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"L'elettoralismo risulta così euforizzante perché è una forma di pornografia, attiene cioè al desiderio puro, magari con quella dose di squallore che serve a conferire un alone di realismo alla rappresentazione. Ma i desideri, i programmi e le promesse elettorali non sono la realtà, che è invece scandita dalle emergenze. L'emergenza determina un fatto compiuto che azzera ogni impegno precedente, ed a cui ogni altra istanza va sacrificata, come ad un Moloc. Carl Schmitt diceva che è sovrano chi può decidere sullo stato di eccezione. Ma nella democrazia occidentale vige uno stato di emergenza cronica, cioè uno stato di eccezione permanente, l'eccezione diventa la regola."

Comidad
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 16/04/2008 @ 19:58:06, in Commenti Flash, linkato 1165 volte)

L'elettoralismo è basato sul controllo dei pacchetti di voti, quindi è un sistema in cui è la combinazione delle coalizioni a determinare sconfitte e vittorie. Nel momento in cui il segretario del PD Veltroni ha deciso - o è stato indotto a decidere - di non fare coalizione, ma di correre con l'alleanza della sola Italia dei Valori, ha anche determinato in anticipo il risultato elettorale a favore dell'avversario. Come fare allora a trasformare un burocratico passaggio di consegne in un trionfo elettorale? Basta creare una finta suspense. I media fanno intravedere la possibilità di rimonta, poi dei fasulli exit poll prospettano una vittoria di Veltroni; perciò, quando arrivano i veri risultati, una vittoria scontata di Berlusconi sopraggiunge come un evento spettacolare carico di emozione. C'è anche da spiegare il crollo della "Sinistra Arcobaleno", in cui in parte ha avuto un ruolo l'astensionismo di chi non crede più utile votare una "sinistra radicale" che serve solo a fare da sponda alla propaganda padronale e coloniale. Rimane comunque il fatto che gli ex-DS sono stati la causa della sconfitta, dato che non sono riusciti a portare alla nuova formazione elettorale neanche un pacchetto di voti organizzati, che sono andati tutti a Veltroni. È un segno che i padroni dei voti DS sono stati "convinti" a puntare in modo compatto sul cavallo affaristicamente più pregiato.

*Psicobrogli elettorali 1 è stato lanciato il 13 aprile 2006

 
Di comidad (del 03/04/2008 @ 10:43:28, in Commenti Flash, linkato 1341 volte)
I fondamentalisti del libero mercato sono in crisi, si riscopre il protezionismo, l'intervento statale (cioè il denaro pubblico) non è più un tabù. Joseph Lipsky, manager del Fondo monetario internazionale e pasdaran del liberismo, lancia appelli drammatici perché i governi salvino, con massicci programmi di spese, l'economia mondiale dal crollo. Il capo della Deutsche Bank, Josef Ackermann, confessa di non credere più nelle capacità di autoguarigione del mercato, e sostiene la necessità di un intervento regolativo dello Stato. Com'è noto il libero mercato non è mai esistito; il mito del libero mercato è stato usato come randello coloniale per piegare i paesi colonizzati e invaderli con le merci dei colonizzatori; ma l'affarismo criminale si è potuto sviluppare solo con la certezza di essere salvato dallo Stato in caso di difficoltà.
 
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


06/12/2024 @ 09:39:06
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