"
"Il denaro gode di una sorta di privilegio morale che lo esenta dalla corvée delle legittimazioni e delle giustificazioni, mentre ogni altra motivazione non venale comporta il diritto/dovere di intasare la comunicazione con i propri dubbi e le proprie angosce esistenziali. Ma il denaro possiede anche un enorme potere illusionistico, per il quale a volte si crede di sostenere delle idee e delle istituzioni, mentre in realtà si sta seguendo il denaro che le foraggia."

Comidad (2013)
"
 
\\ Home Page : Archivio : Commentario 2005 (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 24/06/2005 @ 12:54:00, in Commentario 2005, linkato 1259 volte)

La malafede non si deduce da processi alle intenzioni, bensì da indicatori oggettivi. Ora, che senso ha fare una domanda e contemporaneamente ridicolizzare l'eventuale risposta?
E' ciò che ha fatto l'estensore della nota "Una domanda su Izzo", pubblicata su Indymedia, e firmata "...garantisti a tutti i costi?". Se c'è qualcuno che ha fatto processi alle intenzioni è lui, attribuendo preventivamente agli anarchici questa possibile risposta: "Per favore, non mi si risponda che Izzo è un prodotto del capitalismo avanzato (come Charles Manson)".
Questa, ovviamente, non era una domanda nè una curiosità, ma un vero e proprio rinfaccio della posizione di debolezza che gli anarchici detengono nel sistema della comunicazione. Il Caso Izzo è la dimostrazione del carattere ambiguo del sistema penale, eppure grazie alla posizione di forza nel sistema della comunicazione, il sistema penale può trasformarla nella esaltazione della propria necessità, screditando e ridicolizzando chi la pensa diversamente.
In altre parole, bisogna cogliere il vero messaggio che sta dietro a certi discorsi, e non fermarsi alla superficie.
Il vero messaggio consiste infatti nella relazione che si va a stabilire con l'interlocutore, ovvero se si cerca di metterlo in soggezione o no.
Un altro esempio al riguardo può essere costituito dai discorsi dell'attuale papa contro il "relativismo", discorsi ripresi di recente anche dal presidente del senato Marcello Pera.
Le sparate di Ratzinger contro il relativismo culturale, non sono una manifestazione di sicurezza dogmatica (come ci si vorrebbe far credere), ma di impudenza, di faccia tosta.
Se c'è, infatti, un fenomeno sociale che si è avvantaggiato del relativismo e persino del soggettivismo più sfrenato, questo è il cristianesimo.
La religione gode nella nostra società di uno status di opinione privilegiata, che porta su di sè la scritta "fragile". Nessun dibattito culturale mette in discussione le fondamenta della religione, perchè non sta bene turbare il "sentimento religioso".
Il cristianesimo ha cessato di confrontarsi con la filosofia da almeno sei secoli. E non soltanto con la filosofia, ma persino con la filologia. Da quando, nel XV secolo, Lorenzo Valla dimostrò che la Donazione di Costantino era un falso - fabbricato dai papi per giustificare il loro potere temporale - si sa benissimo che tutto il retroterra storico documentale del cristianesimo è un castello di carte che se ne crollerebbe con un soffio.
Non a caso, il filosofo del pensiero debole, Gianni Vattimo, ha riscoperto e adottato il cattolicesimo.
Allora che senso ha questa sparata del papa, se non ribadire che dalla sua posizione di forza nel campo della comunicazione, può permettersi di dire quello che gli pare?
Infatti, chi la possibilità di smentirlo dato che tutti quelli che hanno la parola sono già cooptati per recitare le battute dello stesso copione?
Ancora una volta il vero messaggio dei discorsi di Ratzinger consiste nella posizione di forza - forza materiale - di cui può disporre e nel rinfaccio dell'altrui posizione di debolezza.

Comidad Napoli

 
Di comidad (del 11/07/2005 @ 13:00:08, in Commentario 2005, linkato 1233 volte)

Se, com'è certo, anche in questa strage londinese c'è la mano dei servizi segreti, Blair ha giocato la sua parte meglio di Aznar. Nessun tentennamento infatti nell'attribuire gli attentati agli islamici; nessuna ipotesi è stata minimamente avanzata sulla possibilità che fosse l'IRA ad averli organizzati. Forse stavolta hanno fornito l'attentato insieme alle "istruzioni per l'uso". Oppure, più semplicemente, Blair era più direttamente informato, dato che, con tutta probabilità, sono i servizi segreti anglo-americani congiunti a compiere questi attentati.
I media britannici avevano così tanta fretta di attribuire gli attentati, da accreditare subito una rivendicazione talmente fasulla da essere stata quasi immediatamente smascherata dalle emittenti arabe: grossolani errori grammaticali, citazioni dal Corano assolutamente inesatte. Ma anche con una rivendicazione fasulla, secondo gli investigatori questo tipo di attentato può essere solo opera di Al Qaeda.
Ma intanto è cominciata la grande festa allucinatoria del controllo: grande sfoggio di cani poliziotto, controlli triplicati alle frontiere ed agli aeroporti, giubbotti antiproiettile, obiettivi sensibili sotto stretta sorveglianza, livello di allerta che negli USA ha raggiunto  la soglia arancio, livello immediatamente precedente quello massimo, poliziotti armati fino ai denti, carabinieri in motocicletta che partono rombando (per dove?). La TV ci informa: ormai nessuno può più sentirsi al sicuro; quindi tutti i cittadini in fila per due, allineati e coperti.
Non c'è dubbio che, mai come in questo caso, tra la cosiddetta "gente" circolino parecchi dubbi a proposito dell'attribuzione islamica dell'attentato. Bush è apparso troppo fortunato: invece di doversi difendere sulla questione dell'effetto serra e sul debito dei paesi poveri, è potuto uscire trionfatore dal G8 grazie a questa strage.
Allo stesso modo, era apparso sin troppo provvidenziale per gli USA l'arrivo di questo nemico "fondamentalista islamico", utile a ricompattare l'Occidente sotto la leadership statunitense dopo che la fine dell'impero sovietico rischiava di indebolirla.
Eppure la comunicazione ufficiale non ha lasciato filtrare nessuna informazione o opinione contraria.
Come ha dimostrato anche l'esperienza dell'astensionismo di sinistra all'ultimo referendum, ormai esiste un'area di opinione totalmente ammutolita, di cui non traspare nessuna traccia nella comunicazione ufficiale.
Siamo di fronte a una vera e propria militarizzazione del sistema informativo, il che costituisce di per sé una prova della falsità delle notizie fornite.
Come al solito, altrettanto importante del controllo della comunicazione ufficiale, è risultato per il Dominio controllare la comunicazione "antagonistica" e "alternativa". Ne è una riprova il comunicato degli anarchici britannici, i quali non avanzano nessuna riserva riguardo alla versione ufficiale sull'attentato fornita dal governo britannico.

Comidad, Napoli 11 luglio 2005

 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (16)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


26/04/2024 @ 21:25:52
script eseguito in 49 ms