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"L'elettoralismo risulta così euforizzante perché è una forma di pornografia, attiene cioè al desiderio puro, magari con quella dose di squallore che serve a conferire un alone di realismo alla rappresentazione. Ma i desideri, i programmi e le promesse elettorali non sono la realtà, che è invece scandita dalle emergenze. L'emergenza determina un fatto compiuto che azzera ogni impegno precedente, ed a cui ogni altra istanza va sacrificata, come ad un Moloc. Carl Schmitt diceva che è sovrano chi può decidere sullo stato di eccezione. Ma nella democrazia occidentale vige uno stato di emergenza cronica, cioè uno stato di eccezione permanente, l'eccezione diventa la regola."

Comidad
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 14/02/2008 @ 19:47:11, in Commenti Flash, linkato 4503 volte)

PETROLIO
Il gigante petrolifero cinese PetroChina è stato quotato in borsa con una piccola parte del suo capitale (2,5%). Le azioni sono state vendute in pochi minuti e PetroChina si è affermata come la prima azienda a livello mondiale. La capitalizzazione è ormai il doppio della ExxonMobil e lascia indietro di molto General Eletric e Microsoft. L'azienda petrolifera è presente ovunque ci sia petrolio da acquistare, da Teheran all'Alberta. I commentatori occidentali sono molto preoccupati: pare che PetroChina sia interessata solo ai barili di greggio, da pagare magari con armi o con dollari ( La Cina possiede la più importante riserva di dollari fuori dagli USA con 1400 miliardi); non è affatto interessata alla difesa dei diritti umani né alle campagne contro la fame né alle sanzioni contro i dittatori. Il successo di PetroChina sarebbe dovuto dunque a cinismo e a mancanza di scrupoli. Questa ricorrente accusa di slealtà nei confronti della concorrenza cinese è commovente. A sollevarci da questa commozione, contribuisce la notizia che a preparare il successo borsistico dei cinesi e il conseguente finanziamento dei massacri in Sudan e altrove sia stata l'UBS di Zurigo, un istituto di credito senz'altro disinteressato.

ESORCISMI
Il ritorno del fervore religioso, dopo qualche decennio di incertezza, è ormai consolidato. E siccome questo fervore  - o intrattenimento religioso - riguarda anche, se non soprattutto, il cosiddetto "Occidente", diventa sempre più imbarazzante parlare di fanatismo religioso dei non-occidentali senza svelare secondi fini.
Se nel 1966 il Time lanciava in copertina l'inquietante domanda : "Dio è morto?", l'Economist, nel suo numero del millennio faceva un bel necrologio all'Onnipotente. Ma i tempi sono cambiati e l'Economist ci informa che il movimento religioso pentecostale è quello con il più alto tasso di crescita: i fedeli sono oggi quasi 400 milioni e i risultati si vedono. L'autorevole Economist ci informa in dettaglio della percentuale di fedeli pentecostali testimoni di: guarigioni divine, rivelazioni divine, esorcismi. Ecco le cifre : Stati Uniti 62 gd, 54 rd, 34 es, - Brasile 77 gd, 64 rd, 80 es, - Kenya 87 gd, 57 rd, 86 es, - Sudafrica 73 gd, 64 rd, 60 es. Come si vede da queste cifre, è proprio il tasso di esorcismi in USA a non essere competitivo con gli altri paesi.

DISOBBE-DIVO
Non c'è solo la musa dei No-global, Naomi Klein, che nella trasmissione del chierico Fabio Fazio ci spiega pacatamente come convincere i capitalisti a "non esagerare". Non c'è solo Saviano, che per pubblicare un libro contro la camorra ha scelto la Mondadori, il cui padrone, Silvio Berlusconi, è uno che al malaffare non glielo manda a dire. Ecco il ruvido e intransigente leader dei  Disobbedienti, Luca Casarini, che pubblicherà un romanzo "noir" proprio con la Mondadori, casa editrice del "nemico di classe". Se va avanti così, la Mondadori finirà per soppiantare l'editoria alternativa, a sostenere tutte le parti in commedia.

 
Di comidad (del 06/03/2008 @ 11:40:12, in Commenti Flash, linkato 4416 volte)
Fiori e cannoni (kenia 1)
La presentatrice televisiva Licia Colò, che conduce un programma popolar-turistico, ha invitato gli spettatori ad acquistare qualche fiore in più per aiutare la popolazione del Kenia in preda alla guerra civile. In effetti il Kenia produce una percentuale consistente dei fiori venduti in Europa. Peccato che la produzione sia in mano alle solite multinazionali che, oltre ad aver impoverito il paese con le monocolture, lo riempiono di armi per consentire ai kenioti di scannarsi tra loro con le solite provocazioni etniche, quelle provocazioni organizzate da improbabili leader locali etero-diretti . Alcuni telegiornali hanno riportato con enfasi il fatto che i Kikuiu - una delle "etnie" in lotta- sono dediti a particolari rituali magici di appartenenza; sarà un caso, ma si tratta della stessa storia che i giornali inglesi riportavano negli anni '50 all'epoca del massacro dei Mau Mau, ovvero proprio dei Kikuiu, da parte delle truppe coloniali britanniche.

Democrazia all'arancia (kenia 2)
Kibaki e Odinga sono i due leader principali che si contendono il potere in Kenia. Mentre Kibaki ha vinto delle elezioni sfacciatamente truccate, il leader dell'opposizione, Odinga, controlla la maggioranza del parlamento con il suo movimento ODM (Orange Democratic Mouvement). Il signor Odinga, dal passato sufficientemente delinquenziale, annovera tra i suoi più importanti consiglieri per la comunicazione lo statunitense Dick Morris, mai troppo lodato regista e sceneggiatore della fasulla "rivoluzione arancione" in Ucraina nel 2004. Visto che il Kenia è partner strategico di Washington nella "lotta al terrorismo" nel corno d'Africa , e che è uno dei paesi che potrebbero ospitare in futuro la sede dell'Africom, il comando militare che gli USA sono sul punto di installare sul continente, si può capire chi abbia le mani in pasta nella situazione attuale del Kenia.

Mercatino del lavoro
La crisi delle industrie automobilistiche USA continua. La Ford passa dal secondo al terzo posto fra i colossi del settore e decide di liberarsi di 54mila operai. Il metodo seguito in questa ristrutturazione è almeno apparentemente nuovo. I lavoratori in esubero vengono messi all'asta e ceduti al miglior offerente nell'ambito di kermesse definite senza ironia Festival del lavoro. Sembra che i giovani lavoratori della Ford in esubero siano entusiasti di questa trovata neo-schiavile. Si può esser certi che il PD, dopo la tempestiva adesione all'idea della castrazione chimica e altre proposte sadiche delle destre, non vorrà farsi sfuggire questa nuova lezione di democrazia che ci arriva da oltreoceano.

Camp 1
La coltivazione più diffusa e redditizia in California non è quella dei vigneti ma della marijuana. La crescita esponenziale della produzione interna, dicono sia dovuta alle difficoltà di importare la cannabis dal Messico e dal Canada per l'aumento dei controlli. Naturalmente il governo ha lanciato la sua campagna contro la coltivazione di marijuana, Camp (Campaign against marijuana planting), che avrà gli stessi risultati di quella contro il narcotraffico colombiano, ovvero l'aumento della produzione e del consumo. Se si tiene conto che gli USA consumano oltre il 50% della droga prodotta al mondo (solo in California, più dell'11% della popolazione fuma marijuana) e che una percentuale rilevante degli oltre due milioni di detenuti nelle carceri USA vi si trova per reati legati alla droga, si può capire come la droga sia una vera manna per il sistema di controllo e per l'affarismo criminale statunitense.

Camp 2
Ormai sembra certo che gli USA siano sul punto di raggiungere un nuovo record: più dell'1% della popolazione dietro le sbarre (oltre due milioni e trecentomila persone); anche l'Italia si difende bene
con i suoi 60.000 detenuti. Ma i contribuenti statunitensi possono dormire sonni tranquilli, visto che il costo dei detenuti non si trasformerà in aumento di imposte.
La maggior parte delle carceri USA è infatti in mano ai privati che, comprensibilmente, cercano di rendere proficuo lo sfruttamento del lavoro dei detenuti. Prima si guadagna sul traffico di droga e poi sul lavoro dei detenuti per reati connessi alla droga.

6 marzo 2008

 
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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