http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10127&ID_sezione=29
 
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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