Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Pierluigi Celli, già dirigente RAI, è il direttore generale della prestigiosa “Luiss”, la libera università internazionale degli studi sociali, un’università privata molto selettiva, come dimostra il fatto che a presiederla vi sia Luca Cordero di Montezemolo e che nella sua direzione annoveri intellettuali del calibro di Francesco Gaetano Caltagirone.
Questo ateneo è in stretto contatto con molte imprese di rango e si propone, come dichiara nella sua presentazione, di “preparare i giovani alla flessibilità” e “di formare professionisti in grado di governare la complessità”.
In questi giorni, Celli è in giro in vari salotti televisivi a presentare la sua ultima fatica editoriale: “Comandare è fottere”. Dobbiamo confessare che, nonostante il titolo un po’ esoterico e sebbene privi dei raffinati strumenti d’analisi di Celli, anche noi eravamo stati sfiorati dal sospetto che comandare volesse dire fottere, ma non eravamo stati in grado di esprimere il concetto con una sintesi così efficace ed elegante.
In realtà, sono anni che l’aspirante Machiavelli ci intrattiene appena possibile con l’esaltazione delle virtù del privato: “nel privato quello che conta è il mercato”, “il mercato non fa sconti”, “nel privato chi sbaglia paga”, “nel privato contano le capacità individuali, conta il merito”.
Eppure qualche giorno fa abbiamo visto un’ombra di tristezza sfiorare il suo volto, quando il perfido giornalista gli ha fatto notare che qualche responsabilità per il disastro economico negli Stati Uniti ce l’avevano anche i privati. Il povero Celli non è riuscito che a farfugliare qualche altra idiozia : negli Stati Uniti è diverso, lì chi sbaglia paga, hanno già messo in galera dei manager… e altre amenità. Insomma Celli si è fatto fottere da un giornalista qualsiasi. Vuoi vedere che a comandare siano proprio i giornalisti?
Date un'occhiata al video del lancio delle scarpe contro Bush. Eccezionale, non vi pare?
Peccato che sia un falso sfacciato.
Per tempi e inquadrature, e' chiaramente una scena elaborata da un regista professionista. Non e' da escludere che il Bush del video fosse una controfigura, e che la faccia sia stata aggiunta con la manipolazione al computer.
Fa il paio con il filmato di Bush che legge la fiaba della capretta durante l'attacco alle torri gemelle.
Perche' si allestiscono finzioni del genere?
Il tutto serve a dare una falsa impressione di spontaneita' per cio' che riguarda il potere negli Stati Uniti.
E poi valutate l'effetto subliminale: Bush subisce un attacco scomposto e velleitario, che pero' riesce a schivare con agilita'. Il messaggio che si fissa nell'inconscio dello spettatore, e' che Bush e' stato oggetto di furiose polemiche, ma ne e' uscito indenne.
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